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La lettura

La letturaIl testo narrativo utilizzato è una versione della fiaba classica "La Bella Addormentata nel bosco", molto conosciuta e amata dai bambini, particolarmente interessante per i diversi piani temporali che vi si intrecciano.
Il testo della fiaba è stato opportunamente modificato per ottenere una narrazione ricca di imperfetti e passati remoti.
La lettura è stata eseguita accentuando in modo diverso, per inflessione e tono della voce, i differenti tempi verbali.

 

Tanto tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, vivevano un re e una regina. Un bel giorno, nacque loro un'incantevole bambina che chiamarono Aurora e, per festeggiare la sua nascita, diedero al castello uno sfarzoso ricevimento.
Nel bel mezzo della festa, con un lampo accecante, Malefica, la strega cattiva, entrò nella sala: indossava un lungo mantello nero che le arrivava fino ai piedi e aveva sul viso un sorriso cattivo. Era furiosa per non essere stata invitata ai festeggiamenti.
Nel silenzio generale, pronunciò contro la bambina un terribile incantesimo:
"La principessa Aurora crescerà in grazia e bellezza, amata da tutti quelli che la conoscono, ma prima che cali il sole sul giorno del suo sedicesimo compleanno, si pungerà un dito con il fuso di un arcolaio… e morirà!"
Il re ordinò alle guardie di arrestare immediatamente la strega ma, mentre le guardie circondavano Malefica e le puntavano contro le lance, la strega, con la sua potente magia, si circondò di fiamme e sparì in una nuvola di fumo.
La fata madrina che non aveva ancora offerto il suo dono, agitò rapidamente la bacchetta magica sopra la culla dicendo: "La principessa Aurora si pungerà il dito, ma non morirà; si addormenterà e dormirà fino a quando non riceverà il primo bacio d'amore!"
Il re, ancora spaventato per la vita della figlia, ordinò che lo stesso giorno tutti gli arcolai del reame venissero bruciati, poi consegnò la bambina alla fata madrina che la portò a vivere con sé nella foresta.
La principessa Aurora, nascosta nella casetta del bosco, cresceva, giocava, studiava, aiutava la fata nei lavori domestici, finché arrivò il giorno del suo sedicesimo compleanno. e la fatina la riportò al castello dai suoi genitori.
In una stanza segreta del castello si trovava, ben nascosto, l'unico arcolaio rimasto in tutto il paese. "Cosa sarà mai?" disse Aurora quando lo vide... tese la mano verso il fuso, si punse il dito e immediatamente cadde al suolo svenuta!
La fatina la trovò stesa sul pavimento, la trasportò nell'appartamento più bello del palazzo, poi spruzzò la polvere del sonno così tutti si addormentarono profondamente.
Mentre tutti dentro al castello dormivano, dormivano, dormivano, per 100 lunghissimi anni, la foresta tutt'intorno si infittiva sempre più, fino a nascondere completamente il palazzo.
Ma un giorno, il principe Filippo, in groppa al suo cavallo bianco, arrivò fino al castello, trovò la principessa e la baciò.
Aurora subito si svegliò e, insieme a lei, si risvegliarono il re, la regina, le guardie e tutti quanti gli abitanti del castello.
Poi, dopo qualche giorno, Filippo e Aurora si sposarono e vissero per sempre felici e contenti.

 

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