Page 7 - Relazione Strapapera 2021-2022
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Tra i nuovi frequentatori, diversi hanno iscritto bambini affiancati da adulti, per situazioni di fragilità già
seguite da altri servizi (Servizi sociali o di Neuropsichiatria infantile, associazioni e cooperative impegnate
nell’accoglienza di famiglie o persone fragili o in status di profughi e rifugiati).
Le tecnologie utilizzate per le operazioni di scambio di informazioni e documenti d’iscrizione, sono state un
valido supporto: le famiglie utilizzano la posta elettronica e i social con discreta dimestichezza. Non così per
quelle famiglie, di origine straniera, in difficoltà con la comprensione della lingua o di percorsi burocratici
complessi. E’ dunque molto importante essere attenti ad intercettare con più strumenti l’interesse e i
bisogni delle famiglie. In questi casi, è stato dunque rilevante il lavoro di presenza e informazione diretta tra
operatori e famiglie e il supporto tra le famiglie stesse.
Fasce d’età 1-3 anni 6-11 anni 12-17 anni TOT
iscritti di origine italiana (genitori italiani) 9 14 8 31
iscritti di origine straniera 12 45 7 64
(genitori stranieri o coppie miste)
Totale 2021/22 21 59 15 95
Il dato relativo alle famiglie di origine straniera, da sempre assai significativo alla Strapapera, mostra una
presenza forte in tutti i progetti, pari ai 2/3 degli iscritti complessivi, distribuiti in tutte le fasce d’età. I dati
comprendono sia figli di genitori entrambi di origine straniera, sia di coppie miste. Questo dato è molto
interessante soprattutto se si considerano i paesi di provenienza. Se storicamente le famiglie di origine
straniera più numerose in ludoteca erano quelle provenienti dall’area del Maghreb, assieme a quelle
centrafricane e turche e seguite dalle famiglie dell’est europeo e di alcuni paesi del sud America, ora la
situazione è ribaltata. I paesi dell’est Europa (Romania, Moldavia, Albania, Ucraina, Polonia, Serbia) sono
prevalenti. Molte famiglie sono presenti in Italia da tempo, ma numerose sono anche quelle di recente
arrivo a causa della guerra in corso. Tra queste ultime, abbiamo registrato il frequente ricongiungimento di
mamme e bambini alle nonne residenti in Italia per lavoro.
Tra le famiglie nuove, anche di origine straniera, diverse
hanno proposto situazioni particolari (affido familiare,
incontro protetto con educatore, diagnosi di patologie in
corso di osservazione, tardivo inserimento a scuola,
percorso di inserimento di nuclei in stato di richiedenti
asilo…) a volte con invio da parte di altri servizi. In alcune
di queste situazioni, la mediazione linguistico-culturale,
che in passato veniva favorita dalla presenza di numerose
famiglie di diversa provenienza, è stata meno fluida, a
causa dei numeri ristrettissimi di adulti accolti solamente
nella fascia d’età dei più piccoli. Importantissimo è stato il
lavoro di accoglienza e l’attivazione dei gruppi di gioco di bambini e ragazzi, che ha favorito da subito
l’inserimento dei nuovi amici, che spesso non conoscevano per niente la lingua italiana. Il gioco come
mediatore e la spinta all’inclusione ha permesso di superare numerose difficoltà. La collaborazione con
educatori che hanno accompagnato e più raramente affiancato bambini dai 6 anni in su, ha previsto un
monitoraggio importante. L’invio da parte dei servizi sociali di diversi bambini in osservazione crediamo
abbia trovato risposte utili da parte nostra, sempre nell’ottica del lavoro di rete tra servizi.
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