L'insegnante ferma “il gioco”. Prima di dar la parola a Giovannino è importante che i bambini riescano a “vederlo”, ad immaginarne le caratteristiche, in modo personale, ma sempre in relazione alle parole del testo e a ciò che ci dicono..
Le parole sono dunque estremamente importanti ed è su queste che ora l'insegnante si sofferma per permetterne un'effettiva e adeguata comprensione.
Si offre dunque uno spazio di riflessione in cui le ricerche linguistiche vere e proprie si intrecciano ai vissuti familiari e personali dando luogo a tentativi di comprensione particolarmente interessanti.
I bambini cominciano a giocare con le parole, a maneggiare aggettivazioni, sinonimi, paragoni, detti... senza avvertire affatto il “peso della grammatica”, poiché lo sforzo è teso alla comprensione del senso. Giustamente le ricerche lessicali non sono mai fini a se stesse, ma vengono utilizzate come uno strumento utile ad una miglior comprensione.
Così i bambini cominciano a discutere su cosa possa significare la parola "distratto". Vengono alla mente episodi personali di distrazione. Si cercano altri modi per dire "distratto". Si elencano le "parole del distratto".
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