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RITRATTI E AUTORITRATTI

Sezione 4 anni

Autoritratti

Fare il ritratto degli amici, o di se stessi, o di chiunque in genere, è ormai una consuetudine nella Scuola dell’Infanzia, poiché si tratta di un’attività linguistica e grafico-pittorica che non risponde soltanto ad obiettivi specifici, ma alle grandi finalità indicate dalle Indicazioni nazionali come: la conquista della propria identità, la relazione con coetanei e non, la socialità in genere.
Le proposte di osservazione del viso o dell’intero corpo, proprio e altrui, passa attraverso alcuni giochi il cui fine è saper descrivere e saper trasferire sulla carta, coi mezzi, le tavolozze e i materiali adeguati, tutto ciò che si è osservato unitamente a ciò che si pensa o si vorrebbe. Una ricerca di identità e socialità dunque, intese da più punti di vista, spesso intrecciate tra loro e in continuo divenire.
Un ritratto non è fatto solo di osservazioni, ma anche di considerazioni e sentimenti, positivi o negativi che siano, e tutto questo non traspare solo nel prodotto finale, ma anche dal percorso che lo sostiene.
È bene che i bambini imparino ad osservare con tutti i sensi: la vista, l’udito, l’olfatto, il tatto. Ecco allora che la semplice descrizione davanti ad uno specchio non basta più, occorre che sia accompagnata da giochi percettivi come: moscacieca, il riconoscimento di ombre, la messa a fuoco dei lineamenti attraverso la proiezione di luci, il riconoscimento della voce e altro ancora.
Occorre ricordare inoltre, che nei ritratti descrittivi possono entrare di diritto non solo i tratti fisici, ma anche le abitudini e i comportamenti, se questi servono a farci capire le caratteristiche di quella determinata persona. In questo caso non si parla più soltanto di tratti visivi, ma di aspetti di tipo etico che riguardano, appunto, le abitudini o il carattere (essere testardi, timidi, dolci…). In questo caso, c’è tutta un'altra tipologia di lessico da andare a scoprire:  un’esplorazione di campi lessicali molteplici e vari di non piccolo interesse.
Il discorso sarebbe lungo, ma in questa sede ci basta dare un’idea della complessità in cui ci si inoltra quando si parla di descrivere se stessi e gli altri.
Da questo assunto prenderemo il via per raccogliere e trascrivere  le descrizioni dei bambini in più e diverse situazioni.

Questa prima esperienza si compone di alcuni passaggi: la descrizione di se stessi davanti allo specchio e quella che ne danno gli amici; la percezione che di quell’amico o amica si ha esplorando con le mani; una catena di parole per sostenere i bambini in un processo di "messa a fuoco" degli aspetti più connotativi; la scelta di tre parole, quelle indispensabili  per descrivere quell’amico, solo e soltanto quello.

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