Progetto di sperimentazione della narrazione orale autobiografica nella scuola secondaria di primo grado come metodologia per migliorare le relazioni interpersonali

Cerchio narrativo

 

MEMO in collaborazione con l'Associazione Città&Scuola e il Gruppo di Narrazione Orale Autobiogafica

 

Finalità: Promuovere in classe attività quali l'ascolto reciproco, la comprensione e la valorizzazione dell'esperienza autobiografica ed emotiva.
Scopo fondamentale è diminuire fenomeni di esclusione, bullismo e discriminazione e, in ultima istanza, contrastare la dispersione scolastica.
L'attività si inserisce nel contesto più ampio dell'educazione alla cittadinanza, dell'apprendimento delle life skills emotive e relazionali e della promozione del benessere scolastico.
Si tratta di una metodologia consolidata, utilizzata da anni in tutti i gradi di scuola, ma senza dubbio con prevalenza nella scuola primaria con ottimi risultati. Questo progetto ha lo scopo di renderne l'applicazione e l'utilizzo più diffusi anche nella scuola secondaria di primo grado.

Tempi: a.s. 2021/22

Partecipanti: hanno aderito al progetto 16 insegnanti di scuola secondaria di primo grado di Modena, che hanno sperimentato la narrazione orale nelle proprie classi da ottobre a maggio, secondo le modalità apprese durante il corso e costantemente supervisionati e affiancati dai formatori, esperti della metodologia. Qui di seguito sono descritti in sintesi i cerchi narrativi realizzati, seguendo le indicazioni date durante il corso.

 

ELENCO CERCHI NARRATIVI 2021-22

 

  1. Quella volta che non ho ascoltato un consiglio (Miriam Ametrano – Scuole Calvino)

  2. Quella volta in cui ho dovuto affrontare un grande fatica (Elisa Busa– Scuole Calvino)

  3. Quella volta che mi sono sentito/a fuori posto (Valeria D'Antonio – Scuole Calvino)

  4. Quella volta che mi sono sentito/a veramente felice (Valeria D'Antonio – Scuole Calvino)

  5. La gentilezza: ringraziare voglio… per quella volta che… (Anna Lucia De Nigris – Scuole Carducci)

  6. Quella volta che ho fatto qualcosa di importante (Monica Giansanti – Scuole Marconi)

  7. Racconta di un tuo amico o amica delle elementari che è in un'altra classe (Monica Giansanti – Scuole Marconi)

  8. Quella volta che ho avuto coraggio (Antonella Magliulo – Scuole Paoli)

  9. Quella volta che c'ero anch'io (i ragazzi dovevano raccontare un episodio di bullismo vissuto in prima persona come vittime o da spettatori oppure agito) (Antonella Magliulo – Scuole Paoli)

  10. Quando mi sono sentito "una barca nel bosco": avvertire un senso di inadeguatezza rispetto agli altri o alle situazioni. (Martina Manfredi – Scuole Lanfranco)

  11. I capelli: un ricordo, un'emozione, una storia (Martina Manfredi – Scuole Lanfranco)

  12. Un ricordo legato ai miei capelli, un ricordo legato ai miei piedi (Marcella Mazzetti – Scuole Lanfranco)

  13. Quella volta che ho detto/pensato "Ne è proprio valsa la pena" (Paola Ognibene – Scuole Calvino)

  14. Quella volta che mi sono sentito protetto oppure che ho protetto qualcuno (Domenica Schirò – Scuole Carducci)

  15. Quella volta in cui ho imparato qualcosa di importante (Elisa Turrini – Scuole Ferraris)

  16. Quella volta in cui ho dovuto affrontare un problema o una sfida memorabili (Elisa Turrini – Scuole Ferraris)

  17. La prima volta che… (Elisa Turrini – Scuole Ferraris)

  18. Quella volta che mi sono sentito protetto o che ho protetto qualcuno (Rossella Vezzalini – Scuole Carducci)

  19. Un luogo per me speciale, un luogo che è il mio rifugio (Rossella Vezzalini – Scuole Carducci)

  20. Quella volta che ho fatto qualcosa di importante e mi sono sentito forte(Rossella Vezzalini – Scuole Carducci)

  21. Quella volta che ho perso qualcosa o qualcuno di importante per me(Rossella Vezzalini – Scuole Carducci)

  22. Voglio ringraziare qualcuno o qualcosa perché… (Rossella Vezzalini – Scuole Carducci)

 


1. Quella volta che non ho ascoltato un consiglio

Scuola: Ic2 Calvino Modena
Insegnante: Miriam Ametrano, insegnante di italiano
Classe: I, 23 alunni
Quando: novembre 2021
Setting: Aula magna
Come è stata presentata l'attività: all'inizio sono state condivise le regole del cerchio narrativo.
Attività iniziale: //
Input: racconto del mito di Dedalo ed Icaro
Lancio del tema: QUELLA VOLTA CHE NON HO ASCOLTATO UN CONSIGLIO
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: scrivere parole-chiave relative al racconto su un foglio con una faccina stilizzata, indicante l'espressione adeguata al fatto che si era scelto di raccontare (tristezza, felicità o imbarazzo).
Riti di inizio/fine del racconto: Grattarsi l'orecchio sinistro indicava la volontà di raccontare, mentre il segnale che il racconto era finito consisteva nel posare il foglio al centro del cerchio dove erano disposti alcuni banchi.
Memoria: cartellone affisso in classe con le faccine colorate
Come è andato complessivamente l'incontro: Tutti i ragazzi hanno parlato anche se c'è stato più di un momento di silenzio. I racconti erano brevi e simili tra loro.
Dopo l'incontro: l'insegnante ha assegnato, per casa, il compito di scrivere un testo in prima persona, immaginando di essere il protagonista dell'episodio che li aveva colpiti di più.
Feedback degli alunni: tutti hanno manifestato apprezzamento per l'attività
Feedback dell'insegnante: È stata una bellissima esperienza che continuerò a proporre negli anni.
Difficoltà riscontrate: difficoltà iniziale ad intervenire da parte di alcuni alunni, i quali hanno necessitato di tempi più lunghi.

 


2. Quella volta in cui ho dovuto affrontare una grande fatica

Scuola: Ic2 Calvino Modena
Insegnante: Elisa Busa, insegnante di italiano
Classe: I, 23 alunni
Quando: gennaio 2022
Setting: aula di classe, sedie in cerchio, un tappeto blu al centro con piatti bianchi di carta sparpagliati e pennarelloni colorati a disposizione
Come è stata presentata l’attività: I ragazzi avevano già effettuato un primo cerchio con modalità simili nei primi giorni di scuola, raccontandosi attraverso un oggetto scelto da loro. Sono state ricordate le regole.
Attività iniziale: //
Input: dopo l’approfondimento della figura mitologica di Ercole in classe (epica), è stata letta ai bambini una delle 12 fatiche: “La cerva di Cirenea”.  La vita pone davanti percorsi a ostacoli e fatiche da affrontare: quale fatica avevano dovuto affrontare?
Lancio del tema: QUELLA VOLTA IN CUI HO DOVUTO AFFRONTARE UNA GRANDE FATICA
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: disegnare sul piatto bianco il proprio volto stilizzato felice o triste o altro ancora a seconda della storia che avevano scelto. La parte concava del piatto serviva invece per appuntarsi eventuali parole chiave della propria storia, come promemoria per non perdere il filo durante la narrazione.
Riti di inizio/fine del racconto: mostrare il loro volto disegnato sul piatto per segnalare la voglia di raccontare. Al termine di ogni narrazione ci si diceva “Grazie” sottovoce.
Memoria: Al termine, nel retro del piatto, ogni bambino ha ideato e scritto un titolo per la propria esperienza narrata. I piatti-volti sorridenti o tristi sono stati conservati per una grande murales in classe. Verrà anche composto un libro con i titoli ed i disegni delle storie raccontate.
Come è andato complessivamente l’incontro:  I ragazzi si sono mostrati molto coinvolti e divertiti nella parte dei disegni. Solo un alunno, con qualche problema relazionale, pur avendo disegnato il suo volto, non ha voluto raccontare nulla. Qualcuno si è lasciato molto andare, fino a giungere alle lacrime di commozione, tanto l’esperienza narrata era vera e dolorosa. Il cerchio è stato così coinvolgente che qualche alunno ha voluto narrare due volte e la seconda volta la narrazione è stata più toccante, come se i bambini avessero scoperto di potersi aprire agli altri anche in modo non formale.
Dopo l’incontro: sicuramente l’incontro ha sciolto molte posizioni e timori. Sono emersi disagi ed emozioni. Narrare di sè ha fatto crollare alcune barriere invisibili. I ragazzi si sono guardati in modo più vero e con maggiore sensibilità. Un momento di vera condivisione ha avvicinato subito i ragazzi.
Feedback degli alunni: Gli alunni hanno gradito l’attività e chiesto frequentemente di poterla ripetere. 
Feedback dell’insegnante: Pensavo che, dato il mio esempio (narrazione iniziale), molti scegliessero di narrare episodi di fatiche con buoni risultati, ma mi sono stupita in quanto svariati alunni hanno scelto anche vicende molto personali e toccanti, portando testimonianza di “fatiche” davvero grandi a volte anche per un adulto, come la morte di un nonno o l’ospedalizzazione di un parente o ancora una discriminazione subita.
Difficoltà riscontrate: //

 


3. Quella volta che mi sono sentito/a fuori posto

1° CERCHIO
Scuola: Ic2 Calvino Modena
Insegnante: Valeria D'Antonio, insegnante di italiano
Classe: II, 25 alunni
Quando: novembre 2021
Setting: Aula Magna opportunamente predisposta precedentemente, con cartello esterno per evitare interruzioni. Sedie in cerchio, un banco in mezzo con sopra una scatola molto decorata.
Come è stata presentata l'attività: Gli alunni sono stati condotti in aula magna senza essere prima informati sul tipo di attività che avrebbero svolto e invitati a portare con sé un foglio e un pennarello colorato. A ognuno è stato dato un post-it colorato.
Attività iniziale: //
Input: Lettura di un brano di Dacia Maraini tratto da AAVV "Quando avevo la tua età", 1999 (nello specifico tratto dall'antologia "Storie senza confini 1"): brano autobiografico in cui la scrittrice parla della sua estrema timidezza e del suo forte senso di inadeguatezza in età infantile, che l'ha portata a rifugiarsi nei libri.
Lancio del tema: QUELLA VOLTA CHE MI SONO SENTITO/A FUORI POSTO
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: 5 minuti di riflessione individuale in silenzio. Sottofondo "Experience" di Ludovico Einaudi. Appuntare sul foglio eventuali parole importanti per narrare il proprio ricordo e scriverne il titolo sul post-it col pennarello colorato.
Riti di inizio/fine del racconto: La conduttrice/docente ha narrato un suo ricordo e poi ha richiesto un volontario da cui far partire le narrazioni: non essendosi proposto nessuno, è stato scelto un ragazzo a caso e poi si è seguito il senso antiorario. Alla fine di ogni racconto ogni ragazzo si è alzato e ha messo nella scatola al centro del cerchio il post-it con il titolo del proprio racconto.
Memoria: un cartellone con post-it e disegni degli alunni.
Come è andato complessivamente l'incontro: 2 ragazzi non hanno narrato. Alcuni ricordi sono stati particolarmente intensi e sia narratore che ascoltatori (compresa la docente) si sono visibilmente commossi. Quando è finito il giro tutti si sono alzati in piedi e hanno esclamato a gran voce "GRAZIE A TUTTI!", seguito da un applauso che ha sciolto la tensione. Sono poi stati letti uno ad uno i post-it con i titoli dei ricordi chiedendo ai compagni di "indovinare" a chi apparteneva (quest'attività è stata utile anche perché ha reso i ragazzi consapevoli della necessità, in una volta successiva, di inventare titoli meno "didascalici", più evocativi e creativi).
Dopo l'incontro: compito per casa: illustrare con un piccolo disegno il proprio racconto, che poi è stato incollato sul cartellone della memoria.
Feedback degli alunni: Sollecitate le proposte, i ragazzi hanno chiesto a) una musica meno "triste"! Gli alunni reperiranno i link di brani secondo loro più adatti; b) più atmosfera! Sono state proposte tapparelle un po' abbassate, uso di candele vere o finte, lucine natalizie, ecc.; c) una campanella per sottolineare la fine del racconto; d) di svolgere questi cerchi una volta al mese, anche l'anno prossimo, conservando tutti gli oggetti utilizzati per conservare memoria dei loro racconti; d) di confermare il venerdì alle ultime ore come momento più opportuno
Feedback dell'insegnante: //
Difficoltà riscontrate: //

 


4. Quella volta che mi sono sentito/a veramente felice

2° CERCHIO
Scuola: Ic2 Calvino Modena
Insegnante:  Valeria D’Antonio, insegnante di italiano
Classe: II, 25 alunni
Quando: Maggio 2022
Setting:  Aula Magna opportunamente predisposta precedentemente, con cartello esterno per evitare interruzioni. Sedie in cerchio (stavolta l’insegnante ha richiesto che maschi e femmine fossero alternati), un banco in mezzo con sopra una scatola decorata. A ogni alunno è stato dato un post-it colorato.
Come è stata presentata l’attività: gli alunni sono stati condotti in Aula Magna e hanno capito subito che era per un nuovo cerchio narrativo.
Attività iniziale: //
Input: Visione su LIM del video della canzone “Happy” di Farrell Williams nella versione con testo sia in italiano che in inglese (testo comunque molto semplice e ripetitivo): https://youtu.be/eiBPqXBrXJ8. Successivamente, dopo aver informato i ragazzi sul fatto che esistono in rete moltissime coreografie con questa canzone, riproposta tipo “Flash mob” o simili, ne abbiamo vista una e nel frattempo i ragazzi sono stati invitati a ballare liberamente nell’aula, al ritmo della canzone, ognuno a suo modo.
Lancio del tema: QUELLA VOLTA CHE MI SONO SENTITO/A VERAMENTE FELICE
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: 6-7 minuti di riflessione con sottofondo di brani vivaci. Ognuno aveva un foglio per appuntarsi eventuali parole importanti per narrare il proprio ricordo e un post-it colorato su cui scrivere il titolo del proprio racconto.
Riti di inizio/fine del racconto: La conduttrice/docente ha richiesto un volontario da cui far partire le narrazioni: non essendosi proposto nessuno, è stato scelto un ragazzo a caso e poi si è seguito il senso orario. Alla fine di ogni racconto ogni ragazzo/a si è alzato/a e ha messo nella scatola al centro del cerchio il post-it con il titolo del proprio racconto.
Memoria: Cartellone con post-it.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Nella fase del movimento/input ognuno si è espresso fisicamente secondo le proprie propensioni, con maggiore o minore disinvoltura, ma nessuno è stato fermo. Nel cerchio, a differenza della volta precedente, stavolta TUTTI hanno narrato, anche un ragazzo che non aveva voluto narrare nel primo cerchio, e anche due ragazzi stranieri attraverso la traduzione di un altro compagno in Italia da diversi anni. Sono stati narrati ricordi di vario genere: tra i più frequenti vittorie sportive (soprattutto tra i maschi) e momenti di vacanze in famiglia. Ovviamente, dato il tema, c’è stato un coinvolgimento emotivo meno intenso e più giocoso. Coinvolgendo i ragazzi stranieri, sono stati letti uno ad uno i post-it con i titoli dei ricordi chiedendo ai compagni di “indovinare” a chi appartenevano.
Dopo l’incontro: vera sorpresa: è stato chiesto ai ragazzi di alzarsi e disporsi in quattro file rivolti verso la LIM ed è stato proiettato un video (https://youtu.be/ZCaATuZ039E) in cui viene spiegata pezzo per pezzo una semplice coreografia sulle note sempre della canzone “Happy”. Abbiamo eseguito tutti insieme le varie figure seguendo le istruzioni (in francese ma molto comprensibili) e poi abbiamo svolto l’intero “ballo di gruppo” tra il divertimento generale e un grande applauso finale! L’insegnante ha poi invitato ad imparare la coreografia tutti insieme, in modo sincronizzato, come attività per rafforzare lo spirito di gruppo (è possibile farlo anche a distanza, grazie ai collegamenti online).
Feedback degli alunni: //
Feedback dell’insegnante: Sono stata veramente contenta di aver fatto vivere ai ragazzi un momento di reale spensieratezza e coinvolgimento anche fisico, elementi poco frequenti nelle ore di lezione più tradizionali e soprattutto in questi tempi così difficili. La soddisfazione maggiore è stata ascoltare i racconti dei due ragazzi stranieri che finalmente avevano capito lo scopo e le modalità di questa attività, ma soprattutto vedere TUTTI i ragazzi insieme svolgere i movimenti del ballo con grande impegno e divertimento (le facce allegre e divertite evidenti nonostante le mascherine), anche quelli generalmente un po’ più “rigidi” o timidi. Alla fine un grande applauso di tutti a tutti e siamo usciti da scuola tutti molto contenti e soddisfatti …e non è certo una cosa così frequente e scontata!
Difficoltà riscontrate: //

 


5. La gentilezza: ringraziare voglio… per quella volta che…

Scuola: Ic5 Carducci, Modena
Insegnante: Anna Lucia De Nigris, insegnante di italiano
Classe: II, 23 alunni
Setting: Biblioteca. Cartoncini al centro del cerchio di sedie.
Quando: Novembre 2021
Come è stata presentata l’attività: Dopo aver creato un po’ di aspettativa riguardo al progetto, il giorno prima sono state lette in classe le regole del cerchio.
Attività iniziale: //
Input: Lettura della poesia “Ringraziare voglio” di J.L. Borges (preso da https://paroleostili.it/wp-
content/uploads/2020/03/RingraziareVoglio.pdf ) e richiamo della poesia “Il cantico delle creature” (San Francesco d’Assisi), già fatta in classe. È stata richiamata anche la data in cui si è svolto il cerchio, ovvero il 13 novembre, Giornata mondiale della gentilezza.         
Lancio del tema: RINGRAZIARE VOGLIO…PER QUELLA VOLTA CHE…                                   
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: sul cartoncino i ragazzi potevano scrivere parole-chiave del racconto che avrebbero condiviso. Sottofondo la canzone “Meraviglioso” di D. Modugno.
Riti di inizio/fine del racconto: Al termine del racconto, ognuno posava al centro il foglietto e gli altri ringraziavano.
Memoria: Su post-it distribuiti alla fine i ragazzi. dovevano scrivere o disegnare un ricordo o un’emozione dell’attività.  I post-it sono stati incollati e raccolti in un portalistini, il cartoncino compilato è stato incollato nel proprio quaderno.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Non hanno parlato tutti, le regole sono state rispettate.
Dopo l’incontro: //
Feedback degli alunni:  //
Feedback dell’insegnante: //
Difficoltà riscontrate: //

 


6. Quella volta che ho fatto qualcosa di importante

1° CERCHIO
Scuola: Ic10 Marconi Modena
Insegnante: Monica Giansanti, insegnante di italiano, con l’aiuto e la collaborazione della collega di sostegno, prof.ssa Malaguarnera Simona, con la quale, in precedenza, era stata condivisa l’esperienza formativa e la programmazione e progettazione dell’attività.
Classe: I, 24 alunni
Quando: novembre 2021
Setting:  biblioteca scolastica, dove era possibile in modo agevole e senza perdere tempo sistemare le sedie in cerchio, predisposto in precedenza. Al centro del cerchio, cartoncini colorati con il titolo della narrazione.
Come è stata presentata l’attività: Il cerchio narrativo è stato inserito all’interno del modulo sull’autobiografia del percorso basato sul metodo “Writing and Reading Workshop”, adottato dall’insegnante.
Attività iniziale: All’inizio, per favorire il rilassamento e la concentrazione, ai ragazzi e alle ragazze è stata proposta un’attività di contatto con il proprio corpo da seduti. Con una musica di sottofondo (Einaudi, Nuvole) sono stati invitati a fare dei movimenti per prendere contatto attraverso la respirazione con tutte le parti del corpo a partire dalle gambe, salendo fino alla testa.
Input: Ascolto della canzone di Nicolò Fabi “Costruire”, per introdurre la tematica del narrare. Al termine vengono ricordate le regole del cerchio, precedentemente condivise, e introdotto il tema.
È stato poi chiesto a uno dei ragazzini con grave difficoltà verbale di leggere una frase di apertura:  “Siate affamati, siate folli” (S. Jobs).
Subito dopo l’insegnante ha letto una poesia come attivatore dei ricordi (S. Vecchini, “Un desiderio è come un pesciolino tra le onde”, da In mezzo alla fiaba).
Lancio del tema: QUELLA VOLTA CHE HO FATTO QUALCOSA DI IMPORTANTE
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: 5 minuti di riflessioni con sottofondo la musica ascoltata inizialmente, durante i quali i ragazzi potevano segnare sul cartoncino tre parole chiave del proprio racconto.
Riti di inizio/fine del racconto: Una volta terminata la narrazione dovevano darle un titolo e scriverlo sul cartoncino e poi depositarlo al centro del cerchio, dove lo avevano preso all’inizio.
Memoria: Ogni alunno/a ha un proprio taccuino che utilizza come strumento di raccolta-elaborazione di materiali per le sessioni di scrittura autonoma, dove conservare i cartoncini e i post-it.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Hanno partecipato quasi tutti e le regole sono state rispettate, tranne qualche commento al termine di qualche narrazione, ma molto accettabile. La “piega” narrativa, ad un certo momento, è diventata molto emotiva, soprattutto da parte delle ragazze che hanno condiviso episodi dolorosi della loro vita.
Dopo l’incontro: è stato chiesto ai ragazzi di scrivere un commento sull’esperienza del cerchio narrativo sulla bacheca virtuale Padlet, che permette di scrivere in contemporanea.
Feedback degli alunni: Gli esiti hanno determinato la scelta di proporre un secondo incontro di cerchio narrativo.
Feedback dell’insegnante: L’intensità emotiva di alcune narrazioni ha determinato, sia nei ragazzi e ragazze, che in noi docenti, un certo disagio, ma ha anche favorito, in ultima istanza, un’elaborazione del fatto e una certa empatia o vicinanza affettiva nel gruppo classe.
Difficoltà riscontrate: è mancato un po’ di tempo e le narrazioni hanno preso una “piega” troppo emotiva che può essere difficile da gestire.

Commenti dei ragazzi >>>

 


7. Racconta di un tuo amico o amica delle elementari che è in un'altra classe

2° CERCHIO
Scuola: Ic10 Marconi Modena
Insegnante: Monica Giansanti, insegnante di italiano, con la collega di sostegno, prof.ssa Malaguarnera Simona.
Classe: I, 24 alunni
Quando: dicembre 2021
Setting:  biblioteca scolastica, sedie in cerchio con al centro un campanellino.
Come è stata presentata l’attività: //
Attività iniziale: //
Input: lettura di un brano del Piccolo Principe in cui si affronta il tema dell’amicizia, attinente a quello proposto (il testo è stato scelto perché era già stato utilizzato in classe facendo un altro percorso e questo ha permesso di inserire il cerchio narrativo in altre attività didattiche programmate).
Lancio del tema: UN AMICO O UN’AMICA DELLE ELEMENTARI CHE È IN UN’ALTRA CLASSE
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: ognuno aveva un post-it dove annotare alcune parole-chiave del proprio racconto
Riti di inizio/fine del racconto: il campanellino segnalava l’inizio e la fine della narrazione
Memoria: Post-it conservati nel taccuino personale di ciascun alunno/a.
Come è andato complessivamente l’incontro:  La durata ha permesso a tutti i ragazzi e le ragazze di poter avere la propria opportunità narrativa. Sono riusciti a partecipare tutti, anche se alcuni hanno mostrato difficoltà a esporsi. Le regole sono state ben rispettate e la “piega” è stata meno dirompente dal punto di vista emotivo, come se l’esperienza precedente avesse stimolato un certo autocontrollo.
Dopo l’incontro: //
Feedback degli alunni: È risultato evidente, sia dalle riflessioni che hanno seguito il primo incontro, sia da alcuni racconti successivi, che l’esperienza era stata oggetto di conversazione tra gli alunni. Ad esempio chi era stato assente durante il primo incontro era molto incuriosito e desideroso di poter avere un’altra occasione.
Feedback dell’insegnante: Mi è sembrata migliorata, in generale, la capacità di narrare, di esporre la narrazione. Miglioramento che ho potuto registrare anche in fase di elaborazione scritta.
Tanto durante il primo, quanto durante il secondo incontro, i ragazzi e le ragazze hanno dato prova di un buon comportamento, connotato all’ascolto e al rispetto della narrazione degli altri e delle altre. Ma soprattutto hanno mostrato una profonda capacità introspettiva e di riflessione sull’esperienza che, a inizio dell’anno scolastico, ha messo in luce qualità e potenzialità che erano rimaste in ombra durante le prove di ingresso. Temevo che l’attività potesse non essere inclusiva, ma con gli opportuni accorgimenti può essere molto sorprendente nel raggiungere anche aspetti emotivi e partecipativi che un approccio basato solo sull’apprendimento disciplinare non permette di raggiungere. Ritengo la metodologia del cerchio narrativo anche potenzialmente utile anche per lo sviluppo delle capacità espressive.
Difficoltà riscontrate: Nessuna in particolare e complessivamente l’esperienza realizzata precedentemente ha consentito a tutti, docenti e alunni, di gestire meglio il secondo cerchio.

 


8. Quella volta che ho avuto coraggio

1° CERCHIO
Scuola: Ic8 Paoli Modena
Insegnante: Antonella Magliulo, insegnante di italiano, con la collaborazione della collega di Musica, per la scelta dei brani di sottofondo e come supporto con i ragazzi
Classe: II, 24 alunni
Quando: novembre 2021
Setting:  Sala di lettura, sedie in cerchio, cesto al centro con pennarelli e fogli colorati, post-it, musica di sottofondo quando i ragazzi sono entrati, come intermezzo e al termine dell’attività.
Come è stata presentata l’attività: Qualche giorno prima agli alunni è stato detto che ci sarebbe stata una lezione diversa di antologia che si sarebbe tenuta in un’altra aula. Le regole del cerchio sono state esposte prima dell’inizio dell’attività a voce dall’insegnante.
Attività iniziale: Giro di riscaldamento rispondendo a “Come ti senti oggi?”.
Input: brano antologico tratto da “Stand by Me” di Stephen King (il brano tratta di quattro ragazzi che decidono di attraversare un ponte ferroviario su un fiume e ad un certo punto vengono raggiunti da un treno, quindi sono costretti ad una fuga disperata per salvarsi la vita).
Lancio del tema: QUELLA VOLTA CHE HO AVUTO CORAGGIO
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: sottofondo musicale di alcuni minuti
Riti di inizio/fine del racconto: Fine della musica di sottofondo e, al termine del racconto di tutti, avvio della musica di sottofondo per la realizzazione dei post-it come memoria.
Memoria: post-it da incollare su un cartellone a forma di medaglia, poi appeso in classe.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Non hanno partecipato tutti, tre ragazze non se la sono sentita di parlare. Tutti hanno rispettato le regole, c’era molta attenzione verso i compagni che raccontavano la loro esperienza. Alcuni, nel corso della narrazione, si sono commossi ricordando persone care che non ci sono più.
Dopo l’incontro: Qualcuno ha voluto precisare con me alcuni passaggi del proprio racconto. È stato chiesto loro di scrivere un testo a casa sul coraggio e sulle persone coraggiose, le loro riflessioni in merito erano rivolte solamente ad esempi positivi.
Feedback degli alunni: i ragazzi erano contenti dell’attività e mi hanno chiesto di ripeterla
Feedback dell’insegnante: Nei ragazzi, mi ha sorpreso la capacità di ascolto e il rispetto per le emozioni degli altri. Penso di ripetere l’esperienza in questa e in un’altra classe. Trovo che sia estremamente utile per i ragazzi avere un momento per esprimere liberamente le proprie emozioni in un contesto diverso da quello della classe, meno formale e strutturato.
Difficoltà riscontrate: tra una narrazione e l’altra i ragazzi faticavano, per timidezza, a prendere la parola.

Documentazione fotografica >>>

 


9. Quella volta che c'ero anch'io

2° CERCHIO
Scuola: Ic8 Paoli Modena
Insegnante: Antonella Magliulo, insegnante di italiano
Classe: I, 23 alunni
Quando: febbraio 2022
Setting:  Sala di lettura, sedie in cerchio, cesto al centro con pennarelli e fogli colorati, post-it, musica di sottofondo quando i ragazzi sono entrati, come intermezzo e al termine dell’attività.
Come è stata presentata l’attività: Le regole del cerchio sono state esposte prima dell’inizio dell’attività a voce dall’insegnante, qualche giorno prima agli alunni è stato detto che ci sarebbe stata una lezione diversa di antologia che si sarebbe tenuta in un’altra aula.
Attività iniziale: Giro di riscaldamento iniziale rispondendo alla domanda “Come ti senti oggi?”.
Input: spezzoni tratti dal film “Wonder”, da cui si evince il disagio del ragazzo che non è accettato dai compagni per i suoi problemi fisici.                                             
Lancio del tema: QUELLA VOLTA CHE C’ERO ANCH’IO (UN EPISODIO DI BULLISMO VISSUTO IN PRIMA PERSONA COME VITTIME O DA SPETTATORI OPPURE AGITO)                                                                          
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: qualche minuto di sottofondo musicale rilassante.
Riti di inizio/fine del racconto: fine della musica di sottofondo e, al termine del racconto di tutti, avvio della musica di sottofondo per la realizzazione dei post-it come memoria.
Memoria: post-it da incollare su un cartellone a forma di farfalla, poi appeso in classe, che simbolicamente esprime la libertà dalle costrizioni e da ogni forma di violenza.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Tutti hanno partecipato e rispettato le regole del cerchio, c’era molta attenzione verso i compagni che raccontavano la loro esperienza.  Alcuni, nel corso della narrazione, si sono commossi ricordando il loro vissuto da vittime di bulli.
Dopo l’incontro: I ragazzi si sono sentiti liberati da un peso, soprattutto quelli che avevano subito atti di bullismo, e hanno confessato di averli raccontati per la prima volta nel corso del cerchio.                   
Feedback degli alunni: i ragazzi erano contenti dell’attività e hanno chiesto di ripeterla.
Feedback dell’insegnante: sono rimasta colpita dalla loro capacità di ascolto e dal rispetto per le emozioni degli altri. Le storie raccontate non erano particolarmente drammatiche, ma mi ha sorpreso la loro visibile sofferenza per cui il cerchio è stato sicuramente un momento liberatorio.
Difficoltà riscontrate: è stato notato un iniziale comprensibile imbarazzo trattandosi di una classe prima, ed è stato necessario un intervento da parte dell’insegnante per spronare i ragazzi a parlare.

Documentazione fotografica >>>

 


10. Quando mi sono sentito "una barca nel bosco": avvertire un senso di inadeguatezza rispetto agli altri o alle situazioni

1° CERCHIO
Scuola: Ic6 Lanfranco Modena
Insegnante: Martina Manfredi, insegnante di italiano, con la presenza e l’aiuto della collega di sostegno.
Classe: I, 25 alunni
Quando: novembre 2021
Setting:  aula polifunzionale con sedie in cerchio.
Come è stata presentata l’attività: ogni ragazzo ha costruito un pacchettino regalo, senza conoscere l’uso che ne avrebbero fatto. Ciò ha contribuito a creare un clima di attesa e curiosità.
Attività iniziale: Esercizio di riscaldamento, in cui i partecipanti dovevano associare una pietanza allo stato emotivo del momento.
Input: Lettura di un brano tratto da “Una barca nel bosco” di Paola Mastrocola, in cui il protagonista, Gaspare, incontra delle difficoltà a farsi accettare dai nuovi compagni di classe. Ascolto del brano “Una nave nella foresta” dei Subsonica e riflessione sul contenuto del testo.
Lancio del tema: Quando mi sono sentito “una barca nel bosco”: avvertire un senso di inadeguatezza rispetto agli altri o alle situazioni
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: sottofondo musicale
Riti di inizio/fine del racconto: Si prendeva la parola a turno, seguendo il cerchio, con possibilità di raccontare al secondo giro. Al termine di ogni racconto si posava il pacchettino al centro del cerchio.
Memoria: una parola o frase su post-it che sono stati incollati in un quadernone.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Tutti hanno raccontato. Per alcuni racconti che hanno commosso, si è creata una forte tensione emotiva, ma i ragazzi hanno rispettato pienamente le regole.
Dopo l’incontro: non c’è stato il tempo di realizzare nessuna altra attività.
Feedback degli alunni: alcuni alunni hanno raccontato i loro ricordi circa i cerchi narrativi realizzati alla scuola primaria. Altri, che invece non avevano mai fatto questa esperienza, hanno chiesto con entusiasmo quando l’avremmo ripetuta.
Feedback dell’insegnante: quando il racconto si è fatto troppo personale e doloroso l’ho in parte smorzato (non verbalmente ma attraverso la gestualità) perché non volevo correre il rischio si indugiasse troppo sulle fragilità altrui, temevo che, conclusa l’attività, i ragazzi approfittassero di ciò che avevano ascoltato.
Difficoltà riscontrate: l’aula luminosa non oscurabile ha diminuito l’atmosfera di intimità che si sarebbe potuta creare. Il tema scelto era forse troppo complesso per una classe prima. Ho trovato faticoso “rientrare” nella routine scolastica.

 


11. I capelli: un ricordo, un'emozione, una storia

2° CERCHIO
Scuola: Ic6 Lanfranco Modena
Insegnante: Martina Manfredi, insegnante di italiano, con l’aiuto della collega di potenziamento.
Classe: I, 25 alunni
Quando: maggio 2022
Setting:  aula di classe, oscurata. Sedie in cerchio.
Come è stata presentata l’attività: ogni ragazzo ha costruito una ciocca metaforica di capelli fatta di vari materiali, senza conoscere l’uso che ne avrebbero fatto.
Attività iniziale: Esercizio di riscaldamento in cui dovevano associare una stanza della casa allo stato emotivo del momento.
Input: Lettura del brano “La maestra Magliaro” tratto da “Fuori registro” di Domenico Starnone, in cui si sottolinea il legame tra i capelli, la personalità e l’identità dei personaggi.
Ascolto del brano “Capelli” di Niccolò Fabi e riflessione sul contenuto del testo.
Lancio del tema: UN RICORDO LEGATO AI CAPELLI
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: sottofondo musicale
Riti di inizio/fine del racconto: Si prendeva la parola a turno, seguendo il cerchio, con possibilità di raccontare al secondo giro. Al termine di ogni racconto si posava la ciocca simbolica di capelli al centro del cerchio.
Memoria: una parola frase su post-it che sono stati incollati in un quadernone.
Come è andato complessivamente l’incontro: l’incontro si è svolto con maggior naturalezza rispetto alla volta precedente poiché i ragazzi erano già al corrente delle modalità di realizzazione. inoltre la maggiore conoscenza reciproca ha attenuato la timidezza e la riservatezza di alcune alunne.
Dopo l’incontro: Creazione di uno scritto corale (ogni alunno ha composto un verso) ad imitazione del testo della canzone di Niccolò Fabi.
Feedback degli alunni: gli alunni hanno mostrato entusiasmo nell’attività e hanno detto di trovarla molto distensiva (soprattutto perchè è stata inserita nelle ultime ore della mattinata).
Feedback dell’insegnante: Il tema (suggerito da una collega) era molto più trasversale rispetto al cerchio precedente quindi ogni alunno è stato libero di scegliere con maggior libertà se raccontare qualcosa di intimo o qualcosa di leggero e poco impegnativo: ciò ha contribuito alla buona riuscita dell’attività.
Difficoltà riscontrate: l’iniziale ritrosia a partecipare all’attività da parte di alcune ragazzine molto timide.


12. Un ricordo legato ai miei capelli, un ricordo legato ai miei piedi

Scuola: Ic6 Lanfranco Modena
Insegnante: Marcella Mazzetti, insegnante di italiano, con la presenza del collega di potenziamento-covid.
Classe: II, 26 alunni
Quando: novembre 2021
Setting: aula di classe, sedie in cerchio con al centro una campana tibetana.
Come è stata presentata l’attività: a voce, dall’insegnante, a inizio anno.
Attività iniziale: Giro di riscaldamento: "se fossi un cibo sarei…"
Input: citazione dal cortometraggio di Truffaut “L’amore difficile”: <<E si taglia i capelli e non mi piace più?>>.
Lancio del tema: Un ricordo legato ai miei capelli, un ricordo legato ai miei piedi 
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: //
Riti di inizio/fine del racconto: suono della campana tibetana a inizio e fine di ogni racconto
Memoria: Post-it con disegni, parole-chiave, frasi riassuntive di ciascun racconto.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Molto bene, il tema capelli, fondamentale per gli adolescenti, ha sbloccato le timidezze, tanto che è stato proposto dall’insegnante anche “Un ricordo legato ai miei piedi” in un terzo giro del cerchio.
Dopo l’incontro: //
Feedback degli alunni: //
Feedback dell’insegnante: Esperienza molto positiva

Difficoltà riscontrate: //

 


13. Quella volta che ho detto/pensato "Ne è proprio valsa la pena"

Scuola: Ic2 Calvino Modena
Insegnante: Paola Ognibene, insegnante di italiano
Classe: II, 24 alunni
Quando: ottobre 2021
Setting: aula magna, cerchio di sedie con al centro tappeto con foglietti, fiori di plastica e scatolina decorata (vedi foto), contenente bigliettini adesivi.
Come è stata presentata l’attività: Sono state riprese a voce le regole (l’attività era già stata fatta lo scorso anno) e si è anticipata la data in cui si sarebbe svolto il cerchio.
Attività iniziale: //
Input: Ascolto canzone “Vale la pena” di Inti Illimani, Giulio Wilson (https://www.youtube.com/watch?v=EhoXtcdRcSM); lettura “Lei è di Napoli, vero?” dello sceneggiatore Salvatore Basile, riflessioni e conversazione: tutti noi abbiamo bisogno di fidarci di qualcuno, di non aver paura di mostrare ciò che siamo davvero, di essere accettati per ciò che siamo e che proviamo; lettura dell’elenco di Saviano: “le dieci cose per cui, per me, vale la pena vivere”, seguita dal compito: Rileggi l’elenco di Saviano e scrivi il “tuo” elenco
Lancio del tema: QUELLA VOLTA CHE HO DETTO/PENSATO “NE È PROPRIO VALSA LA PENA”
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: Qualche minuto di riflessione con canzone in sottofondo, poi ognuno poteva prendere un foglietto dalla scatolina al centro e scrivere un titolo per la sua narrazione.
Riti di inizio/fine del racconto: I fiori di plastica venivano raccolti quando si voleva raccontare e venivano appoggiati sul tappeto quando si finiva la narrazione, assieme al bigliettino con il titolo.
Memoria: è stato chiesto ai ragazzi di dire una parola/frase sull’esperienza. Tra queste, un’alunna ha detto “Abbiamo condiviso cose preziose!” e riprendendo questa cosa, i ricordi come gioielli, tutti hanno voluto brillantini nei capelli su proposta dell’insegnante e sono usciti da scuola ridendo e brillando.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Tutti hanno rispettato le regole senza problemi.
Ci sono stati momenti commoventi e momenti più leggeri, divertenti. Alunni seri e motivati durante il cerchio, entusiasti alla fine. C’è stato rispetto delle diversità e libertà nei racconti.
Dopo l’incontro: la settimana seguente una delle alunne che non aveva fatto in tempo a narrare ha potuto raccontare. Compito era fare un disegno che riassumesse la propria narrazione. Sono tutti stati appesi a un cartellone in classe (vedi foto). Visione del trailer del film Harvey (coniglio, amico immaginario…) in cui si dice, tra l’altro, “Nessun uomo porta mai niente di piccolo in un bar” e “Siamo entrati come estranei e ci ritroviamo fra amici.” (https://www.ivid.it/trailer/film/1950/harvey/clip-italiana-27006.html). Sul quaderno tutti hanno scritto: “Se nessuno porta mai niente di piccolo con sé, allora vale la pena di raccontarsi senza paura. Nel cerchio ci siamo sentiti meno estranei e più amici!”  e poi è stata attaccata la foto del cerchio e ognuno poteva aggiungere scritte e/o disegni.
Feedback degli alunni: Hanno chiesto chiarimenti sui racconti e alcuni che desideravano aggiungere o modificare il proprio racconto, sono stati invitati a fare aggiunte sul proprio taccuino.
Feedback dell’insegnante: Mi ha stupito che le narrazioni fossero molto diversificate, su piani differenti. Anche i ragazzi più difficili da gestire hanno voluto i brillantini nei capelli.
Difficoltà riscontrate: alcune interruzioni dei bidelli. Inoltre due alunni non hanno fatto in tempo a narrare per mancanza di tempo.

Documentazione fotografica >>>

 


14. Quella volta che mi sono sentito protetto oppure che ho protetto qualcuno

Scuola: Ic5 Carducci, Modena
Insegnante: Domenica Schirò, insegnante di italiano
Classe: II, 21 alunni
Quando: novembre 2021  
Setting:  aula magna, sedie in cerchio, cartellone ovale colorato con ai bordi dei foglietti.
Come è stata presentata l’attività: Regole spiegate qualche giorno prima
Attività iniziale: //
Input: Poesia “Ringraziare voglio” di J.L. Borges (preso da https://paroleostili.it/wp-
content/uploads/2020/03/RingraziareVoglio.pdf )
Lancio del tema: Quella volta che mi sono sentito protetto oppure che ho protetto qualcuno
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: musica di sottofondo
Riti di inizio/fine del racconto: Ciascuno prendeva il foglietto da terra quando voleva narrare, e, una volta terminato, vi doveva scrivere sopra una frase inerente il proprio racconto e riposarlo a terra, sopra il cartoncino ovale.
Memoria: Quadernone dove sono stati attaccati i foglietti dei ragazzi, da conservare in classe.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Non è stato facile
Dopo l’incontro: //
Feedback degli alunni: //
Feedback dell’insegnante: //
Difficoltà riscontrate: hanno raccontato circa un terzo dei ragazzi, gli altri non lo hanno fatto per paura del giudizio altrui (soprattutto ragazze).

 


15. Quella volta in cui ho imparato qualcosa di importante

1° CERCHIO
Scuola: Ic4 Ferraris Modena
Insegnante: Elisa Turrini, insegnante di italiano
Classe: II, 24 alunni
Quando: Novembre 2021.
Setting:  aula della classe; studenti in cerchio, banchi fuori dall’aula. Al centro del cerchio campanella e cesta con biglietti bianchi per scrivere.
Come è stata presentata l’attività: dopo aver lavorato con la metodologia del writinf&reading workshop sulla scrittura del memoir (racconto di sè in cui il protagonista impara una lezione di vita da un’esperienza personale) ogni studente ha scritto il proprio memoir. Al termine di questo lavoro ho proposto il cerchio della narrazione mantenendo lo stesso filo conduttore (esperienza personale-lezione di vita).
Attività iniziale: condivisione del rituale del cerchio, prova di silenzio e ascolto
Input: P. Coelho “Alcune cose che ho imparato dalla vita” (vedi allegato)
Lancio del tema: QUELLA VOLTA CHE HO IMPARATO QUALCOSA DI IMPORTANTE
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: 5 minuti per raccogliere le idee e scrivere su un cartoncino colorato le parole chiave (personaggi, ambientazione, trama, temi) del proprio racconto.
Riti di inizio/fine del racconto: chi sceglieva di condividere il proprio racconto si alzava, metteva il cartoncino dentro al cesto e suonava la campanella. Alla fine del racconto l’alunno-narratore suonava di nuovo la campanella.
Memoria: ogni studente doveva scrivere su un cartoncino la lezione di vita che aveva imparato dall’esperienza raccontata o ascoltata. Format da utilizzare: “ho imparato che…”
Come è andato complessivamente l’incontro:  esperienza positiva e suggestiva; studenti rispettosi delle regole del cerchio, hanno partecipato tutti con un proprio contributo; qualcuno racconta con dettagli un’esperienza significativa, qualcun altro si limita a riflessioni più generali e filosofiche. Da insegnante.
Dopo l’incontro: //
Feedback degli alunni: per gli studenti è stata un’esperienza motivante e coinvolgente. Già abituati alla modalità “circle time” e alla logica della condivisione, si sono sentiti a loro agio in questa situazione. L’elemento di novità che li ha particolarmente coinvolti dal punto di vista emotivo è stato il silenzio assoluto durante l’ascolto.
Feedback dell’insegnante: ho trovato molto interessante la possibilità di stabilire un ponte tra racconto autobiografico scritto (memoir) e narrazione autobiografica orale, per amplificare il potere delle storie per acquisire consapevolezza di sé anche attraverso il confronto con gli altri e con le loro storie. Mi piacerebbe riproporre il cerchio alla fine del percorso sulla scrittura di racconti di paura. Vorrei migliorare nell’allestimento del setting. Importante il modelling dell’insegnante e l’atteggiamento di totale disponibilità all’ascolto.
Difficoltà riscontrate: qualche studente non ha voluto raccontare l’esperienza personale, ma ha voluto solo condividere la lezione di vita che ha imparato

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita >>>

Regole del cerchio narrativo >>>

 


16. Quella volta in cui ho dovuto affrontare un problema o una sfida memorabili

2° CERCHIO
Scuola: Ic4 Ferraris Modena
Insegnante: Elisa Turrini, insegnante di italiano
Classe: I, 22 alunni
Quando: novembre 2021
Setting:  aula della classe; studenti in cerchio, banchi fuori dall’aula. Al centro del cerchio campanella e cesta con biglietti bianchi per scrivere.
Come è stata presentata l’attività: dopo aver lavorato con la metodologia del writinf&reading workshop sulla scrittura del racconto autobiografico “small moment”(racconto di sè in cui il protagonista racconta un piccolo momento significativo della sua vita, in particolare un momento in cui ha dovuto affrontare una sfida o risolvere un problema) ogni studente ha scritto il proprio racconto. Al termine di questo lavoro ho proposto il cerchio della narrazione mantenendo lo stesso filo conduttore (avventura/sfida)
Attività iniziale: condivisione del rituale del cerchio, prova di silenzio e ascolto
Input: “Il manuale delle 50 avventure da compiere prima dei 13 anni” (di P. Baccalario e T. Percivale).
Lancio del tema: QUELLA VOLTA IN CUI HO DOVUTO AFFRONTARE UN PROBLEMA O UNA SFIDA MEMORABILI
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: 5 minuti per raccogliere le idee e scrivere su un cartoncino colorato le parole chiave (personaggi, ambientazione, problema da affrontare, temi) del proprio racconto
Riti di inizio/fine del racconto: chi sceglieva di condividere il proprio racconto si alzava, metteva il cartoncino dentro al cesto e suonava la campanella. Alla fine del racconto l’alunno-narratore suonava di nuovo la campanella e prendeva un cioccolatino dentro la cesta.
Memoria: riprendendo il format del libro “Il manuale delle 50 avventure da compiere prima dei 13 anni” ogni studente doveva scrivere su un cartoncino il titolo della propria avventura/sfida e riporre il cartoncino nella cesta.
Come è andato complessivamente l’incontro:  esperienza positiva e suggestiva; sin dall’inizio gli studenti colgono la “magia” del momento e si mostrano disponibili all’ascolto e alla condivisione. Tutti offrono il proprio contributo scegliendo esperienze divertenti e a lieto fine.
Dopo l’incontro: //
Feedback degli alunni: gli studenti sono stati entusiasti di questa formula di condivisione. Si tratta di una classe piuttosto incline al dialogo e allo scambio di esperienze, opinioni e racconti. Tutti hanno partecipato e durante l’anno hanno chiesto più volte di ripetere il cerchio. Molti si sono lasciati coinvolgere dall’idea della magia e dell’incantesimo del cerchio che predispone al silenzio e all’ascolto.
Feedback dell’insegnante: ho trovato molto interessante la possibilità di stabilire un ponte tra racconto autobiografico scritto narrazione autobiografica orale, per amplificare il potere delle storie per acquisire consapevolezza di sé anche attraverso il confronto con gli altri e con le loro storie e per costruire la comunità classe.
Importante il modelling dell’insegnante e l’atteggiamento di totale disponibilità all’ascolto.
Difficoltà riscontrate: effetto “emulazione”; una volta che i primi narratori hanno impostato il “mood” dei racconti tutti gli studenti hanno proseguito su quel filone (es. sfide sportive)

 


17. La prima volta che...

3° CERCHIO
Scuola: Ic4 Ferraris Modena
Insegnante: Elisa Turrini, insegnante di italiano
Classe: I, 24 alunni
Quando: giugno 2022
Setting:  aula della classe; studenti in cerchio, banchi fuori dall’aula. Al centro del cerchio campanella e allestimento tipo “pic-nic” con cibo vero
Come è stata presentata l’attività: alla fine dell’anno scolastico abbiamo bisogno di fare un bilancio, tirare le fila del percorso fatto insieme. Il primo anno di scuola media è costellato di tante “prime volte” che rimangono scolpite nella nostra memoria.
Lancio del tema: LA PRIMA VOLTA CHE…
Attività iniziale: Spunti per cercare nella memoria una “prima volta” avvenuta quest’anno (vedi allegato)
Input: “La prima volta che sono nata” (di V. Cuvellier e C. Dutertre).
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: scrivere su un cartoncino colorato le parole chiave della storia che si vuole condividere (personaggi, ambientazione, eventi, so what).
Riti di inizio/fine del racconto: suono della campanella all’inizio e alla fine del racconto; al termine ognuno prendeva uno snack dal cestino del pic nic.
Memoria: scegliere, tra quelle ascoltate, la storia che è rimasta più impressa, scriverne il titolo su un cartoncino e leggerlo nel cerchio ad alta voce.
Come è andato complessivamente l’incontro:  gli alunni hanno accolto con entusiasmo questo cerchio magico di fine anno perché la precedente esperienza era stata per loro molto positiva. Conoscendo la procedura sono loro stessi a richiamare le regole. Partecipano quasi tutti. Anche i due ragazzini ucraini partecipano al cerchio e offrono il loro contributo. Alcuni racconti sono stati commoventi.
Dopo l’incontro: //
Feedback degli alunni: alunni molti coinvolti emotivamente, anche per quel senso di “conclusione” che caratterizza gli ultimi giorni di scuola.
Feedback dell’insegnante: esperienza potente e suggestiva; si è rivelata anche straordinariamente inclusiva visto che anche gli alunni stranieri, nonostante le difficoltà linguistiche, si sono sentiti a loro agio nel raccontare una loro prima volta. La regola che impone di non giudicare e non fare commenti crea una sorta di comfort zone che permette alla maggior parte degli studenti di dare voce ai propri pensieri e alle proprie idee.
Difficoltà riscontrate: Nei racconti sono emersi alcuni conflitti pregressi tra gli alunni, ma il clima del gruppo ha attenuato e minimizzato la portata di questi ricordi. 

Istruzioni - La prima volta che >>>


18. Quella volta che mi sono sentito protetto o che ho protetto qualcuno

1° CERCHIO
Scuola: Ic5 Carducci, Modena
Insegnante: Rossella Vezzalini, insegnante di italiano, coadiuvata dalla prof di sostegno.
Classe: I, 23 alunni
Quando: novembre 2021
Setting:  aula magna, sedie in cerchio.
Come è stata presentata l’attività: Sono state presentate e discusse le regole prima del primo cerchio.
Attività iniziale: //
Input: La classe aveva lavorato per alcune ore con il mediatore scolastico ed era emerso il tema della protezione reciproca come elemento importante per la coesione del gruppo. Nel cerchio, è stata fatta ascoltare la canzone “Guerriero” di Marco Mengoni, che è stata poi riascoltata anche alla fine dell'esperienza.
Lancio del tema: Quella volta che mi sono sentito protetto o che ho protetto qualcuno
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: cartellini colorati su cui sintetizzare il proprio racconto.
Riti di inizio/fine del racconto: Al termine del proprio racconto ciascuno doveva appoggiare il cartellino ai propri piedi.
Memoria: post-it su cui sintetizzare il proprio vissuto dopo l'esperienza, che venivano incollati a un quadernone della classe, conservato in una scatola di latta colorata.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Quasi tutti i ragazzi hanno parlato, anche in un secondo giro di narrazioni, alcune molto toccanti.
Dopo l’incontro: in classe i ragazzi hanno scritto o disegnato un commento personale su come si sono sentiti durante il cerchio narrativo.
Feedback degli alunni: È stata molto apprezzata la regola che non prevede l'obbligo di parola, la libertà di scegliere se esprimersi oppure no ha alleggerito la proposta e motivato tutti a partecipare più liberamente, anche solo con l'ascolto. In classe tutti hanno scritto, anche chi non ha parlato, e hanno espresso emozioni di condivisione, compassione e felicità.
Feedback dell’insegnante: //

Difficoltà riscontrate: non tutti hanno parlato, mentre alcuni volevano parlare più volte, per cui la docente ha dovuto trovare una regola per limitare gli interventi ad un massimo di due.

 


19. Un luogo per me speciale, un luogo che è il mio rifugio

2° CERCHIO
Scuola: Ic5 Carducci, Modena
Insegnante: Rossella Vezzalini, insegnante di italiano
Classe: I, 23 alunni
Quando: dicembre 2021
Setting:  biblioteca (più raccolto e silenzioso rispetto all’aula magna), sedie in cerchio.
Come è stata presentata l’attività: Sono state presentate e discusse le regole prima del primo cerchio
Attività iniziale: //
Input: I ragazzi nelle ultime settimane avevano lavorato sulla descrizione di luoghi e persone. All'inizio dell'esperienza la docente ha riletto una delle descrizioni di un paesaggio presenti sull'antologia.
Lancio del tema: Un luogo per me speciale, un luogo che è il mio rifugio
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: cartellini colorati su cui sintetizzare il proprio racconto.
Riti di inizio/fine del racconto: Al termine del proprio racconto ciascuno doveva appoggiare il cartellino ai propri piedi.
Memoria: post-it su cui sintetizzare il proprio vissuto dopo l'esperienza, che venivano incollati a un quadernone della classe, conservato in una scatola di latta colorata.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Le narrazioni sono diventate un po' più ricche di particolari rispetto a quelle del primo incontro e anche stavolta alcuni hanno chiesto di raccontare più di un'esperienza. La docente a quel punto ha pensato che fosse opportuno porre un limite al numero delle storie, massimo due, per evitare che alcuni limitassero il tempo a disposizione dei compagni.
Dopo l’incontro: nei giorni successivi, la docente ha proposto un testo scritto con un titolo che riprendeva il tema della narrazione.
Feedback degli alunni: i ragazzi hanno partecipato volentieri, alcuni con entusiasmo, alcuni hanno chiesto di intensificare gli incontri.
Feedback dell’insegnante: il bilancio dei primi due incontri è decisamente positivo. I racconti hanno permesso di migliorare la conoscenza e la comprensione reciproche e di condividere emozioni anche molto forti. In generale il Cerchio narrativo sembra aver contribuito ad aumentare la fiducia e la solidarietà all'interno del gruppo.
Difficoltà riscontrate: //

 


20. Quella volta che ho fatto qualcosa di importante e mi sono sentito forte

3° CERCHIO
Scuola: Ic5 Carducci, Modena
Insegnante: Rossella Vezzalini, insegnante di italiano, coadiuvata dalla prof di sostegno.
Classe: I, 23 alunni
Quando: febbraio 2022
Setting:  biblioteca, sedie in cerchio.
Come è stata presentata l’attività: Sono state presentate e discusse le regole prima del primo cerchio
Attività iniziale: //
Input: Nelle ultime settimane la docente aveva proposto diverse letture sulle esperienze scolastiche, nelle quali si raccontavano storie di ragazzi e ragazze che avevano affrontato e superato le loro difficoltà d’apprendimento o di socializzazione.
Lancio del tema: Quella volta che ho fatto qualcosa di importante e mi sono sentito forte
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: cartellini colorati su cui sintetizzare il proprio racconto.
Riti di inizio/fine del racconto: Al termine del proprio racconto ciascuno doveva appoggiare il cartellino ai propri piedi. Alla fine di ogni narrazione individuale stavolta la classe ha deciso di ringraziare non con le parole, ma con il gesto dell’applauso usato per i non udenti (braccia in alto, mani aperte a coppa che ruotano su se stesse), gesto inclusivo che avevano imparato nel frattempo dalla docente di Religione.
Memoria: post-it su cui sintetizzare il proprio vissuto dopo l'esperienza, che venivano incollati a un quadernone della classe, conservato in una scatola di latta colorata.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Il tema è stato particolarmente sentito dai ragazzi, che hanno partecipato quasi tutti alla narrazione. Anche il ragazzo che seguiva online ha potuto partecipare raccontando la sua esperienza ospedaliera, durante la quale aveva dovuto farsi forza e si era sentito forte e importante.
Dopo l’incontro: in classe la docente ha proposto un testo con un titolo che riprendeva il tema della narrazione. 
Feedback degli alunni: I commenti finali scritti sui post-it sono stati molto sentiti: “Questa giornata è stata molto importante e ho capito molte cose dei compagni”, “Mi sono sentita bene e liberata dalle cose che ho raccontato”…
Feedback dell’insegnante: Il Cerchio Narrativo potrebbe essere un momento utile per imparare ad usare le parole per esprimere le proprie emozioni e per raccontare le proprie storie, anziché esprimere emozioni forti come la rabbia in altri modi non opportuni.
Difficoltà riscontrate: //

 


21. Quella volta che ho perso qualcosa o qualcuno di importante per me

4° CERCHIO
Scuola: Ic5 Carducci, Modena
Insegnante: Rossella Vezzalini, insegnante di italiano
Classe: I, 23 alunni
Quando: marzo 2022
Setting:  biblioteca, sedie in cerchio.
Come è stata presentata l’attività: Sono state presentate e discusse le regole prima del primo cerchio
Attività iniziale: //
Input: lettura in classe del brano dell’Iliade dedicato alla morte di Patroclo e alle parole che Achille gli dedica. Ascolto della canzone di Irama “ Ovunque sarai”.
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: cartellini colorati su cui sintetizzare il proprio racconto.
Riti di inizio/fine del racconto: Al termine del proprio racconto ciascuno doveva appoggiare il cartellino ai propri piedi. Alla fine di ogni narrazione individuale stavolta la classe ha deciso di ringraziare non con le parole, ma con il gesto dell’applauso usato per i non udenti (braccia in alto, mani aperte a coppa che ruotano su se stesse), gesto inclusivo che avevano imparato nel frattempo dalla docente di Religione.
Memoria: post-it su cui sintetizzare il proprio vissuto dopo l'esperienza, che venivano incollati a un quadernone della classe, conservato in una scatola di latta colorata.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Il tema è stato emozionante, la docente ha raccontato la sua storia poco dopo l’inizio, proprio per far capire che si poteva raccontare una storia di perdita anche non particolarmente drammatica, come la perdita di un oggetto speciale o di un giocattolo. Capito questo le storie sono arrivate, anche stavolta quasi tutti i ragazzi hanno raccontato, tranne 3, che si sono comunque espressi nel post-it finale, raccontando ricordi che evidentemente erano per loro troppo dolorosi per essere narrati in quel momento.
Dopo l’incontro: //
Feedback degli alunni: Anche stavolta la partecipazione è stata intensa e seguita da commenti emozionati: “Dopo questo incontro esco da questa aula più leggero e felice…”, “Oggi mi sono sentita un po’ triste, ho una voragine di ricordi, ho imparato che è importante ricordarsi delle cose e delle persone più care”...
Feedback dell’insegnante: molto numerose e intense le narrazioni, malgrado la difficoltà del tema affrontato.

Difficoltà riscontrate: //

 


22. Voglio ringraziare qualcuno e qualcosa perchè...

5° CERCHIO
Scuola: Ic5 Carducci, Modena
Insegnante: Rossella Vezzalini, insegnante di italiano
Classe: I, 23 alunni
Quando: maggio 2022
Setting:  biblioteca, sedie in cerchio.
Come è stata presentata l’attività: Sono state presentate e discusse le regole prima del primo cerchio
Attività iniziale: Prima di iniziare la docente ha ripreso fuori dall’armadio la scatola della Narrazione e ha dedicato qualche minuto a rileggere alcuni dei commenti scritti dai ragazzi sui post-it apposti sul quadernone, che funge da diario di bordo: è stato un momento molto emozionante che ha aiutato la concentrazione e la preparazione dei ragazzi all’incontro. 
Input: //
Lancio del tema: Voglio ringraziare qualcuno o qualcosa perché…
Modalità utilizzata per favorire il riemergere dei ricordi: cartellini colorati su cui sintetizzare il proprio racconto.
Riti di inizio/fine del racconto: Al termine del proprio racconto ciascuno doveva appoggiare il cartellino ai propri piedi.
Memoria: post-it su cui sintetizzare il proprio vissuto dopo l'esperienza, che venivano incollati a un quadernone della classe, conservato in una scatola di latta colorata.
Come è andato complessivamente l’incontro:  Diversi alunni hanno chiesto di poter intervenire più volte per aggiungere le loro storie. Anche i ragazzi più turbolenti hanno partecipato alle narrazioni con serietà e rispetto delle regole, condividendo un momento importante per la classe.
Dopo l’incontro: //      
Feedback degli alunni: I ragazzi erano molto motivati e avevano sollecitato più volte la docente ad organizzare un incontro di narrazione. Alla fine dell’incontro, poco prima di tornare in classe, i ragazzi mi hanno chiesto di poter continuare il Cerchio narrativo anche in futuro.
Feedback dell’insegnante: Anche io come docente ho partecipato, il tema mi ha sollecitato un ricordo molto forte relativo a mio padre, che ora non c’è più, che aveva l’abitudine di ringraziare sempre tutti con estrema gentilezza, questo ricordo mi ha emozionato e mi ha commosso, per cui è stato un momento emozionante anche per i ragazzi, che sono stati molto sensibili ed empatici. Mi sono chiesta se la mia commozione fosse stata opportuna oppure no, mi sono chiesta se avrei dovuto controllarmi per non turbare i ragazzi, è rimasto uno spunto aperto di riflessione. 
Conclusioni: si nota come negli incontri di narrazione tutti rispettino le regole senza bisogno di essere richiamati dai docenti presenti. Non è mai successo che si sentissero commenti sulle storie narrate anche dopo e fuori dal Cerchio Narrativo. Durante gli incontri la “rabbia” è rimasta fuori dalla porta, anche i ragazzi in difficoltà nella gestione delle emozioni hanno saputo ascoltare e farsi ascoltare. E questa è stata sicuramente un’esperienza molto positiva vissuta e condivisa dalla classe, che non ha risolto tutti i conflitti e le difficoltà di socializzazione che qualcuno ha, ma ha contribuito a costruire delle relazioni più profonde e forti.
Difficoltà riscontrate: //

 


 

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