Come è possibile notare ci sono parole che meriterebbero ben altri approfondimenti: i bambini confondono la ricerca del significato con la sonorità della parola.
La confondono dunque con altre dal significato ben diverso: burlone, burrone, burro... Ci sono radici comuni, assonanze che i bambini notano e potrebbero portare a giochi di parole, rime, ecc… mentre la ricerca del significato dovrebbe procedere su altri piani.
"Vortice di vento"Ma è facile, nella Scuola dell'Infanzia, che i due percorsi si mescolino e si intreccino continuamente.
Solo gradualmente e con percorsi anche lunghi e discussi è possibile arrivare a distinguere i due universi di riferimento e non sempre le esperienze condotte portano a questi risultati, anche perché, a volte, è possibile avere l'impressione di “perdere il filo conduttore” dell'esperienza. Per le insegnanti è importante, nonostante l'intreccio continuo tra una programmazione iniziale e le risposte interattive dei bambini, avere la sensazione di “controllare” l'andamento dell'esperienza, e anche a ragione.
Una programmazione flessibile (che tiene conto delle direzioni inaspettate cui i bambini possono portare) non deve diventare un percorso in cui i bambini guidano l'insegnante e l'esperienza. C'è un obiettivo (o molteplici obiettivi) da raggiungere che è bene l'insegnante non perda di vista, pur con tutte le deviazioni che un'esperienza ricca e multiforme contempla necessariamente.
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