Titolo Home page Dipartimento di Filologia Classica e Italianistica dell'Università di Bologna MEMO - Multicentro Educativo Modena "Sergio Neri" Comune di Modena - Settore Istruzione
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Le attività discorsive, in realtà, si possono suddividere in tre possibili situazioni: la conversazione, la discussione e la narrazione. Tre momenti precisi e diversi che assolvono a diverse funzioni, ma che vedono anche intrecci possibili al loro interno.

La Conversazione: non si parte da problemi, ma da esperienze personali da raccontare. I bambini sono più coinvolti nella costruzione di una risposta che non venga messa in crisi dagli altri che ascoltano.
Le capacità implicate sono quelle dell’ascolto, del rispetto dei turni di parola, della selezione di contenuti coerenti.
Gli interlocutori sono i compagni in piccolo o grande gruppo, unitamente all’insegnante.
Le funzioni cui assolve sono quelle di condividere esperienze, conoscenze, emozioni.
Dalla conversazione alla narrazione di esperienze personali o collettive il passaggio è quasi immediato, ma quando l’obiettivo è quello di una buona narrazione occorre che il sostegno dell’insegnante sia in grado di offrire anche una struttura di supporto al racconto del bambino, una cornice in cui il bambino possa inserire il suo racconto o pezzi del suo racconto.
Ci sono adulti che inseguono il chi / cosa e sono determinati ad ottenere solo risposte corrette. Di conseguenza i bambini producono racconti meno ricchi.
Un esempio:

…dove abbiamo fatto colazione?
…cosa?
…dove siamo andati per colazione? Ti ricordi che siamo usciti tu, io e papà ?In che ristorante siamo andati?
…benzina
…benzina No, in quale ristorante siamo andati a fare colazione?
…ti ricordi? Era Burgher…
…King !

Altri adulti privilegiano invece il come, quando, perché. Quando un bambino non riesce a ricordare, l’adulto non insiste su questo unico punto, ma crea una base per consentire ai bambini di ricreare quell’evento specifico. Questo tipo di adulto fornisce un modello per il recupero dei ricordi. Un esempio:

abbiamo visto dei pesci grandi…
…grande, grande, grande
…come li chiamavamo, ti ricordi?
…no
…sì che ti ricordi. C’era il pesce preferito di Guido, un pesce grande, cattivo, brutto…
…sì, pesce brutto
Seguono altri turni di questo tipo
ti ricordi gli squali?
…gli squali ! Sì grandi…ho paura degli squali…mordono !
…davvero? E poi cosa abbiamo visto ancora nella vasca dell’acquario?
…i sub, che danno da mangiare ai pesci

La Discussione: si tratta in questo caso di esplicitare un ragionamento che, di intervento in intervento, diventa ragionamento collettivo in cui si costruisce conoscenza. È come se ci fosse un filo conduttore che passa da un interlocutore all’altro e guida l’andamento degli interventi, come non si trattasse più di individui separati e diversi, ma di un unico soggetto che parla a più voci.

 

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