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LA LETTURA INTERPRETATIVA

Esistono tanti modi di leggere: dalla lettura immediata da giocarsi interamente nel piacere di leggere o di ascoltare, alla promozione  di una vera e propria attitudine alla lettura, fatta di esercizi e giochi di comprensione e di interpretazione.
Nella Scuola dell’Infanzia sarà bene tener presente l’intera gamma di possibilità, poiché l’età dei bambini richiede di tenere aperti molti e diversi accessi:

I processi da attivare

Il primo processo da attivare, quando si intenda procedere ad una Lettura Interpretativa, è quello della contestualizzazione:  l’essenza stessa del pensare. È ciò che attiviamo più o meno intenzionalmente tutte le volte che leggiamo.
Noi infatti non leggiamo mai con la stessa velocità, ininterrottamente. Entriamo, invece, in una atmosfera, quella del libro: la lettura è lenta, torniamo indietro, ci soffermiamo qua e là… e proprio in questi momenti:

Occorre ricordare che è sempre il lettore che sceglie quando e su cosa fermarsi, durante la lettura, per  richiamare alla mente situazioni, fatti, emozioni e questo accade solo quando scatta  una forte risonanza tra chi legge e le parole che si incontrano.  Accade  sempre che nel testo si incontrino parole, frasi, che hanno una particolare risonanza per ciascuno di noi: parole che rinviano alla nostra interiorità e trovano risonanza (come più volte abbiamo sottolineato). Solo il lettore può indicarle e nessun altro può suggerirle.
È in tutti i casi un meccanismo di pensiero: collegare qualcosa di sé a qualcosa d’altro  che l’ha sollecitato. Il vero incontro personale col testo è dato dal repertorio contestuale che ciascuno di noi possiede e che può essere utile a dare senso a quel testo.
È importante dunque salvaguardare la libertà interpretativa di ognuno anche quando si lavora in gruppo.
Si tratta di dar vita ad un processo dialogico col testo che non nasce dal niente, ma che anzi va allenato costantemente, altrimenti  non si diventa lettori.
Quando si procede alla lettura  deve cominciare il “dialogo col testo” che coinvolge e chiama in causa i bambini, ciascuno di loro,  nella ricerca di interpretazione del testo in questione, facendo ricorso, appunto,  al proprio “sapere”.
L’insegnante ha il ruolo di “guidare”  questo percorso dei bambini, proprio come fosse un direttore d’orchestra.
In questo modo si offre ai bambini la possibilità di sviluppare capacità di interazione sia col testo che con gli altri, coetanei e non.

Alcune proposte

Ecco alcuni Giochi Interpretanti cui gli insegnanti possono fare riferimento per stimolare la dinamica interpretativa che mette in moto anche processi di comprensione e di evocazione di significati:

I Giochi Interpretanti sono stati ideati da Leda Poli, insegnante e collaboratrice universitaria.

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