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Quarto Gruppo: il gruppo in questione non procede ad una analisi delle parole-chiave, ma tenta una “progettazione” coi bambini, a partire dalle cose dette. Elencherò per punti il loro percorso:

 

Quinto Gruppo:“L’affranta giraffa”: Durante la lettura l'attenzione del gruppo viene catturata da alcune parole:

Analizziamo ad una ad una le parole che ci hanno colpito, vediamo quali altre parole ci richiamano alla mente e perché:

 

  1. AFFRANTA

Il gioco è riscrivere la poesia sulla base delle suggestioni che ha prodotto. Il nuovo testo è il seguente:

La giraffa buffa
nell’acqua si tuffa
e sbuffa: “Uffa!”
Non è più affranta
ma canta

 

  1. ALFA

 

Da questa stella di parole non sono nate suggestioni tali da permettere al gruppo di creare una nuova poesia.

  1. SFILA

L’idea della giraffa che si esibiva in una sfilata di moda ha suggerito questo testo:

La giraffa che sfila
il leone l’ammira
lì nell’Africa gira

dentro l’Alfa si stira

 

  1. AFA

Ragionando sulle parole, le insegnanti si accorgono che ognuna di esse ne richiama tante altre: danno vita, dunque, ad alcune catene di parole per accorgersi che ogni parola della catena poteva, a sua volta, essere a capo di una nuova catena di parole, ad esempio:

CALORE SETE AFFANNO SUDORE ODORE ESTATE SPOSSATEZZA ACQUA
 forno  caldo  corsa  odore  puzza  mare  stanchezza  ghiacciolo
 fuoco  arsura  batticuore  lavoro  profumo  montagna  letto  granita
 acqua  siccità  agitazione  fatica  aroma  sole  divano  bibita
 tuffo  carestia  movimento  sapone  biscotti  spiaggia  poltrona  gelato
 sera  acqua    schiuma  lavanda  vacanza  cuscino  
 frescura  doccia      fiori  amici  coperta  
 ombra        prato  risate  sonno  
 vento            riposo  

Ogni catena di parole è inserita all’interno di un particolare universo di senso, ma ogni parola può fare capo a numerosissimi universi di senso.

Terminata l’analisi della poesia, le insegnanti passano ad esaminare la Direzione di lavoro n° 1, prospettando alcune proposte operative.
Si suppone di iniziare il percorso fotografando le espressioni caratteristiche e spontanee dei bambini, scegliendone 5 da proiettare ai bambini divisi in piccoli gruppi.
All’interno di ogni gruppo, i bambini dovranno osservare le espressioni dei compagni e provare ad ipotizzare quali parole, suoni e gesti possono accompagnare quegli atteggiamenti.
Per aiutarli nel loro compito, si potrebbero porre alcune domande:

Con i bambini di 5 anni si potrebbero proporre anche riflessioni più complesse, come ad es.:

Successivamente ogni gruppo potrebbe occuparsi in particolare di una espressione, immaginando un prima e un dopo all’evento che ha prodotto l’espressione fotografata. Potrebbe nascere così, un libretto con la storia di quella particolare espressione, raccolta in un libricino pieghevole composto da sole tre pagine:

Si potrebbe, poi, proporre ai bambini la proiezione di alcune tavole a fumetti per analizzare insieme a loro le onomatopee più famose (slurp, slap, gnam, gasp, gulp, urca, sob, sigh, snif, clap clap, bang, smac…); nello stesso modo, si potrebbero presentare filastrocche e poesie ricche di onomatopee divertenti, per arrivare, almeno coi bambini più grandi, alla riscrittura o alla produzione ex-novo di alcuni testi.
Un altro versante di lavoro potrebbe essere fornito dalla registrazione di un piccolo gruppo di bambini (2 o 3) durante il gioco. L’ascolto della registrazione e il commento dei compagni, potrebbe essere utile per fare emergere le “espressioni onomatopeiche” che i bambini usano comunemente per esprimere suoni e rumori, ma anche per comunicare concetti quali velocità o movimento.
Infine, potrebbe risultare interessante proporre un Laboratorio di lettura con suoni e rumori, che preveda, ad esempio:

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