Durante  il Corso di Lingua, anno scolastico 2010/11, le insegnanti si sono  messe direttamente in gioco affrontando in prima persona un Laboratorio di  Lettura. 
    Riportiamo  alcuni esempi che fanno riferimento alle  poesie / non sense di Toti Scialoia, già prima citate.
Primo Gruppo: “Il gatto soriano”. Il gruppo parte da una parola ritenuta significativa: gatto, che dà vita ad una catena di senso infinita:
| autonomia | allergia | graffio | 
| gelosia | latte | cacca | 
| vomito | morbidezza | capriole | 
| coccole | colore | equilibrio | 
| furbizia | astuzia | pigrizia | 
| sonnolenza | pinocchio | slancio | 
| salto | elasticità | sole | 
| fusa | superstizione | streghe | 
| buio | pelo | occhi | 
| paura | cesta | spazzola | 
| puzza | ruffiano | umidità | 
| felpato | lingua ruvida | miagolio | 
| compagnia | dispetto | gomitolo | 
| topi | scherzetti | bambino | 
Le parole della catena di senso possono poi essere riprese e ricatalogate in sotto-gruppi. Ad esempio:
| Storie di paura | Storie divertenti | 
| graffio | latte | 
| gelosia | cacca | 
| salto | vomito | 
| astuzia | morbidezza | 
| superstizione | capriole | 
| streghe | salto | 
| buio | colore | 
| colore | dispetto | 
| occhi | furbizia | 
| felpato | slancio | 
| lingua ruvida | gelosia | 
| miagolio | sole | 
| fusa | |
| volpe | |
| cesta | |
| gomitolo | |
| topo | |
| dispetti | |
| scherzetti | |
| bambino | 
Dopo gli elenchi di parole le  insegnanti possono dare il via all’invenzione di piccole storie, magari  sostenendo i bambini con una frase introduttiva: “C’era una volta un gatto  rosso con due occhi da furbetto che amava fare scherzi ai bambini…”
    Si possono a questo punto  rileggere coi bambini le parole individuate, riducendo gli elenchi. 
    Un altro passaggio può essere  quello di far disegnare ai bambini le “parole chiave” e mettere sul tavolo i  disegni fatti dai bambini creando una specie di “domino”.
    Le insegnanti del Gruppo  propongono poi di “illustrare” le parole della catena di senso e  di raggrupparle in “scatole” come risorsa per future e infinite  invenzioni di storie.
Questa è la prima “mappa rappresentativa” cui le insegnanti del gruppo sono giunte:
…E così via sino a dare  origine a varie direzioni: parole che suggeriscono storie di paura;  storie divertenti… di amicizia, di mistero, separazione, dolcezza / tenerezza;  storie della notte; di bambini…
    Le varie storie possono poi  essere ambientate in:
Ed ecco la mappa conclusiva definita dal gruppo:
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