Una parola va spesa a proposito delle "figure retoriche" della lingua: le metafore, in particolare, perché aprono la strada a veri e propri processi creativi.
C'è una differenza formale, ma forse non sostanziale tra paragoni e metafore: il paragone è introdotto da un "come" che nella metafora non compare. La metafora irrompe all'improvviso, non è prevedibile. Si tratta di un vero e proprio shock cognitivo e linguistico, di un'operazione veramente creativa. A partire dall'immagine che l'autore o il poeta ci regala, noi possiamo chiederci "come ci è arrivato" e tentare di ricostruirne il percorso e le considerazioni fatte.
Si tratta di un lavoro importante da affrontare coi bambini, perché apre la strada ai loro processi creativi o perlomeno alla comprensione del processo creativo.
Ci dice il prof. Frasnedi: "Ogni tanto vale la pena di inciampare per incontrare zone di oscurità". È in questi momenti, non predeterminati, che si offre spazio alla creatività.
E la metafora è questo spazio, è provocazione.
Esperienze di riferimento:
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