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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2012
neo-laureati per evitare loro di commettere involontariamente azioni scorrette o illegali.
Su quali punti insistete particolarmente nella formazione dei più giovani?
Consigliamo sempre di cercare informazioni sui clienti, facendo tutte le indagini possibili
presso la Camera di Commercio, o consultando il Registro informatizzato delle imprese
che consente di tracciare tutta la storia lavorativa e patrimoniale di un’azienda.
Esiste una strategia comune tra l’Ordine dei commercialisti e le forze politiche del
comune di Modena?
Purtroppo no, anche se c’è stata una convergenza in occasione della presentazione del
protocollo d’intesa con qualche tentativo di dialogo e confronto;
Per esempio, recentemente da parte dell’ Unione comitati dei cittadini per la sicurezza è
arrivato un invito a assistere (non per intervenire con contributi) ad una conferenza-
dibattito sul tema della criminalità organizzata a Modena.
Ma la strada è ancora lunga; quando arriveremo a costruire una maggior sinergia forse
avremmo anche maggiori successi nelle lotte contro la criminalità
Simone Ferraresi
La mafia negli occhi di Debora
24 aprile 2012 - Scuola e Società.
Molto spesso, anche di recente, i giornali riportano in prima pagina, con titoloni la
cattura di un ricercato, o il sequestro di beni a mafiosi. Sembra entrato nel nostro
leggere, ascoltare, vivere quotidiano una realtà ormai scontata; una presenza scomoda e
fastidiosa.
Ma quello che ci sembra scontato, lontano, acquista invece un peso enorme quando
persone vere raccontano la loro esperienza, la loro vita.
Lunedì 16 aprile, la classe 1°B dell’ Ist. Tecnico Industriale “Fermo Corni ” si è recata al
“Polo Leonardo” per incontrare Deborah Cartisano, figlia di Lollò Cartisano ed ascoltare
la sua testimonianza. Lollò Cartisano era un fotografo di Bovalino, sequestrato il 22
luglio 1993 e poi ucciso dalla ‘ndrangheta. Era anche un ex calciatore di serie “C” e
sempre nella sua vita si era opposto alla mafia, riuscendo anche a far arrestare due
strozzini che gli avevano chiesto di pagare il “pizzo”. Forse proprio questo avvenimento
ha fatto scatenare la “bestia”.
Quando suo padre venne sequestrato, ci ha spiegato Deborah, lasciò gli studi nella
speranza di salvarlo. Organizzò cortei e manifestazioni, ma i suoi sforzi purtroppo
furono inutili, perché pur avendo pagato 200 milioni di lire, Lollò non tornò mai più a
casa.
Alcuni anni dopo, il carceriere di Lollò scrisse una lettera a Deborah, indicando dove
fosse sepolto il corpo : sull’ Aspromonte. Da quel giorno, Deborah, ogni 22 luglio,
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