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Approccio divergente

Maria Chiara Buzzega


Proviamo a immaginare alcune tipiche situazioni che ci sarà capitato di vedere molte volte nei servizi o al parco. L’adulto decide che dallo scivolo si sale solo dalla scala, dall’altalena ci si va uno per volta e rigorosamente seduti o, per i bambini molto piccoli, che sullo scivolo si sale senza oggetti tra le mani per evitare le cadute.

I bambini ragionano in modo diverso, divergente appunto. Trovano molti diversi e alternativi modi per conoscere il mondo, non per esasperare gli adulti, ma perché il loro pensiero è dotato di fantasia e per il desiderio impellente di scoprire i mille modi in cui quell’oggetto può essere conosciuto.

Ecco perché i bambini salgono dalla parte opposta dello scivolo: perché è entusiasmante e divertente ricercare l’equilibrio in un terreno scivoloso ed essere capaci di arrivare in cima. In altalena si va in due o talvolta in tre, per trovare il modo di starci e di spingersi in sincrono, sullo scivolo i bambini anche molto piccoli tendono a portare degli oggetti perché desiderano complicare le cose e comprendere se riescono ad affrontare lo stesso percorso con qualche complicazione in più. La divergenza è un processo laborioso e faticoso per il bambino, ma il suo cervello si arricchisce di una quantità incredibile di nuove connessioni e stimoli.

Mi è capitato di vedere (e lo troverete anche in questa documentazione), che i bambini della sezione grandi del nido usavano le biciclette in modo divergente e cioè le avevano ammucchiate tutte insieme e cercavano di scavalcarle e arrampicarcisi sopra. Alcune persone potrebbero rabbrividire nell’assistere a questa situazione perché non sicura o addirittura tacciarla come anarchica, ma la divergenza ha molto a che fare con la valutazione del rischio e la comprensione di cosa i bambini sono pronti a fare, ha molto a che fare con la creatività, perché si dà vita a situazioni inedite e inesplorate, che permettono ai bambini di progredire a livello cognitivo (flessibilità, pensiero complesso e creativo) e a livello motorio (nascono nuovi movimenti e si affina la coordinazione). In ultimo, ma non certamente per importanza, il bambino sente nascere un entusiasmo profondo dall’aver trovato una strada, che nessuno ancora prima, aveva tracciato.

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