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Grammatica e sintassi > I Tempi Verbali
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I Tempi Verbali

Sembra impossibile operare sui tempi verbali nella scuola dell'infanzia; eppure leggendo qualsiasi testo verbale incappiamo necessariamente nell'uso dei verbi, che danno un ritmo alla narrazione, così come alla lettura.

Se vogliamo orientarci in questa direzione, comunque non facile, dovremmo prima di tutto ricordare che ci rivolgeremo con particolare attenzione al sistema italiano dei tempi verbali. Le strutture temporali, infatti, sono diverse nelle diverse lingue.

I tempi verbali non hanno solo una funzione deittica (rapporto tra presente / passato / futuro rispetto al soggetto), ma svolgono anche funzioni modali: in altre parole dicono come si svolge un'azione, invece che quando. Basti pensare all'imperfetto che i bambini usano per creare storie ("facciamo che io ero un leone.") o a quello di cortesia che tutti impieghiamo facendo la spesa ("volevo un etto di prosciutto"). Non si tratta di collocazioni nel tempo passato, ma di modi di esprimere ciò che stiamo dicendo.

Nella lingua parlata quotidianamente non esiste quasi più il passato remoto, mentre in tutti i racconti che leggiamo, a meno che non si usi il presente (tempo polivalente, che può valere per presente, passato, futuro), il tempo più utilizzato è proprio il passato remoto: un vero pilastro della narrazione.

 

Le caratteristiche dei Tempi Verbali

Nella narrazione esiste un'opposizione radicale tra l'imperfetto e il passato remoto. La narrazione è polarizzata sempre da questi due tempi verbali che si contrappongono.

Ad esempio: "Cappuccetto entrò nel bosco… il lupo spiava…" Sono due formulazioni che non si possono invertire, poiché svolgono due funzioni nettamente diverse: l'imperfetto svolge la funzione di entrare dentro al tempo e permetterci di sentirlo scorrere.

Esso inoltre risponde a più necessità comunicative, tanto che può esprimere:

Il passato remoto, invece, non entra nel tempo, lo punteggia: il tempo scorre attraverso punti che non hanno spessore temporale: scorre attraverso le successioni, un punto dopo l'altro.

Sarebbe estremamente importante aiutare i bambini a cogliere le differenze d'uso e di significato, oltre che di adeguatezza, dei due diversi tempi: la durata e le caratteristiche dell'imperfetto da un lato e, dall'altro, la sequenza di punti che compone una storia e che viene evidenziata, sottolineata, dal passato remoto, tanto che una storia può sembrare una specie di partitura.

Quando ci inoltriamo in aspetti così sofisticati della lingua non ci aspettiamo apprendimenti formali, né conquiste certe. Ci basta che i bambini si pongano il problema: è già un primo passo verso la consapevolezza.

Ma è pur sempre vero che parlando di tempi verbali parliamo anche di concetti temporali: passato, presente, futuro. Concetti di una tale ampiezza e di una tale portata che ancora non possono trovare risposta nei bambini, soltanto tentativi per avvicinarvisi e per trovare "le parole adeguate" (verbi, modi e tempi) per tradurre questi tentativi in piccole narrazioni.

Le loro discussioni sono comunque estremamente interessanti e questo dimostra, una volta di più, che i bambini sono davvero in grado di avere un parere su ogni aspetto della vita, anche su aspetti così astratti come quelli linguistici, sino a spingersi verso riflessioni di natura quasi filosofica.

A questo proposito presenteremo due diverse esperienze caratterizzate da due diversi approcci metodologici. I risultati sono significativi in entrambe; tuttavia la prima è giocata soprattutto su momenti di riflessione, pertanto possibile solo coi bambini di cinque anni; la seconda, invece, punta la propria ricerca sulla sonorità della lettura e dei tempi che la ritmano ed è pertanto adeguata anche per bambini più piccoli.

È necessario infine precisare che queste ultime esperienze, più che esempi emblematici da riproporre, si delineano e si confermano come ricerca pedagogica e didattica. Vanno dunque lette e interpretate come tentativi, primi approcci a un tema complesso, che dovrà essere affrontato ancora in diversi momenti e a diverse riprese.

 

Esperienze di riferimento:

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