Page 12 - La nostalgia della speranza
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una ahimè attualissima ma inquietante, come “diffidenza”?
Sono domande che non ho posto, e non solo perché il tem-
po a disposizione dei nostri incontri su Meet non era infinito;
ma perché il mio compito in quegli incontri non era chiede-
re, era rispondere. Bambine e bambini inquadrati dal video,
a volte in gruppo a volte singolarmente, a pormi una folla
di domande immancabilmente precise, pensate, serissime,
verrebbe da dire “professionali”, cui ho cercato di rispondere
con la stessa serietà e con lo stesso rispetto per il loro ruolo
di scrittori e scrittrici che loro dimostravano per il mio. Ore
intense di discussione, sugli strumenti di lavoro della scrittu-
ra, su come verificare la credibilità e coerenza dei personag-
gi, delle trame, dei finali e degli incipit; o su come maneggia-
re il linguaggio se si decide di creare una poesia o invece un
diario, un racconto fantastico o uno realistico.
E a scrivere in gruppo come si fa, cosa cambia rispetto ad
inventare in solitudine, abbandonandosi a quello che ci salta
in mente senza doverne dar conto ad altri? Era la doman-
da per me più difficile, perché non avevo e non ho nessuna
esperienza diretta in merito (se non nella scrittura di docu-
menti politici, che è cosa ben diversa da quella creativa). A
quella domanda ho dunque provato a rispondere con one-
stà, cercando di mettermi nei loro panni e tenere bene in
mente la cosa più importante di tutte: che questo laborato-
rio non avrebbe mai funzionato, se non fosse riuscito a de-
collare come luogo di divertimento e di libertà.
Libertà di lavorare senza essere giudicati, scrollandosi di
dosso la voglia di compiacere gli adulti infarcendo i propri
testi di ciò che si pensa loro si aspettino; libertà di tirare fuori
non solo i buoni sentimenti, ma anche la rabbia e l’inquietu-
dine; oppure di ridere di ogni cosa senza ritegno, o ancora di
esprimersi con l’arte e le immagini, anziché con la scrittura.
Immagine e immaginazione sono due parole cugine, dopo-
tutto. Ed entrambe scavano in territori un po’ oscuri, come
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