Page 23 - Libri per bambini
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diverse volte.
“Posso leggerti da sotto in su o forse usarti come cappello”
Una vera e propria dichiarazione di diritti, assimilabile
a quella che Daniel Pennac stilò a suo tempo per tutelare
i diritti dei lettori adulti. Nella prima infanzia il libro è
anche un oggetto, un giocattolo e come tale può essere
sottratto alle sue legittime modalità d’uso.
“Ti porterò in un posto segreto dove stare da soli io e te”
Il rapporto di amicizia con il libro è tale da far
desiderare di restare in sua compagnia, proprio come fa
il lettore adulto, in un angolo quieto e poco importa se
ancora non si sanno leggere le parole; si leggono le
immagini, si fanno previsioni sull’andamento della storia,
si interpreta alla perfezione il ruolo del lettore attivo.
“Poi troveremo braccia di mamma, per leggerti insieme,
prima di nanna” E’ il momento cruciale, quello che da
significato al prima e al dopo. E l’immagine che lo
rappresenta rimanda a quella che da sempre ha
accompagnato il momento della narrazione: un cerchio
che racchiude al suo interno un tipo di comunicazione
che non esiste al di fuori di esso. In questo caso il cerchio
è delineato da un corpo, due braccia e un libro aperto. Il
bambino si trova, sicuro, all’interno ed esattamente al
centro.
“Libro! Ti voglio abbracciare…
e poi spalancare. Guardare
e guardare…”
Il bambino ha necessità di
ritornare più e più volte sulle
stesse immagini, le stesse
parole, le stesse storie.
Un piacere molto sottile
dato dalla sicurezza di
ripercorrere sentieri
già noti e il bisogno di avere
conferme, di capire di più,
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