Titolo Home page Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università di Bologna MEMO - Multicentro Educativo Modena "Sergio Neri" Comune di Modena - Settore Istruzione
 

Temporale: trattandosi di una parola che appartiene al parlato quotidiano e al vissuto dei bambini, richiede un investimento minore sul piano della esperienza, mentre ci offre opportunità di narrazioni infinite.  Fioccano dunque i racconti di vita dei genitori e dei loro bambini, su richiesta dall'insegnante.
I racconti così raccolti vengono letti insieme e si offrono come momento di scambio e condivisione: dal racconto di ciascuno al racconto collettivo, perché davvero il temporale è tutto questo; una immagine variegata che comprende al proprio interno diversi aspetti e dimensioni.

…La pioggia cade forte sulle nostre teste

…La pioggia cade forte sulle nostre teste
e allora si prende l'ombrello…
Valentina e i suoi genitori raccontano:
“Di solito il temporale non  mi fa tanta paura. Amo stare sul divano al calduccio con mamma e papà a guardare la TV. Oppure guardo i lampi e ascolto i tuoni dalla finestra insieme ai miei genitori”

Margherita e i suoi genitori raccontano:
“Il cielo si colora di grigio scuro scuro. La pioggia cade forte sulle nostre teste e allora si prende l'ombrello. Si sentono dei rumori forti: tmrrrm!!!.
Scappiamo in casa e ci mettiamo sul divano a fare le coccole. Se il temporale è molto lungo ci mettiamo a fare una bella torta.

Nicholas racconta:
 “Quando c'è il temporale vengo a chiamare qualcuno di voi, così voi venite e state vicino a me"

Strega: una parola che i bambini arricchiscono di aggettivazioni. La domanda iniziale dell'insegnante "come immaginate questa strega? Provate a chiudere gli occhi e ditemi cosa vedete" ha dato origine ad una struttura ad elenco che condensa il significato.
Si comincia con strega e si prosegue con:

Streghebrutta,
cattiva,
col naso arricciato,
con gli occhiacci neri,
tremante,
arrabbiata,
malefica,
vestita tutta nera,
con la faccia vecchia e la voce "coi brividi" ...

Un semplice modo per cominciare ad entrare nei vuoti del testo, ma anche di giocare con la lingua.

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