Il coordinamento pedagogico
Le funzioni del coordinamento pedagogico sono articolate secondo diverse direzioni:
- l'elaborazione di un progetto pedagogico coerente con gli indirizzi politici in quanto connessi con le scelte dei cittadini per i servizi;
- l'innovazione che, sul piano del fare, comporta nuove modalità operative per riflettere sul quotidiano e riprogettarlo verso il futuro; sul piano dell'essere, mantenere vivo l'interesse intellettuale;
- la generalizzazione e la diffusione, collegati all'etica, per rendere risorsa di tutti le competenze, le scoperte, gli strumenti. Vuol dire assumersi il compito di costruire ed elaborare un sapere organizzato che diventi patrimonio culturale della comunità;
- la gestione coerente delle risorse per realizzare il progetto indica un'azione organizzativa unita tenacemente al progetto, che non contraddice, nel suo esplicitarsi, i presupposti educativi condivisi.
Il gruppo di coordinamento, luogo per eccellenza dove costruire, documentare, verificare un progetto collettivo, ricco dei contributi e delle esperienze di tutti, opera in specifici ambiti di intervento:
- la formazione degli operatori come opportunità organizzata su due livelli: i percorsi formativi veri e propri; la supervisione e il sostegno tecnico del coordinatore pedagogico nei gruppi di lavoro;
- la documentazione per rileggere, verificare, diffondere e generalizzare progetti e esperienze, perché la trasparenza e la generosità intellettuale, così come l'umiltà di far proprie le conoscenze e gli insegnamenti di altri, devono essere stile quotidiano di chi lavora in educazione;
- il rapporto con i collettivi e con i singoli operatori, perché attraverso l'organizzazione, la relazione con i gruppi e coi singoli, si rende visibile la coerenza con il progetto, si elaborano la sua traduzione e la sua operatività;
- il rapporto con le famiglie e il territorio affinché il progetto sia conosciuto, condiviso, verificato, co-costruito con tutti gli interlocutori coinvolti;
- il rapporto con la politica, la cultura, l'Amministrazione Comunale per coniugare la complessità dei riferimenti esterni con la necessità di essere in continuo dialogo e confronto con le diverse istituzioni.
La "nostra" cultura dell'infanzia 0/6 anni costituisce lo sfondo integratore della continuità, la connessione dotata di senso pedagogico e politico che declina l'idea dell'Amministrazione Comunale sull' infanzia, sulla persona, sulla crescita individuale e sociale dei suoi cittadini.
Nidi e Scuole dell'infanzia condividono così le scelte pedagogiche e culturali: insieme si sperimentano percorsi specifici di continuità, si organizzano momenti di formazione sugli ambiti comuni, si confrontano e si condividono priorità, obiettivi, strategie, metodi.
Alla costruzione della progettualità dei nidi hanno contribuito, dal 1992, anche soggetti privati, disponibili a investire sui servizi.
Attraverso convenzioni, l'Amministrazione Comunale ha voluto aumentare il numero dei nidi sulla città, costituendo un sistema integrato di servizi in cui i nodi di contatto sono da tempo dati dalla formazione, dalla ricerca, dalla valutazione e dal confronto sulla qualità.