L'insegnante riprende per intero le conversazioni, le accosta togliendo i nomi dei bambini, che erano sempre riportati, e sistema la punteggiatura. I propri interventi diventano parte della riflessione e vengono sostituiti spesso con un'unica parola: musica, buio, silenzio…
È possibile cogliere meglio un unico quadro condiviso, pieno di immagini poetiche e suggestive, che potranno dare spunto ad ulteriori riflessioni e soprattutto ad esperienze pittoriche.
La motivazione a questa doppia operazione è rappresentata dal desiderio di dare alle osservazioni dei bambini una forma analoga a quella che in letteratura viene chiamata "Flusso di coscienza", inventata ed utilizzata da scrittori come Joyce, Virginia Woolf e Italo Svevo.
Questi autori hanno esplorato aspetti nuovi, mai percorsi, della narrazione e molte delle loro opere rappresentano la successione dei pensieri più intimi o delle riflessioni istintive e casuali di una persona nel corso della propria vita, delle proprie esperienze, della quotidianità.
Sono i pensieri, solo apparentemente slegati e urgenti, che si srotolano nella nostra mente mentre camminiamo, ascoltiamo, leggiamo, parliamo, lavoriamo o ci rilassiamo di fronte ad un paesaggio o alle persone che ci circondano. Da questa operazione di accostamento delle parole dei bambini è nato un racconto molto particolare che fa sì che le riflessioni vengano messe in comune, come accadrà in realtà in mille momenti nei giorni successivi; è un racconto che miscela le paure di uno con i sogni dell'altro, con gli ascolti, con il torpore, con la malinconia che la musica a volte porta.
È una grande emozione condivisa come se i bambini fossero una persona sola che segue il flusso dei suoi pensieri senza interruzione. I più esperti nel narrare prendono per mano quelli che ancora non hanno imparato a farlo e la frase, la parola di uno diventano parte di una grande riflessione a cui tutti hanno contribuito.
…Ci sono dei mostri in questo buio?
…Ma vedi? Ci sono le stesse cose alla luce e al buio.
…Ah, va bene!
…Questa musica che sentiamo nel buio è come deve essere la musica… come brutta o come bella: musica magica, musica di colori: arancio, verde, rosa, marrone, blu, grigio, fucsia, piccolo marrone.
…Incantesimo.
…Canzoni di alberi.
…Canzone di fata.
…Canzone di elefanti… No… Senti? … È leggera… Canzone di formiche.
…Zucca magica… allora… favola!
…Io ho paura del buio!
… Io preferisco ascoltare con il buio
…Io con la luce.
…Io ho anche sbadigliato. La musica mi fa diventare tranquillo e quando sbadiglio si chiudono anche gli occhi.
…Bello il buio: quando sento la canzone con la luce piccola il buio mi piace.
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