Page 64 - 2010_blog
P. 64
Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2010
VESCOVO: DOCUMENTO SULL’EDUCAZIONE 2010
11 ottobre 2010 - Società.
(Dalla Gazzetta di Modena 5 ottobre 2010)
“Tu sei prezioso ai miei occhi” è la prima lettera pastorale del vescovo di Modena: parla
dell’educazione cristiana E’un pressante invito agli adulti, agli educatori, ai genitori, a
impegnarsi nella nobile e bella missione dell’educazione. Vengono ricordati i valori buoni
che devono fondare ogni processo educativo: responsabilità, condivisione, servizio,
prendersi cura, gratuità, libertà e maturità. Le parole coscienza, persona, progetto
educativo, sviluppo integrale, sono parole ripetute nel documento del vescovo. Fanno
parte della tradizione cristiana. Ripartire dalla coscienza per diventare uomini e donne
responsabili capaci di scelte libere. Parole particolarmente preziose in questo tempo
caratterizzato da un bombardamento mediatico di valori altri, come violenza, esibizione
della ricchezza, sfruttamento, razzismi, e da una distrazione di massa che lascia poco
spazio alla riflessione e alle scelte individuali.
Il documento è il primo pronunciamento ufficiale del vescovo e ci rivela un
atteggiamento positivo verso la chiesa e la città. In certo modo diverso dalla lettera
pastorale del vescovo della diocesi di Carpi “Beati voi, perseguitati per la Giustizia” che
sembra sottolineare un aspetto pur vero, ma meno gioioso della chiesa attuale: il sentirsi
assediata e perseguitata. Modena ha una lunga tradizione di dialogo tra le istituzioni civili
e la chiesa Geminiana. Ad esempio la “lettera alla città” che il vescovo precedente Benito
Cocchi scriveva per la festa di san Geminiano, rivolta a tutti i cittadini, un offerta e un
contributo alla città. La lettera pastorale di Lanfranchi ci ricorda dunque l’importanza di
ripartire dall’educazione individuale. A Modena le parrocchie e i gruppi sono uno dei
pochi luoghi dove si cerca di seguire un percorso educativo per i ragazzi. Fino ai 14 anni
molti ragazzi delle famiglie modenesi frequentano le parrocchie. E’ un occasione,
un’opportunità, una responsabilità non solo religiosa ma anche civile per proporre ai
ragazzi non solo in un cammino di fede ma una proposta più completa per sensibilizzarli
ad una coscienza libera, al senso di responsabilità individuale e civile, per educarli alla
legalità e al senso della cosa pubblica. E la nostra città può vantare nobili figure di
educatori che hanno creato coscienze libere e cittadini adulti, capaci di lottare anche fino
alla morte per i propri ideali religiosi e civili: don Zeno Saltini, don Elio Monari e don
Mario Rocchi..solo per citarne alcuni. Certo educare alla maturità, alla responsabilità e
alla libertà non è facile in una società così complessa e livellata; ma anche in una chiesa
che non sempre riesce a formare un credente alla piena maturità della fede e ad una
coscienza libera in una struttura troppo dogmatica e bloccata da una pesante gerarchia.
“Educare è bello educare è possibile”, è il sottotitolo della Lettera. E’ il più bello augurio
che si possa fare non solo a un catechista, ma ai genitori, agli insegnanti e a tutti coloro
che hanno responsabilità educative per infondere in loro il coraggio e l’entusiasmo di
questa bella avventura.
Beppe Manni
64