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Le strategie comunicative dell’insegnante

Si possono così riassumere: ripetizione e rispecchiamento; riformulazione; contributi paritari; sollecitazione di confronti; sintesi.
Vediamole una per volta.
Il Rispecchiamento si traduce in ripetizioni, ricapitolazioni degli enunciati dei bambini.
In questo modo l’insegnante comunica attenzione e sforzo di comprensione oltre ad offrire al bambino un’importante occasione per chiarire il proprio pensiero, arricchire la propria e altrui riflessione con aggiunte, precisazioni, correzioni.
L’insegnante diventa modello di comportamento comunicativo spingendo i bambini ad agire nello stesso modo, cioè a porre attenzione alla discussione.
Questa strategia si rivela efficace spesso anche con bambini timidi, perché li aiuta a sia a collegarsi ad un argomento precedente, sia alle proprie parole e favorisce quindi la produzione di tentativi più articolati di esplicitazione verbale.
La Riformulazione favorisce l’attenzione del bambino e lo aiuta a considerare come un significato a lui già noto possa essere detto con altre parole, con altre strutture verbali. È un’opportunità in più per considerare il punto di vista degli altri e arricchire il proprio patrimonio di conoscenza anche linguistico.
I Contributi paritari da parte dell'insegnante, si possono così sintetizzare:

Sollecitare il confronto tra le opinioni discordanti dei bambini, evitando domande chiuse come “siete d’accordo?” Oppure “Chi è d’accordo?” I bambini, in questi casi, rispondono semplicemente con un “sì, no, io”. Occorre piuttosto pensare ad interventi che favoriscano l’ascolto e la comprensione del punto di vista dell’altro.
Sintetizzare, cioè portare a sintesi, di quando in quando, il discorso dei bambini, cogliendone l’evoluzione e rilanciando alla discussione il nuovo punto di vista. Ogni conversazione dovrebbe chiudersi con una sintesi parziale, che dia ai bambini la sensazione di aver partecipato a qualcosa di costruttivo, che non verrà dimenticato ma ripreso anche in altri tempi e con altre modalità.

 

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