Le insegnanti non trascurano nemmeno l'aspetto ludico che la storia propone, sia linguistico (come l'utilizzo di diminutivi e appellativi), sia in relazione al contenuto.
Ne conseguono molte idee operative
“Cascare” una parola che sollecita il divertimento dei bambini. Dunque è possibile continuare ad approfondire
"Alice Cascherina", illustrazione di Benedetta Nigelli 1Ins.: l'autore l'ha soprannominata Cascherina perché cade sempre e dappertutto…
…cade perché è piccola
…anche io cado sempre
…anche il mio fratellino piccolo quando cammina cade
…lei voleva restare per sempre piccola
…per far crescere Alice bisogna fare una torta di compleanno
…o anche se fa la brava diventa grande
…cresce solo se compie gli anni
…ma, per me Alice resta sempre piccola com'è!
Insegnante: ma era caduta dentro ad una bottiglia… com'è possibile secondo voi?
…era saltata in aria ed era saltata dentro
…il collo della bottiglia non si passa, nelle bottiglie si mette il vino e l'acqua
…o la coca… o l'aranciata
…se cadi nella bottiglia del vino si può nuotare
…no, solo nell'acqua si può!
…non può cadere dentro la birra se no si affoga
…perché gli vengono le bolle grosse dentro la bocca
…se cadi nella Coca-cola ti viene il vomito perché troppa Coca-cola fa male!
È interessante notare come il problema logico e di verosimiglianza “è possibile cadere in una bottiglia?” venga appena sfiorato dai bambini!
Sembra davvero tutto possibile, come in effetti è, quando ci si colloca dentro ad un mondo fantastico. In questo caso i bambini non sembrano cogliere la differenza, non ci sono elementi di metariflessione che permettano di dire che “nel mondo fantastico delle storie tutto può succedere”.
Piuttosto sono altri gli argomenti che interessano: “la birra fa le bolle”, “la Coca-cola fa venire il vomito” ci riportano al mondo delle conoscenze dei bambini.
Altri problemi cognitivi non si sono ancora posti, dunque non vale la pena insistere su un terreno che i bambini ancora non dominano.
Alice detta “cascherina” può diventare bruttina, buonina, piccina, salterina, nudina, bagnatina, sciocchina, canterina, ricciolina, ballerina, spettinatina… ed è bello accorgersi che ad ogni diverso appellativo può corrispondere una nuova storia, proprio “alla maniera di Rodari”.
…per me sono le ferite
…sono i tic-tac
…è l'orologio
…sono delle cose che girano e fanno tic-tac dentro l'orologio
…sono dentro le sveglie
…anche nell'orologio della mamma
…se metti la faccia nella sveglia puoi farti male con gli ingranaggi
…gli ingranaggi li trovi nell'erba e sono bianchi
…ma veh! Che i fiori sono bianchi!
…per me sono i numeri
…non rimane che smontare qualche sveglia o qualche orologio per “toccare con mano” gli ingranaggi, vederli in movimento e poi riparlarne!
1 Alice Cascherina di Benedetta Nigelli. Scena ispirata all'omonimo racconto di Gianni Rodari. Tecnica: acrilico e pastello; anno di realizzazione: 2010. Immagine pubblicata per gentile concessione dell'Autrice.
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