2. Un esempio di lettura. Un testo di Pablo Neruda
Perché gli immensi aerei
non passeggiano coi loro figli?Qual è l'uccello giallo
che empie il nido di limoni?(…)
Pablo Neruda
da "Libro delle domande"
L'autore viene citato dopo, per lasciare autonomi al testo, al di fuori dell'orizzonte che il nome di Neruda evocherebbe nei lettori. È tratto dal "Libro delle domande" 2.
Emerge con chiarezza che le poesie sono poetiche nella misura in cui la prospettiva con cui si guarda il mondo e le cose è poetica. È una poesia per tutti non rivolta a pochi.
Chiediamoci cosa ci colpisce di più e quali sono le metafore che si sovrappongono, la lacuna che non è esplicitata...
Non si parla di uccelli, ma si parla di questi
Immensità
Passeggiare
Ci sono in realtà due passaggi: c'è qualcosa che viene paragonato implicitamente a qualcosa d'altro, che viene paragonato a qualcosa d'altro ancora:
Aerei come uccelli
uccelli: visione antropomorfa (l'atto del passeggiare è umano)
Quindi si individuano 3 piani: aerei, uccelli, famiglie umane
La parola Passeggiare suggerisce:
- lentezza
- condivisione
- affetto
- piacere
- gioco\distrazione
- tempo di perdere tempo
- gratuità
- tranquillità
La parola Immenso suggerisce invece:
- grandezza
- infinito
- spazio senza confine
- che sfugge al controllo
- indefinito
- spaventoso
- angoscioso
- vuoto
- incolmabile
- un sospiro
- una sinestesia: l'immensità è azzurra
Gli aerei non sono immensi, sono grandi... piuttosto stanno nell'immensità.
Scopriamo almeno tre metafore: gli aerei non sono immensi; non passeggiano; non hanno figli.
Nella seconda strofa manca una parola: uova. C'è anche una forzatura: un uccello giallo che fa limoni gialli. Il poeta utilizza un occhio infantile e analogico, mettendo insieme oggetti che hanno la stessa forma o colore, proprio come fanno i bambini, mentre noi adulti tendiamo ad individuare analogie/metafore strutturali, cioè categorizziamo per funzioni.
Nella terza strofa si individua un'altra parola elicottero, che sta naturalmente per insetto, mentre il miele rappresenta la materia.
Sole / miele... ci ricordano:
- energia
- calore
- forza
- vita
Nella quarta strofa ci colpisce il notturno sacco farina, che può essere:
- il luccichio che la luna lascia attorno alle cose
- la luna piena e quella che ha perso il suo sacco di farina
- eclissi
- nubi che coprono la luna
La parola lasciò, ci fa pensare ad un ambiente inconsueto / consueto...
Poi alcune domande globali su tutto il testo:
Qual è la direzione di questo testo?
Ci fa guardare in alto, con gli occhi verso il cielo.
Qual è la sensazione generale che ci evoca?
Malinconia… potrebbe succedere tutto, e meravigliosamente… ma non succede
C'è un unico verbo al passato: lasciò. Ha a che fare con:
- il racconto ( c'è una storia dentro al sacco di farina. Qualcosa è accaduto)
- in questo verbo c'è il mondo della narrazione (nelle altre strofe / parole no, ci sono rimproveri o proposte).
2 Cit. della prima composizione poetica, versi 1-4, tratta da: Neruda P., Libro delle domande, a cura di Giuseppe Bellini, Firenze: Passigli, 2003, pag. 17.
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