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Articoli pubblicati nel blog VOCIDALBRANCO.IT - Anno 2012
Questa situazione, come ha detto Wilma Massucco a conclusione dell’incontro, è un
esempio concreto di grande fiducia verso il prossimo: le parole muovono, ma gli esempi
trascinano. Padre Berton aveva spinto le persone a prendersi cura dei bambini, così come
faceva lui.
Federica Grandi
classe I B, Liceo Scientifico Wiligelmo
Martedì 13 marzo le classi I B e I D hanno assistito ad un incontro con la giornalista e
regista Wilma Massucco, per affrontare l’argomento dei bambini soldato in Africa
tramite le testimonianze raccolte nel film-documentario La vita non perde valore. Prima
della proiezione la giornalista ha speso qualche parola di introduzione, per permettere di
comprendere come è nato il lungometraggio. Wilma si trovava in Sierra Leone assieme
ad una troupe di Rai 1 per un servizio riguardante i bambini soldato, quando fece la
conoscenza di padre Giuseppe Berton, il missionario che ha dato il via ad un programma
di recupero per i ragazzi vittime della guerra. Egli ha invitato la giornalista a rimanere nel
suo centro per 15 giorni per osservare il lavoro che viene svolto al suo interno, e durante
queste due settimane sono state effettuate le riprese. Nel film non appaiono bambini, ma
solo ragazzi ormai adulti che raccontano la loro testimonianza; ci sono anche interviste a
padre Berton e a suoi collaboratori che spiegano il perché e le difficoltà di quello che
fanno. Infatti in tutta la Sierra Leone vi è un solo psicologo, perché l’esistenza di
problemi di disagio psicologico non rientra nella cultura del luogo. Quando è stato
chiesto a padre Berton perché e come mai facesse tutto questo, lui ha risposto che voleva
dare un esempio ai ragazzi perché non gli importava del loro passato, ma solo di quanto
fossero disposti a migliorarsi per inserirsi nella società. Ciò che mi ha colpito di più è
stato il sapere che Berton è consapevole di rischiare la vita, ma ripone così tanta fiducia
nei ragazzi da sopportare il pericolo.
Matteo Reggianini
classe I D, Liceo Scientifico Wiligelmo
Questi ragazzi hanno un passato orribile, macchiato da violente atrocità. Bisogna
combattere, a mio parere, perché in nessuno stato nel mondo l’innocenza dei bambini
venga violata dalla guerra, spesso conseguenza di discussioni politiche ed economiche
che altri non riguardano se non gli adulti.
Noemi Persiani
classe I B, Liceo Scientifico Wiligelmo
Ci si può chiedere se si possa veramente cancellare o trasformare la sofferenza dei
bambini soldato ormai diventati adulti. La risposta è semplice, ed è sì. Questa sofferenza
può essere trasformata, ma solamente da persone che mettono da parte le loro paure per
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