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Articoli pubblicati nel blog  VOCIDALBRANCO.IT  - Anno 2010


            VESCOVO: DOCUMENTO SULL’EDUCAZIONE 2010

            11 ottobre 2010 - Società.


            (Dalla Gazzetta di Modena 5 ottobre 2010)
            “Tu sei prezioso ai miei occhi” è la prima lettera pastorale del vescovo di Modena: parla
            dell’educazione cristiana E’un pressante invito agli adulti, agli educatori, ai genitori, a
            impegnarsi nella nobile e bella missione dell’educazione. Vengono ricordati i valori buoni
            che devono fondare ogni processo educativo: responsabilità, condivisione, servizio,
            prendersi cura, gratuità, libertà e maturità. Le parole coscienza, persona, progetto
            educativo, sviluppo integrale, sono parole ripetute nel documento del vescovo. Fanno
            parte della tradizione cristiana. Ripartire dalla coscienza per diventare uomini e donne
            responsabili capaci di scelte libere. Parole particolarmente preziose in questo tempo
            caratterizzato da un bombardamento mediatico di valori altri, come violenza, esibizione
            della ricchezza, sfruttamento, razzismi, e da una distrazione di massa che lascia poco
            spazio alla riflessione e alle scelte individuali.
            Il documento è il primo pronunciamento ufficiale del vescovo e ci rivela un
            atteggiamento positivo verso la chiesa e la città. In certo modo diverso dalla lettera
            pastorale del vescovo della diocesi di Carpi “Beati voi, perseguitati per la Giustizia” che
            sembra sottolineare un aspetto pur vero, ma meno gioioso della chiesa attuale: il sentirsi
            assediata e perseguitata. Modena ha una lunga tradizione di dialogo tra le istituzioni civili
            e la chiesa Geminiana. Ad esempio la “lettera alla città” che il vescovo precedente Benito
            Cocchi scriveva per la festa di san Geminiano, rivolta a tutti i cittadini, un offerta e un
            contributo alla città. La lettera pastorale di Lanfranchi ci ricorda dunque l’importanza di
            ripartire dall’educazione individuale. A Modena le parrocchie e i gruppi sono uno dei
            pochi luoghi dove si cerca di seguire un percorso educativo per i ragazzi. Fino ai 14 anni
            molti ragazzi delle famiglie modenesi frequentano le parrocchie. E’ un occasione,
            un’opportunità, una responsabilità non solo religiosa ma anche civile per proporre ai
            ragazzi non solo in un cammino di fede ma una proposta più completa per sensibilizzarli
            ad una  coscienza libera, al senso di responsabilità individuale e civile, per educarli alla
            legalità e al senso della cosa pubblica. E la nostra città può vantare nobili figure di
            educatori che hanno creato coscienze libere e cittadini adulti, capaci di lottare anche fino
            alla morte per i propri ideali religiosi e civili: don Zeno Saltini, don Elio Monari e don
            Mario Rocchi..solo per citarne alcuni. Certo educare alla maturità,  alla responsabilità e
            alla libertà non è facile in una società così complessa e livellata; ma anche in una chiesa
            che non sempre riesce a  formare un credente alla piena maturità della fede e ad una
            coscienza libera in una struttura troppo dogmatica e bloccata da una pesante gerarchia.
            “Educare è bello educare è possibile”, è il sottotitolo della Lettera. E’ il più bello augurio
            che si possa fare non solo a un catechista, ma ai genitori, agli insegnanti e a tutti coloro
            che hanno responsabilità educative per infondere in loro il coraggio e l’entusiasmo di
            questa bella avventura.
                                                                                                                              Beppe Manni




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