di Daniela Guerzoni
È nostra tradizione organizzare il lavoro produttivo dei bambini negli spazi attrezzati della sezione, spazi ricchi e stimolanti, sufficientemente dotati di strumenti e materiali da consentire, a piccoli gruppi di bambini, di ruotare nell'arco della mattinata e di giocare "facendo" con le mani, col corpo, in situazioni di "autenticità". Anche la Lingua, per non rimanere un  fatto astratto e simbolico, deve trovare spazio negli angoli della  sezione e non è difficile immaginare quali materiali e quali opportunità si possano mettere a disposizione negli spazi di Lettura e Scrittura. 
    Ma, le esperienze condotte e presentate nel Corso di Lingua negli ultimi 2/3 anni, hanno focalizzato l'attenzione anche sui "prodotti editoriali" dei bambini e, cioè, sui libri inventati e costruiti dai bambini stessi… libri a volontà, di ogni misura, formato e  configurazione possibile. Sono nati quindi veri e propri "laboratori" per la lingua, strutturati per "dare corpo alle  parole"…
    ...perché se è vero che le parole sono "leggere" come ci ricorda da tempo il 
    Prof. Frasnedi (si possono spostare, volano, si  accostano in modo inusuale offrendo sempre tanti e diversi significati...), è  altrettanto vero che, per l'età specifica dei nostri bambini, ha grande valore  l'esperienza concreta, ciò che chiamiamo "mettere le mani in  pasta".
    Dunque, dopo aver giocato all'infinito per inventare e variare le "storie", è altrettanto importante renderle visibili grazie alla costruzione di un libro, di un fumetto, di un "quotidiano", che ci permettano di rimettere in circolazione la Lingua, orale o scritta che sia.
    Lavorare con le mani "sulle parole" in  uno spazio appositamente attrezzato, ci permette  di rimettere in gioco parole e pensieri  facendo nascere nuove storie, nuovi racconti o trovando variazioni infinite a  quelle già inventate.
  Un laboratorio quindi in grado di suggerire e di  rendere possibile  un percorso circolare  che potrebbe partire dalle parole, attraversare i materiali, utilizzare le mani  e far nascere nuove parole per dire… all'infinito. O viceversa. 
    Negli ultimi anni dunque le Scuole dell'Infanzia si sono avviate in questa direzione, con particolare riferimento ai 5 anni, età in cui i bambini producono "spontaneamente" libri all'infinito e il nostro intervento non sarebbe altro che un sostegno organizzato al loro fare e saper fare.
    Ma, affinchè tale "Laboratorio" sia produttivo occorrono alcune condizioni:
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