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La gioia del movimento. Scoperte, emozioni e apprendimento

Maria Chiara Buzzega

Dopo tanti anni di formazione sul campo di esperienza corpo e movimento, posso affermare con certezza che i cambiamenti che ha portato nei bambini, nelle famiglie, nelle insegnanti e anche in noi pedagogisti sono stupefacenti. Sono cambiate tante cose nel modo che hanno le insegnanti di ricoprire il loro ruolo, nel credito di fiducia concesso al bambino che può fare cose con prudente spregiudicatezza, nella qualità del modo di stare insieme che l'attività motoria porta con sé con potenza, nella dose di felicità che i bambini sperimentano quando si muovono.

Abbiamo notato con vividezza quanto sia cambiato il modo delle insegnanti di viversi e percepirsi all'interno della esperienza motoria. Le insegnanti hanno piano piano calato le resistenze dovute alla paura che i bambini si facessero male, hanno permesso piuttosto che vietato, hanno caratterizzato l'esperienza motoria come pervasiva e quotidiana, danno al giardino uno spazio importante durante la giornata scolastica. L'outdoor non è più concepito come uno sfogo dopo aver tanto lavorato, ma come un ricco luogo in cui i bambini apprendono e, importantissimo, le insegnanti hanno capito che se non si fanno coinvolgere da queste scoperte, perdono necessariamente dei momenti importanti dello sviluppo dei bambini a loro affidati. Meno insegnanti sedute a guardare da lontano, ma impegnate a osservare, giocare, raccogliere e stare con i bambini dentro l'esperienza.

Il modo di guardare i bambini è profondamente cambiato. I bambini sanno quello che fanno, calcolano i rischi e agiscono di conseguenza, ma faticosamente stanno imbrigliati nei divieti che gli diamo perché la loro mente è creativa. Un bambino si chiede perché non può salire uno scivolo alla rovescia, andare in due sull'altalena, salire sul tetto della casetta o su un albero o arrampicarsi su un mobile per raggiungere un libro. Quando il bambino sa che gli viene data fiducia e data la possibilità di provare più volte, diventa profondamente grato di questo credito di fiducia che gli viene concesso dall'adulto e fa di tutto per essere all'altezza del compito, provando ma valutando i rischi esterni e le proprie abilità motorie.

La qualità della vita di insegnanti e bambini migliora perché in outdoor il bambino vive in simbiosi con la natura e sa che la natura gli offre tutto quello di cui lui ha bisogno: possibilità di accorgersi dei cambiamenti della natura, e la possibilità di fare con essa infiniti giochi: saltare dai grandi sassi, rotolarsi sui prati, saltare fossi, tuffarsi sul prato, strisciare sul terreno, toccare, calpestare sabbia, fango, terre, sassi, foglie e, perché no, assaggiare anche qualche rametto.
Gli adulti insegnano ai bambini ad appropriarsi della loro città camminando e scoprendo le bellezze naturali e culturali. Non è scontato portare i bambini fuori e spesso, ma le insegnanti lo fanno con gioia e coinvolgimento.

Agire con il corpo fa parte del modo di vivere e conoscere del bambino, non è separabile o spegnibile. Imparare a stare in equilibrio, camminare, aggrapparsi a qualcun altro, trasportare oggetti sempre più pesanti, muoversi con oggetti sotto i piedi, saltare e arrampicarsi sugli alberi sono diventate competenze acquisite dai bambini e che poi può riportare in tutti gli ambiti della propria vita e che ne faranno un adulto felice e fiducioso in se e negli altri. La gioia e la soddisfazione che i bambini provano quando si muovono è davvero grande e, devo dire ha contagiato anche insegnanti e genitori. I bambini più complicati e resistenti alle proposte per svariati motivi, possono esprimere con il linguaggio del corpo sentimenti ed emozioni che a volte è difficile esprimere a voce. Il movimento aiuta il bambino a interiorizzare modi positivi per giocare e stare con gli altri che modificano sensibilmente la percezione che il bambino ha di se stesso e che gli altri hanno di lui.

Nel video che trovate qui accanto, noi pedagogisti abbiamo raccolto per immagini quello che ho provato a spiegare in queste brevi righe.
Un grande ringraziamento va ai protagonisti di questa bellissima avventura: bambini, insegnanti e famiglie.

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