Page 35 - Studio dei ponti della zona e del mestiere del “barcaiolo o passatore” a Modena Progetto di storia locale   in collaborazione con l’Archivio Storico del Comune di Modena     classe 5° A Menotti Ic1 Modena Insegnanti Paolo Zanni e Silvia Lotti consulenza Dott.ssa Sara Spallanzani   
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I miseri cittadini di Bastiglia, invece, erano molto contenti della nuova norma perché
            avrebbero avuto un buon aiuto e, per dar il buon esempio, presero la decisione di
            mettersi subito al lavoro...
            E così gli uni e gli altri si presentarono armati di badili, carriole, forconi, falci e falcetti
            ... e si misero al lavoro, con le gambe in spalla, per espurgare il canale, quasi facendo

            la gara tra loro per chi spalava e tribolava di più ...
            Ma la gara durò poco, perché era un lavoro molto pesante per quei poveri contadini:
            cominciavano all'alba e duravano fino al tramonto! Che fatica! Che sete! E quelli di
            Villanova, poi, dovevano faticare ancora un paio d’ore per tornare a casa, la sera!
            Durante quelle lunghe giornate, tutti quegli uomini erano fradici di sudore e non ne

            potevano più, forse non avevano mai fatto uno sforzo simile!
            Dovevano compiere ogni tipo di lavoro: trasportare la terra con le carriole, tagliare gli
            alberi più grossi troppo vicini al canale, segare le canne sulla riva, togliere sassi e
            pietre, portar via l'immondizia che qualche idiota vi aveva gettato ...
            Scavare là dove il canale si era riempito di terra e di fango, rifare gli argini dove
            avevano ceduto ...
            Insomma, davvero un lavoro lungo ed estenuante!
            Sì certo, estenuante, ma non inutile!



            Infatti, dopo parecchie settimane di duro lavoro, i contadini di Bastiglia salutarono e
            ringraziarono quelli di Villanova di qua...
            Al momento dei saluti, avevano un’insolita gaiezza nel cuore: loro che era di due
            campanili diversi e s’erano tante volte insultati per via o al mercato o nelle osterie, ora
            si sentivano un’unica, grande famiglia … di puvras (di poveracci), ma comunque

            famiglia!


            “Grazie, eh, per averci dato ‘na mano!!! Ve ne siamo molto grati!” disse uno.
            “Ora, finalmente, il canale è pulito a dovere, darà vantaggi anche a noi, irrigherà i
            nostri campi senza allagamenti dannosi!” disse un altro.
            E un omone di Bastiglia, grande come un armadio, aggiunse quasi con tenerezza:
            “Ehi, voi altri, badate bene che anche noi, se vi troverete nei guai, saremo pronti ad

            aiutarvi! Mica siamo senza memoria, vè! ...”


            E tutti a stringersi la mano e a darsi vigorose pacche sulle spalle in segno di saluto e di
            amicizia.
            Uno un po' magrolino di Rendevacca ricevette una pacca così forte che perse
            l'equilibrio e cadde nel canale!!!

            E tutti giù a ridere, tutti tranne lui, puvrein, poverino!!!
            Era ormai sera e, lì per lì, presero la decisione di festeggiare la loro impresa con un
            buon fiasco di vino... Ma uno solo non bastò e ce ne vollero diversi altri a fare
            compagnia al primo!
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