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Articoli pubblicati nel blog  VOCIDALBRANCO.IT  - Anno 2013

            famiglia, una relazione da costruire”. Nel primo incontro studenti, genitori e docenti
            erano insieme, per intraprendere un percorso formativo con il prof Riziero Zucchi,
            docente presso l’Università di Torino, ed esperto di Metodologia della pedagogia dei
            genitori, che vede nell’alleanza educativa scuola – famiglia l’aspetto fondamentale. «Si
            valorizza la famiglia nell’azione educativa, attraverso le narrazioni che i genitori fanno dei
            loro figli, per integrare le informazioni scolastiche. Lo scopo è quello di arrivare alla
            presentazione dei ragazzi “allargata“, che tenga conto di tanti aspetti che solo la famiglia
            può conoscere e che può sicuramente concorrere alla realizzazione del successo
            formativo e a orientare nelle scelte di vita», ha spiegato Zucchi. Genitori, docenti e
            studenti hanno condiviso, confrontandosi in gruppi di narrazione, in cui hanno
            presentato i figli/studenti. Il progetto prevede ora altri incontri per la narrazione nelle
            classi da parte dei genitori della loro esperienza scolastica e lavorativa, la rielaborazione e
            trascrizione da parte degli studenti delle narrazioni e un incontro collettivo finale. La
            partecipazione di tutti al primo incontro è stata attiva, così come decisa la volontà di
            proseguire il percorso.


                                                                                     Marcazzan Vanessa,
                                                                                            Grenza Giulia,
                                                                                             Govi Stefania







            Un orgolgio nazionale: Villa Emma

            18 febbraio 2013 - Salute, Scuola e Società.

            I nonantolani salvano 73 ragazzi dalla deportazione Tedesca.

            Il 17 luglio 1942 un treno carico di 43 ragazzi ebrei provenienti dalla Jugoslavia giunse a
            Nonantola in una vecchia casa disabitata: Villa Emma. Qui i ragazzi seguirono lezioni
            scolastiche e per molte ore al giorno furono occupati nei lavori di casa e in quelli agricoli
            nel terreno circostante non dimenticando di seguire l’ordinamento stabilito dalla Torah.
            Nonostante le leggi razziali vigenti in Italia, nacquero immediatamente forti amicizie fra
            gli ebrei e gli adolescenti di Nonantola che molti ancora oggi ricordano.
            Nella primavera del 1943 si concretizzo il progetto di far venire a Villa Emma 33 ragazzi
            da Spalato. Il gruppo arrivò il 14 aprile 1943 e fu con loro che si completò la cerchia dei
            ragazzi sopravissuta al regime nazista. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 fra il
            governo Badoglio e gli angloamericani i nemici ora diventarono i tadeschi, gli alleati di
            un tempo, e i ragazzi si resero conto che l’occupazione tedesca era imminente e che la
            loro vita era in pericolo. Il dottor Giuseppe Moreali suggerì così di sistemare i ragazzi nel
            seminario dell’Abbazia e si mise in contatto con il giovane sacerdote Don Arrigo
            Beccari. La sera del 9 settembre, quando le truppe tedesche erano già a Nonantola, circa
            30 ragazzi e ragazze si recarono in seminario mentre i restanti vennero distribuiti da Don


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