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La città

(…) furono disturbati (…) da due gemelli maschi ferocissimi, due doberman, due SS, che saltarono da una jeep per attaccare ma fortunatamente avevano la museruola.
(…)
Deviò a destra del camion-rimorchio barcollando e in quel momento fu investito da una motocicletta che frenò, sbandò e riprese la corsa. Il colpo gli fece molto male ma Bobi arrivò pian piano fino al casotto e lì, senza più aspettare il padrone che non arrivava mai, morì.
Per puro caso, il giorno dopo, passò di lì il padrone (…) e ricordando con grande dolore passeggero Bobi e certe sue distrazioni si domandò (o si disse?) una cosa molto bella e degna di lui: “I cani hanno l’anima”.
(…)

Da “Anima” di Goffredo Parise
in: Parise G., Sillabari, Milano: Adelphi, 2009
© 2004 Adelphi Edizioni S.p.A. Milano

SS… Cani con la museruola: lunghe discussioni sui cani che possono spaventare, ma, anche e soprattutto, su tutto ciò che può spaventare. Le narrazioni dei bambini a questo proposito potrebbero essere infinite.
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Fu investito da una motocicletta... Morì… I cani hanno l’anima: la conclusione lascia i bambini addolorati e insoddisfatti. Non vorrebbero veder morire Bobi, e, soprattutto (e questo in fondo è l'aspetto più interessante) non riescono  a capire bene di chi potrebbe essere la colpa! Di Bobi che non è stato attento? Del motociclista che andava troppo in fretta? Del padrone che “c'era e non c'era?”
I bambini discutono a lungo su questi aspetti e, anche se non giungono a formulare ipotesi sull'ultima frase enigmatica “ricordando Bobi con grande dolore passeggero”, riescono ad uscire dallo stereotipo e dal moralismo. Interessante lo sforzo che compiono per capire di cosa si parla quando si parla di “anima”.
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Anch’io ho un cane: la parola ai bambini: che  raccontano del loro cane, delle abitudini, dei giochi e dei ricordi. Sono immagini di vita familiare che denotano quanto i bambini abbiano voglia di raccontare di sé, di comunicare ai compagni le loro esperienze ed emozioni: un modo per diventare gruppo che include anche l’insegnante.
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Raccontiamo la storia di Bobi all’amico appena rientrato: non è solo un’occasione di socialità, ma una richiesta autentica che permette all’insegnante di accorgersi di quanto i bambini abbiano capito e riescano a ricordare di questo lungo viaggio fatto assieme. E i bambini raccontano, con l’aiuto della mappa costruita durante il viaggio, della storia e dei loro pensieri che si intrecciano gli uni con gli altri: un testo che torna a vivere nello scambio coi lettori.
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Altre idee per finire la storia: è assolutamente accettabile che bambini di cinque anni vogliano trovare finali “altri”, in grado di consolare e ridare speranza; finali scontati, tutti a “lieto fine”, ma di cui forse hanno davvero bisogno.
Altri commenti non sembrano necessari. Le parole dei bambini sapranno spiegare e raccontare molto di più.
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1 Anima di Goffredo Parise, in: Parise G., Sillabari, Milano: Adelphi, 2009

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