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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2011
Spazio”.
-Laudato si’, mi’ Signore, per sor Aqua, la quale è molto utile et humile et pretiosa et
casta.
Francesco D’Assisi, cantico delle creature
Perini Lucio
Venite tutti a votare per il nucleare. Anzi no, state a casa. No,
venite. Aspettate un attimo…
1 giugno 2011 - Varie.
Che spettacolo vivere in Italia. Insomma, diciamocelo: in quale altro paese si arriva a
poco più di due settimane dal voto senza sapere se effettivamente si andrà a votare? Solo
qui.
Eppure c’è qualcosa che mi impedisce di apprezzare la peculiarità della situazione. Non
so, sarà il fatto che qui si tratta di decidere del futuro non solo nostro, ma di molte future
generazioni; sarà la frustrazione di non poter andare a votare di persona, sarà che ormai
sono un po’ stufo di questa classe politica che un giorno afferma e il giorno dopo
smentisce.
Sta di fatto che, dopo aver programmato un referendum il 12 giugno (e non mi soffermo
a riflettere sui costi dell’operazione perché vorrei evitare ulcere inutili) e dopo aver
diffuso i soliti spot su come votare, ora si parla di annullare il quesito sulla costruzione di
centrali nucleari.
Idea simpatica. Il referendum senza il quesito fondamentale.
Un po’ come organizzare una festa ma lasciare a casa musica, bibite, tramezzini e
palloncini. E già che ci siamo, scegliamo pure una data che non fa comodo a nessuno. E
ora si aprono le scommesse: in quanti parteciperanno?
Sconsiglio vivamente di puntare su “oltre il 50% +1”. Che, guarda caso, sarebbe il
quorum. Qualcosa mi dice che anche questo referendum andrà in fumo.
Ma facciamo un salto indietro, perché la faccenda ha origini ben più remote.
Torniamo a prima di Fukushima. Tutti contenti, che bello, torniamo al nucleare, siamo di
nuovo competitivi (come no), viva il nucleare. Oh, guarda, c’è un terremoto. Uuuuh,
come balla quel reattore.
BUM.
Oh! Ma… hanno dei problemi. Ma…allora… è pericoloso!
I fenomeni che solo qualche giorno prima dichiaravano “tanto se esplode in Francia gli
effetti arrivano fin qua” hanno iniziato ad avere un’idea realistica di cosa succeda
effettivamente quando qualcosa non va alla centrale nucleare. E hanno pensato che non
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