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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2012
una canzone e l’altra ci buttavo sempre una cosa goliardica. Il tuo personaggio, quello di
un medico un po’ scapestrato, è unico nel senso che ha un copione molto articolato, sei
tu l’autore e da dove viene questa idea? Assolutamente si, e si tratta di una sorta di satira
della sanità, si tratta di un dottore negligente, che non si discosta forse neanche troppo
rispetto a certi medici della realtà. Infine quali sono le tue aspirazioni e i tuoi progetti per
il futuro? Mah … mi piacerebbe lavorarci a tempo pieno, e come si sa in Italia non c’è
molto spazio per queste cose. Non mi importa della televisione, certo è importante, ma
lo spettacolo dal vivo è certamente qualcosa di molto più entusiasmante.
Francesco Folloni
DON CIOTTI e TREVISONE al Monzani per gridare NO
alla Mafia nel nome della legalità
23 maggio 2012 - Società.
In commemorazione dei 20° anniversario dalla morte di Giovanni Falcone, il Liceo
scientifico Wiligelmo ha organizzato al Forum Monzani un incontro tra studenti e due
importanti figure dell’anti-mafia: Don Luigi Ciotti (coordinatore di Libera) e Giancarlo
Trevisone (Il Commissario straordinario per il coordinamento delle iniziative antiracket e
antiusura). I giovani di diverse scuole di Modena, dopo aver guardato il film “Giovanni
Falcone”, hanno ascoltato e partecipato agli interventi dei due ospiti, con grande
interesse. Nessun giovane ha distolto l’attenzione dalle parole dei due oratori, in quanto
gli argomenti di mafia che hanno trattato non sono quelli lontani da noi che ogni tanto
vengono alla memoria, ma sono odierni e sono quotidiani per tanti ragazzi e ragazze che
come loro studiano. “La mafia ha più paura della scuola, che delle istituzioni” ha
dichiarato Don Ciotti “ed è per questo che l’attentato a Brindisi, anche se non fosse di
origine mafiosa, che comunque rimane un attentato terroristico, è stato appositamente
fatto in un edificio scolastico. E’ la cultura che distruggere la mafia, perché è vostro
diritto e vostro dovere informarvi, e assumere un atteggiamento critico verso
l’informazione di seconda mano, cioè derivante da “ho sentito dire” o da notiziari
televisivi”. Al centro della discussione, la legalità che Trevisone ha descritto così: “i
giovani sono i mattoni della casa della legalità, ed ecco perché io sono qui. Saranno i
giovani che un domani avranno in mano l’Italia, e se già da oggi iniziano ad essere
paladini della legalità e dello spirito critico, riusciranno a creare un’Italia migliore”, per
concludere ha ricordato una frase di una delle vittime della mafia, che ha certamente
colpito e coinvolto tutti: “Non ci chiederanno se abbiamo creduto, ma ci chiederanno se
siamo stati credibili”.
Francesco Folloni
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