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Articoli pubblicati nel blog  VOCIDALBRANCO.IT  - Anno 2010


            COM’ERA VERDE LA MIA VALLATA CAMPEGGI

            PARROCCHIALI

            15 settembre 2010 - Società.


            (dalla Gazzetta di Modena del  20 agosto)
            Estate: è tempo di campeggi parrocchiali. Si chiamano campeggi ma sono in alberghi
            autogestiti o presso case parrocchiali dimesse, sulle Alpi o sugli Appennini. Organizzati
            dalle comunità parrocchiali o dall’Azione Cattolica diocesana. E’ un fenomeno poco
            conosciuto ma molto prezioso e presente nella nostra provincia. Dagli anni cinquanta
            migliaia di ragazzi e ragazze hanno partecipato. All’inizio era un modo facile ed
            economico per dare la possibilità di fare un po’ di sana villeggiatura ai ragazzi figli di
            contadini e operai. Poi l’esperienza si è solidificata e specializzata e ogni anno a luglio e
            agosto, centinaia di ragazzi partecipano a queste vacanze speciali.
            I ‘campeggi’ rimangono uno dei pochi luoghi dove esista un progetto di educazione
            giovanile. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Fanno vita insieme: passeggiate sui
            monti, giochi organizzati, conversazioni proposte da educatori. Gli educatori sono
            giovani volontari che spendono parte delle loro vacanze in questi campeggi. Sono
            disponibili e preparati. Hanno alle spalle l’esperienza di mezzo secolo di vacanze
            organizzate dall’Azione Cattolica. Possiamo dire che gli animatori di campeggi, di feste
            per bambini e guide di gite, presenti ‘sul mercato’ oggi, hanno i loro maestri nell’ Azione
            Cattolica e nello scoutismo. I campeggi parrocchiali, pur essendo organizzati dalla chiesa,
            sono un luogo abbastanza laico: di fatto partecipa chi vuole e la proposta cristiana è
            sufficientemente leggera per essere accolta anche da bambini che provengono da
            famiglie non impegnate in parrocchia  non credenti. L’esperienza fondamentale di queste
            vacanze nasce da una vita condivisa organizzata e guidata da giovani adulti. Il prete è una
            figura presente ma non determinante. Il gioco insieme, le scalate, l’osservanza degli orari,
            la collaborazione nella gestione della casa. E poi la riflessione comune che porta il
            ragazzo a confrontarsi sui propri comportamenti in un’ ambiente sereno lontano di
            condizionamenti della famiglie, della città o paese. Senza eccessive distrazioni
            elettroniche. Nei campeggi e negli oratori parrocchiali con il ‘Grest’, Gruppo Estivo, ci
            sono bambini e bambine ragazzi e ragazze, con preti ed educatori adulti: lavorano
            insieme, gratuitamente, appoggiati dalle famiglie che sbrigano i servizi di trasporto e
            cucina. In tempi in cui i preti sono sotto tiro e oggetto spesso di ingenerose condanne
            globali, credo che sia utile ricordare questi aspetti di servizio che i preti, i volontari e le
            parrocchie fanno alla società.



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