Titolo Home page Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università di Bologna MEMO - Multicentro Educativo Modena "Sergio Neri" Comune di Modena - Settore Istruzione
Versione PDF stampabile
Le competenze della Conversazione / Discussione

Sono regole fondamentali del gioco del comunicare che si costruiscono nell’interazione con gli altri, grazie ad un’attenta regia dell’insegnante che, nel frattempo, dovrebbe fare attenzione a:

Ci sono poi Conversazioni che hanno la funzione di aiutare a ricordare, rievocare.
In questo caso lo schema classico utilizzato dagli insegnanti è quello che dà i migliori risultati: domanda chiusa dell’insegnante-risposta dei bambini-commento dell’insegnante. È un procedimento che prosegue a spirale e tende a ripetersi sempre uguale.
Questo modello prevede una forte dipendenza dall’adulto. La relazione è asimmetrica e la responsabilità di condurre il gioco è dell’insegnante. I bambini lo sanno bene e si comportano di conseguenza, in un accordo che potremmo definire “Contratto didattico”.
La relazione asimmetrica, che anche giustamente è la situazione tipica della scuola, non è sbagliata in sé, lo diventa quando si presenta come unica possibilità.
Quando invece la Conversazione ha come obiettivo quello di capire i fatti o costruire insieme conoscenze, la relazione deve diventare simmetrica e lo schema diventa questo: l’insegnante fa domande-i bambini parlano tra loro-l’insegnante interviene quando ce n’è bisogno. Le domande sono aperte e i bambini continuano a fare ipotesi e a cercare indizi per confermarle o meno. C’è una reale partecipazione di tutti gli interlocutori per verificare la plausibilità o meno dell’ipotesi del compagno. Questo processo non è automatico, è un processo che si deve imparare nel tempo. Non va dimenticato che i bambini hanno sempre una teoria sul mondo o parte di esso: la vita, la natura, la mente, i fenomeni naturali, la lingua scritta, etc. e questo tipo di discussione aiuta a farle emergere in un confronto serrato.
Sono molto utili a questo scopo anche le riflessioni metacognitive.
Ogni volta che si finisce un’esperienza o una qualsiasi attività, sarebbe bene parlarne coi bambini per sostenere la loro consapevolezza circa le proprie conquiste, i propri processi di apprendimento: Cosa abbiamo fatto? Come e cosa si potrebbe far di meglio, di diverso, etc.
J.Bruner infatti, ci ricorda che si apprende in tre modi: per imitazione, per esposizione didattica, per interazione, cioè pensiero costruito con gli altri.
Ognuno di questi processi ha pregi e limiti:

 

<<< 6 >>>

 

Torna su

 

© 2015. MEMO "Multicentro Educativo Modena S. Neri"
Viale Jacopo Barozzi, 172. 41124 Modena. Italia.
È vietata la riproduzione con qualsiasi mezzo analogico o digitale
senza il consenso scritto dell'editore.
Per informazioni scrivere a: memo@comune.modena.it