Sabato 25 novembre 2017


Titolo. UN RICORDO DELLA MIA SCUOLA ELEMENTARE
Partecipanti. Insegnanti e operatori/trici sociali iscritti/e al corso di MEMO per l’a.s. 2017-18.
Ambiente. 3 stanze messe a disposizione da MEMO, allestite con sedie in cerchio, proiettore, PC e casse.
Accoglienza. Viene chiesto ai partecipanti in cerchio di eseguire in due minuti un compito su un foglio, ricreando così l’atmosfera di una verifica scolastica. Durante la correzione collettiva le maestre attribuiscono arbitrariamente il voto a ciascuno, con atteggiamenti più o meno severi. In questo modo il tema viene introdotto teatralizzando e facendo rivivere i ricordi scolastici.
Presentazione. Seduti in cerchio, ognuno dice “Mi chiamo...e da piccolo/a mi piaceva giocare a…”
Attività espressiva (teatro d’immagine). Ci si divide in 3-4 piccoli sottogruppi, a ciascuno dei quali viene dato un brano letterario (vedi input) dal quale creare una o più scene statiche che ne riassumano i concetti principali. Dopo ogni rappresentazione, gli altri cercano di individuare i temi collegati alla scena.
Input letterari. Brani per la rappresentazione teatrale tratti da: “Diario di scuola” di D. Pennac; “Nel mare ci sono i coccodrilli” di F. Geda; “Il buio oltre la siepe” di Harper Lee; discorso di Malala Yousafzai per il Nobel. Dopo il video, lettura del testo: “Come funziona la maestra” di C. Carrer e S. Mattiangeli, da parte di una conduttrice.
Input video. Presentazione con foto di situazioni scolastiche (alunni vecchi e nuovi, scene di classe, maestre/i, esterni di edifici, etc.) accompagnate da musica.
Lancio del tema. Quella volta che alla scuola elementare mi è successo che… (racconta un fatto che ti è realmente accaduto)
Modalità narrativa. Narrazione individuale in cerchio, intervenendo quando ci si sente pronti per raccontare il proprio ricordo. Al termine di ciascuna narrazione, si suona una campanella.
Memoria dell’esperienza. Ognuno scrive il titolo della propria storia sul retro del foglio utilizzato per il compito iniziale, che verrà letto a turno e che poi ciascuno potrà portare a casa come memoria.
Riflessioni finali su qualcosa che ha rappresentato per ciascun partecipante un aiuto, un ostacolo e una scoperta, rispetto al laboratorio esperienziale di narrazione orale autobiografica. Si lascia un momento per scrivere le proprie riflessioni, al quale segue un dibattito di gruppo.

 

Allegati

 


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