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Il Gioco del solaio

Il percorso didattico che i bambini stanno affrontando è imperniato sulla memoria e sembra giungere a proposito.  I bambini si chiedono come si fa a ricordare, cosa si ricorda e cosa no, come si formano i ricordi, dove si fermano i ricordi, dove si va a riprenderli e come è possibile farlo.
In questo contesto diventa naturale e interessante una visita al solaio della scuola, luogo in cui sono riposti tutti gli oggetti e le rappresentazioni del passato, come si conviene ad un vero e proprio solaio.
I bambini ne restano affascinati e alcune loro parole lo testimoniano:

Vecchio solaio

Vecchio solaio1
…toccavamo il tetto

…c’erano tante scale che ci facevano arrivare al tetto
…era freddo e buio
…io pensavo che era un posto noioso
…io no, perché pensavo che c’erano i polli!
…io, invece, i fantasmi ! E avevo un po’ paura
…quando aprivi il catenaccio faceva un rumore!
…a me mi sembra un posto segreto
…io ero tanto curiosa!
…poi dentro c’erano tutte quelle cose… quelle vecchie!
…c’era quel bastone gigante… quello delle ballerine
…poi lo spaventapasseri
…e quel vestito da pagliaccio
…anche l’albero di Natale!

E l’elenco che fanno i bambini continua all’infinito, ma a noi, ora, interessa ritornare al discorso metaforico. I bambini, ragionando con l’insegnante, cominciano a rendersi conto del fatto che anche dentro di noi c’è una specie di solaio da cui attingere ricordi, emozioni e pensieri… Ed è a questo bagaglio che dovranno fare riferimento quando, durante la lettura, incontreranno parole in grado di far scattare un meccanismo di recupero.
Ascoltiamoli mentre ne parlano:

Ins.: dunque nel solaio abbiamo trovato tante cose che ci hanno fatto ricordare aspetti del passato… Anche dentro di noi c’è un posto in cui ritrovare i ricordi?
…i pensieri io li metto dentro al cervello. Se, tipo, devo prendere una cosa che c’è buio, la metto nel cervello e la prendo domani. Il cervello è buio come il solaio, perché è pieno di sangue. Nel cervello c’è un po’ tutto mescolato, se però vuoi, ti immagini e ci riesci
io penso e negli occhi ho l’immagine… è tutto mescolato, ma se ci penso, me lo immagino e lo vedo
Il cervello e i ricordi

Il cervello e i ricordi
nel cervello ci sono anche le parole
i pensieri
le immagini e i sogni
i ricordi di tanto tempo fa
…i regali… ma solo i ricordi !
…gli odori
…l’odore dell’erba, se vado a piedi
…l’odore del fornaio… se è lì vicino
…le puzze !
…nel cervello ci sono delle parti. Da questa parte ci sono dei nomi, da questa le cose che fanno paura. La faccia della mamma la tengo qua (al centro della testa), ma anche la faccia del mio papà e anche della nonna.
i ricordi di tanto tempo fa li tengo nel corpo, tutti in giro e poi li prendo
Ins.: come fai a riprenderli?
…per prendere i ricordi bisogna pensarci, forse con il pensiero
le fotografie ci aiutano!
…però prima la devi scattare e poi ricordarti di guardarla
…io mi ricordo che ero svenuto e mi hanno portato in ambulanza. Era tanto tempo fa, ma il mio corpo si ricorda tutto di quando ero giovane e piccolo. Mi ricordo che stavo bene, ma avevo sempre paura che non c’erano più la mamma e il papà… mi sognavo…
Ins.: allora i ricordi si recuperano anche grazie alla paura…
…sì, anch’io mi ricordo quella volta che avevo paura di uno che mi seguiva… mi sono voltato indietro… era la mia ombra!


…io dico che i ricordi escono dai libri
…io mi ricordo le cose belle, che sono nel centro della testa, invece le cose brutte sono lontane !
Ins.: quindi anche le cose belle ci aiutano a ricordare… E, secondo voi, il libri o i racconti o le storie… possono aiutarci a catturare i ricordi?
…sì, ma solo se i libri sono belli. Allora ti possono venire dei ricordi
…quelli brutti vengono dalla paura
…dai libri solo ricordi belli, perché raccontano storie belle. Se mi racconti una storia che fa paura, mi viene la tremarella, non i ricordi!
io dico che i ricordi escono dai libri
quando la principessa si sposa mi fa venire in mente quando si sposava la mia mamma e il mio papà e io ero dalla nonna
quando leggi Spotty, io mi ricordo delle mie vacanze
…quel libro con l’aereo… mi sono ricordato che sono andato in aereo e vedi le nuvole e l’Africa… le case no e anche tutte le cose piccole.

I bambini  dimostrano grande consapevolezza e possono avvicinarsi alla lettura interpretativa.
E infatti, tra le tante cose alla rinfusa che animano il solaio, i bambini scoprono una  valigia,  una vecchia valigia cartonata, chiusa, che è stata riposta in solaio con intenzionalità.  L’insegnante propone di portarla in sezione e di guardarla con calma.

 


1 "Attic Organized", img. di Scott Arneman, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported, tratta da Wikimedia Commons.

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