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Articoli pubblicati nel blog  VOCIDALBRANCO.IT  - Anno 2011

            rinvio presentata dall’imputato, e non più l’imputato stesso. Poiché la legge è stata solo
            modificata e non cancellata, il quarto quesito referendario è stato comunque ritenuto
            ammissibile, seppur da riformulare. Il 12/13 giugno i cittadini maggiorenni
            risponderanno quindi a questo quesito: «Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi
            1, 2, 3, 5, 6 nonché l’articolo 2 della legge 7 aprile 2010 numero 51 recante ‘disposizioni
            in materia di impedimento a comparire in udienza?’». Potete notare come per noi comuni
            mortali la formulazione risulti piuttosto ambigua e fuorviante, in quanto si dà per
            scontato che i cittadini conoscano gli articoli 1 e 2 della legge 51 approvata il 7 aprile
            2010. Come negli altri tre quesiti, anche in questo per dire no alla legge bisognerà votare
            sì, e viceversa.
            Se consideriamo che il referendum è stato volutamente scorporato dalle elezioni
            amministrative e posticipato ai primi due giorni dopo la chiusura delle scuole e se
            aggiungiamo il fatto che esso non è minimamente pubblicizzato in tv, ecco accreditata
            l’ipotesi che vede i nostri governanti far di tutto pur di ridurre al minimo l’affluenza alle
            urne. Il motivo sarebbe semplice: invalidare il referendum, cioè evitare che più della metà
            degli elettori si esprima riguardo questioni scomode, che, più che il bene del Paese, tirano
            in ballo gli interessi economici di ristretti gruppi imprenditoriali – per quanto riguarda
            l’acqua e il nucleare – oppure quelli giudiziari di una ristretta casta di parlamentari – nel
            caso del legittimo impedimento. In conclusione, il consiglio è: votate, votate, votate. È un
            peccato vanificare gli sforzi che sono stati compiuti controcorrente per istituire questo
            importante esercizio di democrazia. La scelta di crocettare i “sì” o i “no” la lascio a voi,
            l’importante è dare prova alla classe politica che ci siamo e non siamo così apatici come
            spererebbero che fossimo. E chissà che questo referendum non dimostri qualcosa di
            importante, aprendo scenari al momento inaspettati…



                                                                                       Marcello Stefanini








            ACQUA PUBBLICA?


            1 giugno 2011 - Varie.


            Anche solo il titolo mi suona già male, perché la parola acqua dovrebbe contenerla già di
            per sé l’idea di “pubblico”, invece pare che per molti non sia così.
            Se provo a pensare all’acqua privata mi ritorna irrimediabilmente in mente quell’osso
            roteante che Kubrick ha saputo rappresentare con tanta maestria nell’epico “2001
            odissea nello spazio”. Eppure penso che egli avesse concepito nella storia dell’uomo
            anche un’evoluzione, un passo oltre alla lotta per la pozza d’acqua. E invece eccoci qua a
            parlare di acqua pubblica o privata.
            Probabilmente è la parola “risparmio” che fa alzare le orecchie a molta gente, e questa



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