ELEMENTI DI METODO
di Daniela Guerzoni
Come avvicinarsi a un testo
Per avvicinarci ad un testo esistono molti modi altrettanto significativi:
- una conversazione a tema
- il testo fisico, inteso proprio come oggetto: riconoscerne il valore è importante per i neo-lettori
- una parola: una parte sta per il tutto e a volte una parola dà il senso della storia o almeno gran parte di essa
- il titolo: è sempre un elemento affascinante che ci fa immaginare. Si tratta di un para-testo non di un testo vero e proprio, ma è un ottimo modo per “partire”
- il primo paragrafo: l’incipit è l’approdo, non è più la visione d’insieme, è il particolare che vedo e che dà inizio a.
- la lettura completa del testo: l’esplorazione di tutto il testo e la scoperta dei suoi confini.
Quali obiettivi darsi durante una lettura
È necessario avere obiettivi mobili e non troppo rigidi, perché i bambini di tre anni (e non solo) tendono a divagare. Spetta all'insegnante, esperta e capace, imparare a gestire e valorizzare la divagazione
Nel contempo occorre ricordare che l'obiettivo cui tendere riguarda sempre l’interpretazione, non tanto del testo in sé (cosa che possiamo lasciare agli specialisti!), quanto di un mondo. La lettura non è mai un lavoro fine a se stesso, attraverso le parole di un testo si impara ad interpretare un mondo.
L'altro obiettivo importante cui tendere quando ci accingiamo a leggere un nuovo testo, è quello di “colmare i vuoti del testo”: è in questi momenti che ci innamoriamo di un testo, perché dentro quel testo mettiamo qualcosa di noi stessi.
Ma su questo aspetto importante avremo modo di ritornare a lungo anche con altre esperienze.
Proposte metodologiche
Una volta scelta la lettura su cui si intende strutturare una proposta di lavoro, sarà utile:
- ripeterne la lettura più e più volte contemplando anche modalità diverse di intonazione per assicurarsi che i bambini ne conoscano bene lo svolgimento e comincino a memorizzare la storia in tutte le sue componenti;
- proporre giochi di drammatizzazione e animazione che permetteranno ai bambini di “entrare nella storia”, “passarvi attraverso”. Dunque sarà importante giocare a lungo coi bambini, approntando accessori, maschere e altro si ritenga utile a tale scopo;
- ritornare sulla storia leggendola paragrafo dopo paragrafo e fermandosi tutte le volte che i bambini avranno cose da dirci. Potranno nascere racconti personali, discussioni, catene di parole utili a riempire i “vuoti” del testo. I racconti o l’immaginario dei bambini potranno diventare altre storie dentro la storia o, semplicemente, un ampliamento della storia stessa;
- sostenere i bambini nel tentativo di imparare a “vedere” durante la lettura. Domande del tipo: “come immagini questa principessa?” e “come sarà questo bosco fitto fitto? Entraci dentro e raccontami tutto quello che vedi ”saranno utili a questo scopo;
- “fissare” l’immaginario dei bambini. Si consiglia, per la rappresentazione grafica di avvalersi di immagini accreditate come fotografie e opere d'arte o della collaborazione dei bambini di 5 anni;
- chiedere ai bambini (a tutti personalmente) di raccontare la stessa storia in prima persona e senza alcun ausilio. I racconti personali dei bambini saranno equivalenti alle “focalizzazioni” che i bambini più grandi saranno in grado di fare consapevolmente. I loro racconti infatti saranno estremamente soggettivi, mettendo a fuoco ciò che davvero importa a ciascuno e tralasciando ciò che non interessa, relativamente al contenuto. Saranno utili indicatori anche da un punto di vista lessicale, sintattico e narrativo,
- non lasciare i racconti alla loro prima stesura. In realtà essi saranno la base di partenza per un lavoro produttivo. Infatti, se da un lato sarà utile rispettare e non perdere lo stile personale di ognuno, dall’altro gli insegnanti dovranno porsi il problema di come sostenere lo sviluppo linguistico e narratologico dei bambini.