Un'esperienza significativa che nasce e cresce in sezione può diventare un'occasione per esplorare il “libro come oggetto”.
L'esperienza che ci accingiamo a raccontare prende spunto dalle conversazioni dei bambini, sempre in grado di rivelarci molto della loro interiorità, in particolare quando si toccano argomenti come questo, che potremmo definire “sensibili”.
Solitamente non sono le conversazioni formalizzate e condotte dall'insegnante che ci permettono di raccogliere gli aspetti più intimi e personali. Ci sono altri momenti della giornata scolastica che meglio si prestano a raccogliere emozioni e sensazioni.
I sogni che ad esempio i bambini raccontano all'insegnante al momento del risveglio, sono davvero ricchi di indicazioni circa le loro paure, timori, aspettative, desideri, ricordi e quant'altro.
Trascrivere immediatamente su di un quadernetto sempre a portata di mano questi loro racconti, permetterà di riprenderli con calma nei giorni successivi per approfondire l'argomento.
In questo modo i bambini cominciano a discutere circa i sogni oltre a raccontarli: di cosa sono fatti, da dove vengono, come sono e di cosa parlano...

Da dove vengono i sogni

…Vengono da tutto, dalle cose fuori di noi
…i sogni brutti vengono dai film
…anche dalle orecchie possono entrare i sogni… se senti dire una brutta parola!
…per me vengono dalla realtà. Io ho fatto un sogno terribile: saltavo sul letto, cadevo e dopo mi facevo molto male e dopo mi sono svegliato e ero sotto le coperte… era solo un sogno!
…io sogno tante volte e una volta ho raccontato a mia mamma che la nonna mi voleva tagliare la pancia… e la nonna è vera!
…si possono anche inventare: se io mi sdraio senza dormire, posso sognare ad occhi aperti oppure anche chiusi

Sogno…io sogno solo delle volte
…io mai!
…io sogno dentro la testa
…ma i sogni vengono da tutto il corpo!
…però li vedi lì davanti agli occhi
…vengono dal cervello
…no, dal Paradiso! Per me è Gesù che li manda
…quando sono brutti è il Diavolo
…i sogni vengono dal cuore: lui batte e viene il sogno
…è perché partono da tutto il corpo, poi arrivano alla testa, escono e si mettono davanti agli occhi
…per me vengono dal collo, perché un sogno che mi fa paura me la fa diventare secca la gola!
…possono uscire dalla bocca, così, a forma di nuvola
…forse diventano angeli perché sono invisibili
…a me i sogni mi arrivano in arabo e parlano arabo e pensano in arabo… ci vuole un po' di tempo per sognare
…se leggi un libro con quel mostro, io dopo me lo sogno, dopo mi trasformo in cacciatore e ci penso io al lupo! Vado dentro al libro e dico… faccio… combatto…

Per altri bambini invece i sogni stanno nel mondo, negli aspetti “magici” del mondo, come: “una bottiglia che arriva dal mare” (un chiaro riferimento alle letture, ai films, ai fumetti…); nascosti sotto al cuscino; dietro alle stelle, alla luna, nel Paese dei sogni e a volte sono colorati e altre no: i miei sogni sono tutti colorati… io sogno col nero… in bianco e nero… col contorno… i sogni sono colorati di bianco… quelli brutti sono neri come la notte… un sogno può essere leggero… metà e metà… un incubo.

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