Page 4 - Relazione Strapapera 2021-2022
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consuetudine degli incontri quotidiani e dell’incontro-scambio interpersonale e interculturale con alcune
comunità etniche più numerose (per esempio quella magrebina), che utilizzavano la ludoteca anche come
punto di riferimento per incontrarsi.
A favorire l’incontro è ancora una volta il gioco dei bambini che
utilizzano tutte le parti del parchetto e tutte le attrezzature,
mescolandosi così come a scuola. Così anche la ludoteca lavora
in questa direzione da sempre, accogliendo famiglie di
provenienze diverse e bambini di età diverse, favorendo
l’incontro. Certo, bisogna fare qualche passo indietro e
riprendere il percorso di conoscenza che, negli anni scorsi aveva
dato frutti importanti soprattutto per quanto riguarda lo stare
insieme degli adulti., che ora non sono accolti in ludoteca se
non per affiancare i bambini e le bambine più piccoli.
Giocare ora prevede nuove regole legate alla prevenzione del
contagio e dunque diverse modalità, distanze, protezioni. E’
necessaria una nuova attenzione alla comunicazione, mediata
dalle mascherine che impediscono di vedere metà volto e
valorizzare un nuovo ascolto che passa attraverso la voce, il
suono, lo sguardo, la gestualità. Siamo andati anche alla
scoperta di nuovi stimoli, partendo dall’esperienza di un
bambino ipovedente presente nel gruppo. Valorizzata la
musica, sia prodotta che ascoltata, e sperimentato la scrittura
Braille, basata sulla percezione tattile.
Per tutto l’anno abbiamo promosso l’informazione e la partecipazione delle famiglie non solo alle attività
della ludoteca, che ha riaperto il servizio a metà ottobre, ma ad
iniziative della città e alla fruizione dei servizi disponibili. Così
anche abbiamo tenuto i contatti con le scuole vicine e della città,
direttamente e attraverso Memo, che hanno aderito in massa
( più della metà sono state scuole primarie) all’itinerario didattico
in ludoteca. A causa della situazione pandemica le scuole sono
state accolte dal mese di marzo in poi. Soprattutto con le scuole e
con gli anziani della Casa residenza S.G.Bosco abbiamo condiviso
l’impegno a parlare di pace e convivenza, attraverso iniziative
comuni.
Nel corso dell’anno abbiamo richiesto e organizzato diversi
incontri con referenti dei servizi sociali del Polo sociale di
riferimento (polo 2), incontri in sede con numerosi educatori
territoriali che collaborano con i servizi, per prevedere
l’inserimento di famiglie con fragilità o in fuga da paesi in
guerra; numerose le famiglie ucraine e alcune provenienti
dall’Afghanistan. In molti casi, come in passato, sono state le
famiglie stesse, senza la mediazione dei servizi, a richiedere
direttamente l’inserimento di bambini o ragazzi con
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