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Anch'io ho un cane... la parola ai bambini

Io ho avuto un cane ma poi è scappato. Papà lo lasciava libero da là, cioè eravamo giù dai nonni e poi papà l’aveva lasciato libero e poi papà non lo vede più, era scappato!
Avevamo un altro prima di quello, con le macchie che era scappato e poi, il giorno che dovevamo partire, papà l’ha portato dal veterinario ed è morto. Poi abbiamo preso un altro, ma è scappato.  E poi abbiamo preso uno che aveva già il nome, Cico, ma era maschio, era il fratello di quello che era scappato.
Cico
è rimasto: è tutto marrone senza nemmeno una macchia. Sta in cortile sotto casa, noi non scendiamo mai da Cico, perché mi salta addosso e mi lecca e dopo devo cambiarmi tutta. Sai cosa ha fatto una mattina? Si è messo in garage e ha dormito, dormito, dormito tutta la mattina. Sai che tutte le mattine ci sveglia lui e dobbiamo scendere giù per pulire?  Sai che lui strappa tutti i guinzagli e così non possiamo portarlo in giro e ci fa spendere soldi per comperare i suoi guinzagli?

Io sono proprietario della Camilla. È vecchia, la Camilla, e questa mattina, quando venivamo qui a scuola  ed ero in ascensore e Pietro stava mangiando un biscotto col cioccolato, la Camilla se l’è mangiato. Ma però a Pietro gli era caduto, non gliel’ha rubato. Io ci gioco sempre con lei, le faccio le carezze e certe volte lei mi dà i bacini  e mi piace un sacco, tira fuori la lingua e lascia una riga con la lingua e io sento il solletico. Delle volte la porto sotto casa nostra e lei cerca di mangiare e quando mangia la cioccolata la sgrido, ma  per le altre cose, no! Sai dorme sul divano, sul suo posto e delle volte fa la cacca, ma solo sul suo posto.
Quando gioca con Pietro mi fa ridere: è veramente simpatica, mi salta addosso e mi vuole bene.

Il mio cane si chiama Arturo. È nero e un po’ grande e magro. La sua cuccia gliel’ha fatta il nonno. Mi fa un pochino di solletico con le sue zampe. Delle volte lo spavento quando vado da lui e gli faccio: “Cabum!” piano e un po’ forte. Delle volte gioco con Arturo e lo porto a passeggio; andiamo dalla nonna. Delle volte lo porto al parco con la macchina e gli metto il guinzaglio. Gli faccio “cara”, lo accarezzo, ha il pelo lungo e morbido.

Io ho due cani: Wenda, che certe volte fa sempre la pipì in casa, certe volte la fa sul letto e certe sul pannetto che gli mettiamo. Quando vuole è bravissima, quando non fa la pipì e non dobbiamo sgridarla.
Napi, invece, è più vecchietto: ha otto anni e mi vuole benissimo, lui scodinzola sempre e si fa fare le carezze da me. Quando lo accarezzo sento il pelo che è tutto morbido.  Wenda  ha il pelo nero e quando le accarezzo il collo c’è sempre un po’ di pelo che salta fuori dal guinzaglio, perché la testa è un po’ più grande e il collo più stretto.
Hanno una pallina e, una notte che giocavano, c’era un rumore! Sai che Wenda mangia i libri e le scarpe, certe volte le mie, quelle con il tacco che facevano rumore quando camminavo, e così ne ho comperato un altro. Ma queste hanno il tacco di gomma e non fanno rumore. Napi è molto bravo e certe volte mangia tutto: mette le zampe sul tavolo e mangia quello che c’è.
Delle volte, quando voglio che vengano in camera mia per giocare, prendo i croccantini e loro mi seguono, io chiudo la porta così rimangono con me.
Wenda, la prima sera che era a casa nostra, non mangiava ...forse aveva paura! Sai che nel negozio dove abbiamo preso Wenda c’era un cane buffo senza pelo…?

 

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