Page 27 - Libri per bambini
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Si  cominciano  a  raccogliere  immagini  fin  dalla  nascita,  si

               incrementano con l’esperienza, si conservano nella memoria e
               sono indispensabili per tutta la vita.
               Le immagini presenti nei libri permettono al bambino piccolo

               di  riconoscere  cose  già  note,  di  conoscere  quelle  che  non  ha
               potuto  vedere  direttamente  e  arricchirsi  di  nuovi  punti  di

               vista,  di  arricchire  di  nuove  interpretazioni  le  immagini  in
               suo possesso.
               Va  sottolineata  l’importanza  dei  libri  come  strumenti  per  la

               formazione  delle  rappresentazioni  degli  oggetti,  anche  se
               concorrono  a  questo  sviluppo,  seppur  in  modo  diverso,  altri
               media, come la televisione, i cartelloni pubblicitari e qualsiasi

               altra immagine con cui il bambino entra in contatto.
               Poco  si  sa  su  come  nel  bambino  si  formino  i  primi  nuclei
               semanticamente  attivi  o  i  formanti  figurativi                                   34   del

               vocabolario delle immagini, possiamo però dire le operazioni
               che  il  bambino  dovrebbe  fare  e  individuare  alcune

               caratteristiche delle buoni illustrazioni.
               Per  riconoscere  il  fiore  in  un  disegno,  il  bambino  dovrebbe
               prima  aver  visto  tanti  fiori  e  aver  estrapolato  le

               caratteristiche  specifiche,  i  tratti  salienti,  che  tutti  i  fiori
               hanno e che identificano tutti i fiori.

               Gli  stessi  tratti  dovrebbero  essere  presenti  nell’immagine  del
               fiore  che  il  piccolo  sta  guardando  e  costituire  la  base  per
               realizzare           la      rappresentazione                grafica         da       parte

               dell’illustratore.
               Non si tratta di proporre una descrizione fedele dell’oggetto,

               ma  di  rappresentare  qualcosa  di  isomorfo  all’oggetto,  che  ne
               conservi  i  tratti  salienti  e  che,  al  contempo,  permetta  una
               rielaborazione  cognitiva  personale,  tale  da  rendere  la

               rappresentazione  diversa  da  illustratore  a  illustratore.
               Infatti, in un buon disegno l’illustratore inserisce gli elementi
               essenziali  e  rappresentativi  del  soggetto  che  risulta  così  più

               facile da identificare e da immagazzinare.





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                  M. Bernardelli Curuz. “I tagli compositivi nei disegni tra culture locali e influenze tv”, in “Lo zoo della
               fantasia”, R. Persini e M. Palladin (curatrici), Edimet, 1997
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