Page 12 - Relazione Strapapera 2022-2023
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DIRITTI: DALLA SPERANZA ALL’ASCOLTO
Il percorso di quest’anno dedicato alla
riflessione-azione relativa ai diritti
dell’infanzia e adolescenza, ha preso il
via dalle suggestioni nate e dalle
attività sperimentate durante e subito
dopo la pandemia. Il Diritto alla
speranza, già paradigma del lavoro
iniziato lo scorso anno, è stato il nuovo
articolo che abbiamo provato ad
aggiungere a quelli della Convenzione
del 1989. Speranza come prospettiva a
lunga scadenza per poter sognare e
gettare lontano le paure terribili che ci
hanno accompagnato in questi anni,
speranza come modalità di pensiero
quotidiano che è fatto di gesti di
attenzione e amicizia, mai scontati, e di “ci vediamo domani”. Darsi appuntamento al giorno dopo è stato
per molti mesi un lusso e una scommessa contro i continui ostacoli alle relazioni e le tante interruzioni che
hanno subito i servizi e le frequentazioni. L’anno scolastico si è aperto con una ritrovata libertà di relazione,
ancora carica di rischi e strascichi di incertezze. Anche in ludoteca è stato davvero bello poter riaprire le
porte agli adulti, accogliere numeri maggiori di bambini e ragazzi, riprendere vecchie abitudini. D’altra parte
però non è tutto come prima. Ogni starnuto fa sobbalzare, è ancora importante fare attenzione alla
vicinanza tra le persone e anche indossare la mascherina se è il caso.
Ogni bambino ha la sua borraccia e non si scambiano le merende. Tutto ciò è ben poca cosa, se si pensa alle
necessarie restrizioni vissute negli anni passati. Sono semplici questioni organizzative. Ciò che è più difficile
da riconquistare è la serenità rispetto alla dimensione progettuale e di prospettiva che guarda ad un futuro
carico di preoccupazioni: i bambini e i ragazzi sentono, attraverso le famiglie e le relazioni il quotidiano
stillicidio di notizie allarmistiche o reali relative a nuovi possibili
recrudescenze dei rischi pandemici, l’eco della guerra che
riguarda tanti gruppi che vivono insieme a noi, notizie
catastrofiche dal punto di vista ambientale che cominciano a
toccare da vicino anche la nostra realtà quotidiana. Come fare a
non farsi sopraffare da tutto questo?
Allora è importante mantenere la vicinanza con le persone.
Ognuno di noi è portatore di saggezza e soluzioni. Bisogna
mettere insieme tutte le saggezze e le soluzioni, attraverso la
relazione, la prossimità, la parola. I bambini sono maestri in
questo, basta saperli ascoltare. Creare situazioni in cui potersi
esprimere attraverso i tanti linguaggi possibili, quello del corpo,
della parola, dell’arte, del gioco… permette di far uscire le
domande e far emergere soluzioni o almeno tentativi.
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