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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2012
Non aiuta l’affermarsi di una società sempre più tollerante nei confronti dell’evasione
fiscale, del riciclaggio e nel traffico di stupefacenti.
Riguardo alla strage di Brindisi, dove si trovava, secondo lei si tratta di un’azione di un
folle o di qualcosa organizzato dalla mafia?
Chiunque sia il responsabile, si tratta di terrorismo. Se fosse stato un folle, bisognerebbe
allora chiedersi cosa lo abbia spinto ad un gesto di tale portata. Non è ancora stato
possibile determinare con esattezza la derivazione di questo delitto. Essendo una scuola
indirizzata alla moda, è stato bello vedere la solidarietà di tutti gli stilisti italiani che
l’hanno sostenuta. La morte di Melissa ha colpito le coscienze di tutti gli italiani e sono
certo che non sia morta invano.
Che consiglio può dare ai giovani per fare in modo che possano accorgersi della presenza
intrinseca delle mafie, anche nelle attività quotidiane?
Innanzitutto è necessaria la voglia di conoscere e di rendersi più responsabili. In secondo
luogo bisogna essere attenti ai piccoli fatti di cronaca che non vanno sottovalutati, ma
che bisogna essere capaci di codificare. Per ultimo ci sono delle manifestazioni delle
mafie nel nostro territorio che si notano nelle gare di appalti, nell’usura legalizzata e nella
prostituzione; sono tutti fattori da non sottovalutare.
RICCARDO BARBIERI
“Buongiorno ragazzi! Pronti per la verifica? Separati i banchi
e…..cellulari sulla cattedra.”
25 maggio 2012 - Scuola e Società.
Proprio così, da sempre gli insegnanti cercano di
stanare gli alunni che copiano con le loro strategie.
L’ultima trovata è il cellulare.. Addio agli
appunti,scritti in piccolo, nascosti nel foglio
protocollo; le fisarmoniche fatte con le fotocopie
miniaturizzate, agli appunti nascosti negli astucci o
nelle pieghe dei pantaloni o di una maglia, od altro.
Cellulari durante la verifica
Proprio così! Il cellulare è l’arma che gli alunni oggi
usano per poter copiare. Fotografano intere pagine di libri… ,un attimo di distrazione
dell’insegnante e si fotografa la verifica per inviarla al compagno assente o a quello
seduto dall’altra parte dell’aula, se non addirittura collegarsi su internet per poter trovare
qualche “suggerimento” in più. Perciò l’unica possibilità è il sequestro temporaneo del
cellulare… sequestro si fa per dire. Si chiede agli alunni di depositarlo sulla cattedra e
così , nei minuti che scorrono, con un occhio agli studenti, l’altro cade su quella fila di
cellulari, il più delle volte di ultimissima generazione ipertecnologici, e non si può fare a
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