Il canto gregoriano, per sua natura, non è propriamente un canto, ma una proclamazione solenne del testo sacro: costituisce una sorta di amplificazione sonora del testo stesso, che non viene semplicemente "detto", ma sottolineato attraverso tecniche che, tra le arti, appartengono più all'oratoria che alla musica.
Proponiamo ai bambini l'ascolto della sequenza Victimae Paschali Laudes e chiediamo loro di esprimere le proprie considerazioni.
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Dopo le prime riflessioni, ascoltiamo nuovamente il canto, poi chiediamo ai bambini "come faceva" la voce.
"È una voce che si muove… va su e giù nella gola perché deve dire le parole". Marco |
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Suggeriamo ai bambini di ascoltare il canto cercando di seguire col dito le variazioni d'altezza della voce. Successivamente, chiediamo loro di fissarne il tracciato (sempre durante l'ascolto) su una striscia di carta per poterlo confrontare con quello dei compagni.
"Mentre ascolto disegno il su e giù della musica". Francesca |
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Ecco due esempi:
Per analizzare meglio il brano, pensiamo di mostrare ai bambini l'elaborazione del contorno tonale del canto eseguita dal computer attraverso il programma Wavesurfer.
L'operazione è piuttosto interessante perché il programma elabora il tracciato in tempo reale, durante l'esecuzione del brano, perciò i bambini possono osservare il contorno tonale che si genera man mano, in corrispondenza dei suoni ascoltati.
"Vedi, vedi che va su?!". Nicole
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1 Victimae Paschali Laudes, tratto da: Quem queritis? : dramma liturgico nella Firenze medievale, Ensamble San Felice, Federico Bardazzi, Villanova di Castenaso : Tactus, 2004, CD, num. editoriale TC200001.
Frammento audio pubblicato nella pagina per gentile concessione della Casa discografica Tactus.
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