I racconti dei bambini analizzati con attenzione, fanno scaturire molte altre idee che possono benissimo inserirsi nelle direzioni di ampliamento e generalizzazione già indicate. Come è possibile vedere si tratta di non lasciare i testi dei bambini alla loro prima stesura. Entrarci dentro, capire le diverse focalizzazioni dei bambini in relazione al racconto iniziale e svilupparle nelle direzioni che esse stesse ci indicano, ci permetterà non solo di sostenere, ma anche di potenziare l'incontro personale di ognuno col testo. Ne citiamo alcuni poiché pensiamo possano essere utili per orientarsi in questo complesso percorso di lavoro
Francesco P., racconta la storia introducendo parole che nella storia non possono esserci, cassapanca / banca, facendosi prendere la mano dal gioco di rime e assonanze. Potrebbe dare il via ad una ricerca di rime sia con le parole della storia, che introducendone altre che daranno vita ad altre storie o non sense.
Giulia, fa un gioco di “catene di parole”, come “la mamma… i mostri! il letto… i sogni”. Si potrebbe continuare con altri bambini e altre associazioni.
Alessandra: “conto fino a tre!” è l'aspetto ludico che la bambina sottolinea e che potrebbe dar vita a giochi del tipo: “quando arrivo a tre, dove sono andati tutti i mostri, serpenti etc... E se tutti chiudessimo gli occhi e contassimo sino a tre? Cosa potrebbe succedere?
Nader: “quando chiudo gli occhi”… cosa vedo, cosa penso, cosa sento? E fuori dalla mia stanza, nella casa, nella città di notte… cosa succede?
Davide: sottolinea l'incontro affettuoso tra il bambino e il suo orsacchiotto in un modo simpatico e curioso: “metti naso sopra suo naso”… Tante altre storie possibili? Come ad esempio: “Quando metti naso sopra suo naso… succede che…” Un elenco di tante piccole magie.
Dario: ci dice una cosa “inquietante”… “C'era una volta un mostro che mangiava la mamma” Oltre ad altre possibili storie, credo si potrebbe aprire un interessante dibattito coi bambini…
Mattia: anche Mattia ci dice una cosa assolutamente intrigante “C'era una volta una mamma che non voleva fare al mamma”!!! Quanti episodi si potrebbero raccontare?
Marisol: prosegue in questa direzione dicendoci “la mamma aveva paura dei mostri”… che potrebbe diventare: “C'era una volta una mamma che aveva paura dei mostri…”
Altri bambini: puntano l'attenzione sui rumori della storia. Sarebbe interessante arrivare ad un racconto totalmente sonoro che i compagni sarebbero chiamati ad interpretare dando vita a nuove possibilità immaginative.
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