Titolo Home page Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università di Bologna MEMO - Multicentro Educativo Modena "Sergio Neri" Comune di Modena - Settore Istruzione
Approfondimenti > Direzioni di lavoro > Il rapporto col testo: uno scambio di vita
<<< 5 >>>
Versione PDF stampabile
IL RAPPORTO COL TESTO: UNO SCAMBIO DI VITA

Gli studi linguistici ed ermeneutici più recenti mettono in luce il rapporto reciproco tra testo scritto e lettore.

Secondo le teorie più accreditate, infatti, leggere un testo significa farlo parlare, ridandogli un significato ogni volta che si legge.
Siamo nell'ambito della teoria dell’interpretazione moderna che ci dice appunto che “è il lettore che dà vita al testo”.
La lettura sembra dunque prestarsi ad un processo di personalizzazione, auspicabile quanto necessario, se coerente con  i segnali interpretativi che il testo stesso contiene.
Potremmo aggiungere per chiarire meglio, con un’immagine metaforica, che nella lettura ognuno può andare alla sua deriva, ma con uno sforzo continuo di attinenza al testo.
Dunque ognuno segue la propria rotta, ma solo dopo aver cercato tutti gli indizi di navigazione che il testo offre, guardandolo con tutti gli strumenti a disposizione per capirne direzioni e messaggi.
I filosofi della lingua ci dicono anche che ogni vera lettura approda a una riscrittura del testo, quindi, in coerenza con questa linea di pensiero, un lettore ha veramente letto un testo quando, dentro di se, lo ha trascritto.
Trascrizione che si rivela possibile solo quando si fa della lettura  un'esperienza autentica. Accorgersi di cosa accade nel testo e di cosa accade in noi mentre leggiamo e di come possiamo testimoniare questo processo, permette ai lettori di compiere un salto di qualità: da lettori, appunto, ad interpreti, senza che questo nulla tolga al piacere stesso della lettura.

La lettura come un viaggio

Quando insegnanti e bambini si apprestano a leggere, in realtà si apprestano a fare un viaggio interpretativo. Un viaggio metaforico che attraversa il testo, la sua struttura, la sua trama e le sue parole, ma anche il pensiero e i sentimenti dei lettori.
È l'attenzione a questo doppio binario, e a come questi due aspetti si intreccino costantemente, che permette ai bambini di raggiungere elementi di consapevolezza e non solo di comprensione. I bambini sono in grado di diventare lettori attenti, critici, capaci di procedere da soli ed orientarsi nel libro scoprendone tutti i diversi, possibili e paralleli universi di significato.

Le parole-chiave del nostro lavoro

Interpretare significa tenere conto sia del contenuto (le idee) sia delle strutture linguistiche (le parole). Nell'affrontare la lingua nella sua specificità, ci sono alcune parole-chiave da cui non possiamo prescindere :

lettura per stazioni

parole con particolare energia di rimando,

pieni e vuoti del testo

catene associative,

inferenze,

mappa di comprensione del testo.

Quelli sopra citati sono solo alcuni degli aspetti che si incontreranno nell'analisi testuale, il cui significato ci diventerà chiaro col proseguire della lettura.

Le parole-chiave sono quelle cui dovremo far riferimento per interpretare le esperienze che seguono e che potremmo considerare come un ottimo esempio operativo di quanto detto.

Ogni insegnante ha fatto propri i riferimenti culturali e metodologici ai quali è stato formato, sia per quanto riguarda l'esperienza, che per quanto attiene alla rappresentazione.

Un elemento in comune è tuttavia rappresentato da questa costante metodologica: una lettura per stazioni in cui si procede paragrafo dopo paragrafo, fermandosi ad ogni richiesta e ad ogni sottolineatura che i bambini stessi vorranno fare in relazione a quelle che abbiamo chiamato parole con particolare energia di rimando.

Il lavoro procede dunque in modo analitico e durante il percorso ai bambini manca la visione d'insieme del racconto, cosa che in realtà si costruisce man mano e, solo alla fine, viene riconsegnata ai bambini con un'unica lettura completa: del testo in sé, innanzitutto, e, successivamente del testo comprensivo di ogni ampliamento realizzatosi nel percorso.

Le mappe

Il percorso di lettura, le discussioni tra i bambini, le diverse direzioni che prende la lettura e l'interpretazione che ne danno i bambini, i punti fermi cui si giunge man mano... Tutto ciò dovrebbe essere fissato graficamente, pur con modalità assolutamente diverse e personali a seconda degli insegnanti.

Bruner sottolinea l'importanza di operare sempre su più livelli: quello attivo, ma anche quello iconico e quello simbolico. Come a dire che un contenuto diventa tale e si ferma e conferma in ciascuno di noi anche grazie alla sua rappresentazione iconica. Dalla rappresentazione iconica il bambino riesce ad astrarre il processo e a ricomporlo. Ciò permette di "ripercorrere lo stesso percorso" più e più volte, memorizzandolo, comprendendolo meglio e anche modificandolo se necessario.

Occorrono idee e strumenti adeguati per fermare sulla carta il "viaggio" che i bambini fanno leggendo: è la sola possibilità per non perdersi in questo mare di parole e di significati, di direzioni anche soltanto abbozzate. Arrivare ad un prodotto anche materiale, visibile, ovvero a una rappresentazione significa far proprio quel percorso, poterlo ripercorrere più e più volte, se la rappresentazione è efficace e condivisa.

 

Alcune proposte:

Poiché ci sembra ormai appurato cheè il lettore che dà vita al testo”, potremmo cominciare a chiederci:

 

<<< 5 >>>

 

Torna su

 

© 2015. MEMO "Multicentro Educativo Modena S. Neri"
Viale Jacopo Barozzi, 172. 41124 Modena. Italia.
È vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo analogico o digitale
senza il consenso scritto dell'editore.
Per informazioni scrivere a: memo@comune.modena.it