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Articoli pubblicati nel blog  VOCIDALBRANCO.IT  - Anno 2012

            Anche noi, in difesa della legalità


            24 aprile 2012 - Libri, Scuola e Società.


            Sono molte oggi le voci che si levano a denunciare l’esistenza di collusioni tra mafia del
            nord e professionisti locali quali notai, avvocati, commercialisti; l’ultima accusa si era
            alzata in occasione della presentazione di “Gotica”, il saggio di Giovanni Tizian,
            avvenuta lo scorso 15 Gennaio presso la libreria Feltrinelli. Per far chiarezza in
            proposito, Alessandro Clò, presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Modena,
            insieme ad Andrea Pivetti, tesoriere, rispondono (in questa intervista) alle denunce che
            recentemente hanno coinvolto la loro associazione.
            Dott. Clò, lo scorso Gennaio alla libreria Feltrinelli lei è intervenuto per chiarire la
            posizione dell’Ordine dei Commercialisti modenesi a fronte dei fenomeni mafiosi che
            appaiono sempre più radicati nel nostro territorio. Come risponde alle accuse?
            Innanzitutto occorre evitare le facili generalizzazioni: non posso escludere che al di fuori
            del nostro Ordine, qualcuno abbia tenuto comportamenti scorretti, poiché il fatto di
            essere commercialista non rende immune da pratiche discutibili. Tuttavia è proprio
            l’appartenenza all’Ordine che costituisce una garanzia di serietà e professionalità: chi è
            iscritto è infatti tenuto al rispetto delle rigorosissime regole del nostro codice
            deontologico. Inoltre a garanzia della legalità, nel 2011 abbiamo siglato un protocollo
            d’intesa con il quale ci impegniamo a contrastare al nostro ogni azione che potrebbe
            finire per appoggiare aziende o individui in odore di mafia.
            Se qualcuno viola le nostre regole, è sottoposto a tre diversi tipi di sanzione che,
            partendo dalla censura, arrivano alla sospensione e alla radiazione dall’Ordine. Va
            comunque detto che negli ultimi quattro anni su oltre 1200 iscritti, si sono verificati
            soltanto uno o due casi, per giudicare i quali si è riunita una commissione che ha istituito
            procedimenti  penali nei confronti dei colleghi accusati e poi sanzionati.
            È poi da sottolineare il fatto che i provvedimenti sanzionatori dell’ordine arrivano con
            maggiore rapidità rispetto a quelli dei tribunali, con i quali peraltro collaboriamo.
            Eppure nell’opinione comune, spesso la figura del commercialista viene associata a
            pratiche non sempre pulite…
            Di questo è una buona parte responsabile certa stampa: è dello scorso Febbraio, per
            esempio, l’uscita di un articolo su “Resistenza e antifascismo”, il giornale dell’ANPI, in
            cui di nuovo si generalizza a proposito della nostra categoria e delle infiltrazioni
            criminose nel nostro territorio: tuttavia alla richiesta di citare espressivamente casi di
            illegalità e nomi di persone coinvolte, non c’è arrivata alcuna risposta.
            Quali sono i pericoli concreti di collusione tra mafia e esponenti degli Ordini
            professionali?
            Per quanto ci riguarda, oltre all’esistenza di liberi professionisti che operano al di fuori
            del controllo dell’Ordine, un rischio reale viene dai nostri collaboratori più giovani che
            non sempre hanno l’esperienza necessaria per riconoscere situazioni potenzialmente
            irregolari. Proprio per questo l’Ordine sta lavorando e puntando sulla formazione dei



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