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3. I luoghi e i tempi della lettura

La lettura è sempre è un'azione che ha un riferimento spaziotemporale preciso, anche quando dallo spazio e dal tempo, in certa misura, essa sappia portarci via. Ma nel contesto didattico la questione del setting, ovvero della configurazione degli spazi predisposti al memento della lettura, all'interno della sezione, assume la massima importanza. In particolare, la ritualità di sedersi in un luogo preciso, o in un certo modo (per esempio tutti in cerchio) o di usufruire di un vero e proprio "spazio biblioteca", per le scuole d'infanzia più fortunate, consente di creare una riconoscibilità del momento della lettura del tutto funzionale a creare attenzione e a dettare delle coordinate anche di comportamento: in altre parole, una sorta di atteggiamento verso il libro. Ma lo spazio influenza decisamente l'attività anche quando esso invece sia variabile, come nel caso delle letture itineranti, in città oppure nella natura.
Nell'ambito della questione del setting bisogna ricordare anche gli altri elementi che possono affiancarsi al testo scritto, durante la lettura: soprattutto le strumentazioni audio-video, ovvero i dispositivi per riprodurre, come uno sfondo, ma non solo, suoni registrati e musica; e per creare giochi di luce e altri effetti sui quali avviene l'esecuzione del testo.
Tutto questo è molto consueto, soprattutto nelle biblioteche dedicate ai più piccoli. Ma, è stato sottolineato, occorre fare sì che questi interventi, che vanno dalla proiezione delle immagini all'ascolto di una colonna sonora, alla rappresentazione della storia con burattini e pupazzi, non rendano invisibile il libro agli occhi dei bambini, soffocandolo in un universo di rappresentazioni fuorviante benché multiforme e quindi seducente 9.

 

4. Selezionare le letture

I singoli e differenti testi rappresentano delle variabili significative per la buona riuscita di un percorso didattico sulla lettura: non si è mai "buoni insegnanti di lettura" indipendentemente dai libri sui quali si decide di lavorare. E così la capacità di valutare i libri per l'infanzia, in assoluto e in relazione al proprio contesto di sezione 10, è di certo uno dei punti più importanti di riflessione sulla lettura. Insieme alla capacità di seguire o abbandonare direzioni di lavoro in base al successo, in molti casi nient'affatto prevedibile, dei testi in questione.
In proposito, abbiamo ricordato in apertura le celebri indicazioni di Daniel Pennac. Molte di queste hanno per denominatore comune proprio la possibilità (e il diritto) del lettore di compiere delle scelte: scegliere che cosa leggere, il momento in cui leggere, scegliere di abbandonare un libro se non lo si ama,di leggerne solo un po' etc. E così la scelta del testo, anche nell'esperienza della scuola d'infanzia, è fondamentale e spesso problematica: certi libri all'apparenza perfetti si rivelano invece del tutto sbagliati, e certi altri che non sembrerebbero funzionali alle attività di lettura, al contrario, vengono subito amati e si prestano a imprevisti percorsi di riflessione didattica. Inoltre, bisogna tenere in conto che pagine memorabili della letteratura, per così dire, adulta, si rivelano meravigliose palestre di lingua anche per i lettori più piccoli; innescando spesso dialoghi e riflessioni sorprendenti, che rivelano tutta la ricchezza del potenziale interpretativo infantile.
Insomma, scegliere un libro adatto a una certa fascia di età significa non limitarsi a considerare le, pure spesso molto indicative, catalogazioni proposte dagli editori. Occorre piuttosto leggere con attenzione i testi che si scelgono, e tenere conto almeno delle seguenti variabili:

 



9 A. Chiantera, "Ascoltare per leggere. Sull'importanza della lettura ad alta voce", in I bambini e la lettura. La cultura del libro dall'infanzia all'adolescenza , a cura di V. Gherardi e M. Manini, cit., pp. 83-84.
10 Cfr. R. Cardarello, Storie facili e storie difficili. Valutare i libri per bambini , Junior, Bergamo, 2004, e il capitolo "La produzione editoriale per i bambini in età prescolare", di E. Freschi, Le letture dei piccoli. Una proposta di "categorizzazione" dei libri per i bambini da 0 a 6 anni , cit.


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