Page 41 - Studio dei ponti della zona e del mestiere del “barcaiolo o passatore” a Modena Progetto di storia locale in collaborazione con l’Archivio Storico del Comune di Modena classe 5° A Menotti Ic1 Modena Insegnanti Paolo Zanni e Silvia Lotti consulenza Dott.ssa Sara Spallanzani
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UNA PIENA IMPROVVISA
Cari ragazzi, io vi voglio raccontare tanti giochi che facevo con il mio fratellino Carletto
e il nostro cagnolino Pepe.
L’episodio che mi è rimasto più impresso è senza dubbio di quella volta, in un giorno
di marzo, mentre stavamo giocando sull’argine del fiume Secchia...
Erano alcuni giorni che pioveva a dirotto, ma quella mattina c’era stato uno schiarita:
io e Carletto eravamo andati a giocare sull’argine poiché erano tanti giorni che
stavamo chiusi in casa …
Dopo un po’ di tempo ci accorgemmo che l’acqua del fiume stava salendo a dismisura
… All’inizio era uno spasso guardare la corrente tumultuosa che trascinava rami e
tronchi d’albero come fossero delle barchette …
Poi cominciammo a preoccuparci perché la corrente aumentava sempre più e l’acqua
saliva, saliva...
In fretta e furia, corremmo a Ponte Alto e ci accorgemmo che la situazione era molto
grave, anzi gravissima!!!
I tronchi, trascinati dalla corrente, sbattevano con grande forza contro i piloni del
ponte e lo facevano oscillare paurosamente ...
Pur rendendoci conto del pericolo, iniziammo a ridere sotto i baffi perché la scena era
straordinaria e quasi divertente: tutti correvano di qua e di là come ubriachi e
sembrava che il fiume sculacciasse il povero ponte!...
Però sorridevamo di nascosto per paura che le mamme, furiose, ci rincorressero col
mattarello per le strette vie di campagna facendoci vergognare davanti alla gente.
Ugo, il pontiere, era tutto agitato a trafelato: dava ordina secchi ai suoi operai che
cercavano disperatamente di rinforzare il ponte.
La gente, intanto, si era riunita intorno ad esso e alcune donne pregavano che non
venisse travolto perché, forse, lo sarebbe stato ... e, di conseguenza, anche Ponte
Basso poco più in là...
A un tratto vedemmo un tronco che, con forza smisurata, veniva portato da un'onda
tumultuosa addosso al ponte come se fosse un proiettile, un ariete medievale!
Allora calarono con le corde Giorgino, un operaio di Ugo, giù dal ponte per tentare
rinforzare i pali di sostegno perché vi legasse delle assi, se ci riusciva ...
Ma, anche se era imbragato con le corde grosse e preparato per una situazione simile,
la corrente lo fece sbattere con la testa contro un palo, tanto che rimase stordito,
poveretto...
Subito lo tirarono su: essendo svenuto, cercarono di rianimarlo con acqua fredda e
qualche schiaffetto in faccia, ma, nel frattempo, mentre tutti erano preoccupati per
lui, povero Giorgino, pallido come uno straccio, i pali del ponte cedettero di schianto e
si sentì un grosso boato e il ponte crollò d'un tratto, spezzandosi a metà! ...