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IL VENTO MATTEO

Sezione 4 anni

Il bosco d'inverno

Il brano che l'insegnante sceglie per la Lettura coi bambini è tratto dal libro “Il segreto del Bosco Vecchio” di Dino Buzzati1.
La consegna che l'insegnante dà ai bambini, è quella di soffermarsi sulle parole con particolare “risonanza emotiva” per analizzarle dal punto di vista lessicale, per recuperarne gli aspetti evocativi, per  giocare con esse.
Dunque i bambini sono invitati ad un uso molto variegato della lingua e delle sue funzioni: dall'invenzione di storie, al racconto delle proprie suggestioni, dei propri sogni ... sino alla formulazione di  ipotesi e spiegazioni relative al testo.
In questo percorso sarà interessante sottolineare l'attenzione continua dell'insegnante ai bambini con difficoltà linguistiche: stranieri, famiglie disagiate, lievi ritardi.
Ogni percorso linguistico troverà traduzione concreta grazie alla costruzione di un plastico, naturalmente realizzato coi bambini, che mostrerà  e renderà tangibili le parole del testo e dei bambini: spiegazioni, idee, storie. Sarà occasione di gioco, ripetizione e innovazione per tutti, nessuno escluso.
Sempre insieme ai bambini si è andata costruendo, durante la lettura, una mappa bidimensionale del plastico, che permettesse ai bambini di leggere e rileggere, magari cambiando e aggiungendo ogni volta, il viaggio che la lettura del brano ha sollecitato.
Il lungo lavoro intrapreso ha permesso ai bambini di:

L'insegnante, che sperimenta per la prima volta questo tipo “frammentato” di lettura, comincia dal primo paragrafo e si ferma ogni qualvolta i bambini segnalano “parole” che hanno catturato la loro attenzione: Luna Crescente / Bufera / Il vento come “musicista”
Ha dunque proceduto con piccoli gruppi di bambini per volta, dando spazio a tutte le possibili direzioni di lavoro indicati dalle parole individuate.
Le attività proposte, in relazione ad ogni singola parola, sono, in sintesi, le seguenti:

LUNA CRESCENTE:

BUFERA:

MUSICISTA:

L'insegnante comincia rivolgendo le proposte ad un solo gruppo pilota di cinque o sei bambini; poi, con il passare del tempo e man  mano che la curiosità cresce, vengono coinvolti  altri bambini. Alla  fine tutti hanno dato il loro contributo al progetto, ognuno in relazione alle proprie competenze e abilità.
Da sottolineare è la capacità di “attesa” dell'insegnante che ha riletto, ripreso, ripetuto i brani di lettura. La lettura, come già detto, si è avvalsa di molti altri strumenti di comunicazione: giochi di drammatizzazione, costruzioni di plastici e mappe, utilizzo di rappresentazioni grafico pittoriche per permettere a tutti i bambini di trovare il proprio, possibile accesso all'interpretazione del testo. L'insegnante non ha continuato la lettura sino a quando non ha avuto  riscontri positivi  dai bambini, così per ogni paragrafo o parola su cui ci si è soffermati.
I tempi del progetto si sono adattati alle richieste dei bambini. Molti aspetti del lavoro sono tuttora carenti, ma si è preferito non completare un progetto, piuttosto che “perdere” alcuni bambini per strada.
Solo alla fine del percorso, l'insegnante ha proposto ai bambini la lettura del brano per intero. Questo le ha permesso di capire, grazie alle loro conversazioni, che il brano poteva trovare strade di espansione, sia per quanto riguardava la manipolazione possibile del testo, che per tutto ciò che ancora i bambini potevano scoprire a proposito del testo stesso.

Prima di arrivare all'esposizione dell'esperienza, vorrei citare di seguito alcune delle riflessioni che l'insegnante ci ha consegnato e che, secondo il mio punto di vista, meritano di essere prese in considerazione.

Le riflessioni dell’insegnante: la parola a Barbara Franchini

Penso che lavorare in questo modo su un testo sia estremamente positivo, sia per i bambini che, discutendo e raccontando, si scoprono interpreti del testo scritto, sia per l’insegnante che deve mettersi in gioco in continuazione per rendere le situazioni interessanti. Soprattutto, deve conoscere il testo che legge, per poter interagire in  modo corretto con i bambini.
Molto spesso, infatti, si leggono testi che non si conoscono o non interessano, senza rendersi conto di quanto questa scarsa attenzione possa influenzare negativamente i bambini.  Questo lavoro mi ha reso ancor più consapevole dell’importanza della scelta dei brani da leggere.
La prima difficoltà incontrata è stata appunto questa.
Alla fine ho scelto un brano di Dino Buzzati, scrittore che a me piace molto e che poteva rappresentare un buon punto di partenza per ciò che avevo in mente di fare. Il brano è corto, semplice ma non banale, sono presenti parole in grado di  incuriosire i bambini. Il protagonista è un “vento” con un nome umano, quindi suggestivo, il brano è ricco di “ vuoti” che ho pensato i bambini potessero riempire.
La seconda difficoltà è stata quella di proporre un tipo di lettura “frammentata”, nuova anche per me. All'inizio sono andata per  tentativi e i bambini stentavano a capire che cosa volessi, poi, quando le cose mi si sono andate chiarendo, allora anche i bambini hanno risposto positivamente al nuovo tipo di lettura.
Durante le fasi del progetto mi sono chiesta più volte come potevo fare per coinvolgere anche i bambini stranieri con difficoltà di comprensione della lingua. La costruzione di un  plastico mi ha permesso di fare avvicinare questi bambini al percorso  in modo diverso, ma ugualmente valido. Il fatto di poter manipolare accessori, immagini e altro contenuti nella scatola della storia (vedi Storie in scatola), oppure di vedere le parole disegnate, ha alimentato la curiosità anche di questi bambini più in difficoltà sul piano puramente linguistico. Grande è stato anche il contributo e il sostegno che i compagni hanno loro dato perché riuscissero ad entrare nel testo a tutti gli effetti.
Questo conferma ciò che penso da tempo, e cioè che  la lingua, anche nei casi in cui non la si comprende del tutto, unisce le persone e  può creare le condizioni favorevoli  per un aiuto reciproco e per una buona convivenza.”

 


1 Buzzati D., Il segreto del Bosco Vecchio, illustrazioni dell'autore, Milano: Oscar Mondadori, 2010

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